Uno strumento di protezione

All’interno di un cammino iniziatico la prima cosa che un adepto deve imparare è la protezione di sé stesso. La protezione energetica e sottile.

Le influenze esterne, le larve, i “vampiri energetici”, sono alcuni dei modi con cui proviamo a spiegare, a razionalizzare tutte quelle situazioni che ci sottraggono, in un modo o nell’altro, energia. Qui non ha importanza provare a dare una definizione corretta di questo fenomeno, né ci interessa lo studio o il perché esso accada; vogliamo semplicemente fornire un valido strumento di protezione da qualunque “attacco” esterno che ci venga portato nei piani sottili, da parte di soggetti consapevoli o non. Infatti spesso la fuoriuscita di energia che subiamo non può necessariamente essere attribuita ad una volontà esterna consapevole, ma semplicemente alla nostra mancanza di protezione, per cui anche una situazione stressante può risultare deleteria per il nostro equilibrio energetico.

L’immaginazione consapevole è l’arma che abbiamo, o meglio, che ogni mago (imago) possiede per creare nei piani sottili tutte le difese di cui necessita. E accanto all’immaginazione è necessaria una forte determinazione, o forza di volontà , che deve guidare questa immaginazione per creare delle forme energetiche sottili che utilizzeremo per la nostra difesa.

Così, la nostra prima forma di difesa sarà la seguente:

Con la nostra immaginazione dobbiamo creare attorno a noi una stella a cinque punte con una punta posta davanti a noi, e al suo interno una circonferenza. Possiamo immaginarla come se fosse disegnata da un raggio di luce che nasce dal nostro terzo occhio e partendo dal vertice posto alla nostra destra (caratterizzato nel disegno dal numero uno), in sequenza, come se non staccassimo mai il tratto, disegniamo il pentacolo tutto attorno a noi, passando per il punto due, tre, quattro e cinque fino a ricongiungersi col punto uno. Infine, immaginiamo di tracciare in senso orario un cerchio inscritto nella stella. L’immagine sopra mostra la figura completa.

Ecco fatto.

L’operazione è veloce, semplice e può essere fatta in ogni momento, in ogni situazione, su noi stessi, oppure attorno a oggetti o persone a cui teniamo, senza necessariamente rivelarglielo.

Quanto maggiore è l’intenzione di protezione e la nitidezza della visualizzazione tanto maggiore sarà la forza protettiva che potremo creare.

Il pentacolo è un simbolo antichissimo che rappresenta l’uomo che ha coscienza di sé ed rappresentato in diversi modi:

Simbolo dell’uomo che ha consapevolezza di sé, ovvero che possiede la forza di 5 pianeti.
“Così gli antichi egizi rappresentavano Diovis (Giove), il dio della fortuna.”
(Giordano Bruno, vol. I, Napoli, 1886)

Spesso questo simbolo veniva, e ancora oggi viene, associato a rituali di magia nera. Niente di più falso e denigrante.

E’ tempo di comprendere che il “colore” della magia lo dà solamente l’intenzione di colui che effettua un qualunque tipo di operazione.

IL POTERE DELLE INVOCAZIONI

Le invocazioni, di qualunque tipo esse siano, sono volte a richiamare dai piani sottili delle intelligenzeuniversali affidando loro un compito preciso. Non appena tale finalità viene conseguita, queste intelligenze tornano da dove sono venute, poiché hanno esaurito la funzione loro assegnata e non sono in grado di vivere di vita propria. Ma l’efficacia della loro azione dipende necessariamente dalla forza, dal “potere” di colui che le richiama. E tale potere si esplica appunto con la parola pronunciata. E affinché tale “parola” non rimanga solo tale, ma sia carica di quell’energia necessaria ad imprimere la finalità che si vuole, occorre che si trasmuti in “Verbo Creatore”.

Quando nella Genesi leggiamo “In principio era il Verbo”, possiamo intenderla nel senso che in principio, il Logos, il Dio Creatore, il Motore Immobile ha creato la realtà con il Verbo, con una vibrazione e, in altri termini, ci indica come anche noi dobbiamo operare per poter creare la realtà attorno a noi.

Ma occorre dire che qualunque invocazione pronunciata da chi non possiede alcuna forza nella propria parola, non porta alcun cambiamento nella realtà; viceversa, colui che ha lavorato su se stesso, che ha rinforzato la propria volontà, che ha trasmutato i propri vizi in virtù, che ha fatto del proprio corpo un tempio sacro, ha creato tutti quei presupposti necessari affinché la sua parola abbia un “peso” e una forza tali da poter influire sulle forze della natura e farle agire secondo la propria volontà. Anche una sola parola pronunciata da una tale persona, o meglio da un iniziato alla Via Reale, può “spostare le montagne e invertire il corso dei fiumi”, o più semplicemente, può dare vita e finalità a quelle intelligenze che richiama con l’invocazione.

 


Nella iconografia tradizionale ritroviamo il simbolo del potere del Verbo Creatore rappresentato dalla spada fiammegiante che esce dalla bocca di Dio.
(Particolare di una formella metallica nella chiesa della Skiti del Prodromo sul Monte Athos)


Perciò, quanto più lavoriamo su noi stessi, tanto più le nostre parole non saranno lettera morta, ma incideranno in maniera profonda sul tessuto sottile della realtà, sia nel bene che nel male. 

 

 

 

Invocazione per benedire un luogo

O sommo Padre,
Noi ti preghiamo, noi ti chiamiamo.
Libera la tua energia dalle corde della materia,
Perché siano pure come nell’infinito.
Libera la tua razza eletta e suprema,
Per riposare all’ombra delle tue ali.
Liberaci nel tuo cuore che è in noi e che in noi respira.
Fa che l’energia del Cosmo abbracci libera il nostro 

 

Come insegna la Tradizione, le uniche forze che possono aiutarci e darci sostentamento nei momenti bui e difficili sono quelle interiori. Ognuno di noi possiede tutte le energie necessarie per essere soccorso in qualunque momento. Anche se le false convinzioni hanno spostato l’attenzione all’esterno dell’uomo inculcandogli la credenza che aiuti esterni possano alleviargli paure e disagi interiori, di fatto le sola e reale Luce che possa illuminare le nostre ombre è quella che nasce dentro.

Così come l’unico Dio cui possiamo rivolgerci è celato nel nostro intimo, e non è proiettato al di fuori, ugualmente gli “angeli” che vogliamo accorrano in nostro soccorso possiamo evocarli dallo stesso posto: la nostra interiorità.

L’uomo è un microcosmo che contiene in sé tutto. Nulla esiste al di fuori che non abbia dentro.

E così nei momenti di paura possiamo trovare conforto e forza guardandoci dentro e cercando quelle energie, quelle vibrazioni armoniche che rimettano ordine nel nostro caos e ci diano la centralità necessaria per affrontare la situazione che ci ha generato sgomento.

Ma il presupposto per riuscire in tale intento è sempre l’ atto di volontà . La volontà: “la forza forte di ogni forza”, che va allenata e accresciuta, è uno degli strumenti necessari per risvegliare la nostra divinità sopita. E’ la forza che da corpo alle nostre parole.

 


E in questi tempi così strani e caotici ecco una invocazione che consigliamo di recitare contro la paura. Da ripetersi quando se ne sente il bisogno, anche ogni giorno e, soprattutto, nei momenti di angoscia. 

 

 

Invocazione al Potere di Luce

Oh Potente Potere di Luce!
Reggitore di tutti i mondi!
Protettore di ogni forma di vita!
Io prendo rifugio in te.
Io so di essere circondato e sostenuto dal Tuo potere ed illuminato dalla Tua Luce.
E’ nata in me la padronanza del mio Io inferiore.
Per mezzo del Tuo potere io dirigo: i miei pensieri, i miei sentimenti e le mie azioni.
In Tuo nome invoco gli Angeli di Luce e Potere.
Partecipo della loro indomita forza e sono colmo del loro intrepido coraggio.
Chiamandoli in mio aiuto posso scacciare le tenebre da questo luogo.
Innanzi alla mia volontà, irresistibile ora, poiché è unita alla Tua, ogni male si scioglierà.

Così sia,
Amen, Amen, Amen

neta Terra.
Il tuo Amore aleggia nei nostri cuori, Padre,
Noi tuoi figli ti benediciamo e ti glorifichiamo
E con la tua energia che è la nostra, mettendo le mani sul nostro cuore
Benediciamo questo luogo: Infinito Amore!
Così Padre con questa invocazione e con la nostra volontà
Liberiamo le energie pure di questo luogo in quanto Cosmico.
E così libera la Terra dalla notte tenebrosa e che la Luce brilli eternamente!
Amore, Amore, Amore

Così sia,
Amen, Amen, Amen

“Non cominciate niuna opera di magia senza invocazione; né il discepolo cominci la sua iniziazione vera senza invocare il principio superiore o il Cristo in sé.”

Con questo monito di uno dei più grandi maestri del passato, vogliamo sottolineare come l’invocazione sia il punto di partenza e quello di arrivo di chi pratica la Magia.

E’ un punto di partenza perchè è il primo atto pratico in questo campo; è un punto di arrivo perchè si potranno ottenere risultati con le invocazioni man mano che si sarà riusciti a sviluppare il potere del “Verbo”, cioè quando a parlare sarà il proprio Cristo interiore.

L’allenamento del discepolo deve allora prevedere lo sviluppo della volontà e della costanza, accanto allapratica.

“Chi desidera non può volere” e difatti il desiderio altro non è che un mero appetito dell’illusione che blocca lavolontà, la quale diviene perfetta proprio nell’assenza di ogni desiderio.

La natura poi ci insegna l’importanza della costanza nelle operazioni magiche, infatti così come essa ha una “costanza immutabile” nel proprio essere ed esistere, il mago, per dominare e controllare le forze della natura, deve altresì avere la stessa forza di continuare senza arrestarsi, e solo allora sarà in grado di compiere miracoli.

Infine dopo aver tanto letto, studiato, imparato, occorre mettere in pratica le proprie conoscenze, affinchè non rimangano lettera morta, ma siano il compimento del proprio lavoro.


Invocazione dei crociati. Particolare (G.Dorè)

Ecco di seguito tre invocazioni raccolte dal Libro Segreto di Thoth, rivolte a fortificare il proprio spirito per fare in modo che il “corpo si trasformi in volontà dello spirito”.

INVOCAZIONI DI TOTH

“Potente Spirito di Luce, che splendi nel Cosmo, guida la mia fiamma più vicina a Te,
Solleva il mio fuoco fuori del buio con il magnetismo del fuoco che è Uno con il Tutto.
Solleva la mia anima Tu Possente e Forte, Figlio della Luce,
Non ti allontanare, guidami verso il Potere per sciogliermi nella Tua fornace,
Uno con tutte le cose e tutte le cose in Uno,
Fuoco della Vita-Forza e Uno con la Mente.”

“Riempi il mio corpo, oh Spirito di Vita,
Riempi il mio corpo, oh Spirito di Luce,
Vieni dal Fiore che splende nel buio,
Vieni dalle Sale dove governano i Sette Signori.
Chiamali per nome: Io il Sette chiamo: Tre, Quattro, Cinque, Sei , Sette, Otto, Nove.
Con il loro nome io chiamo Loro per aiutarmi e per salvarmi dal Buio della Notte;
Untanas, Quertas, Quietal e Gojana, Huertaal, Semveta e Ardal;
Per i loro nomi io li imploro, liberatemi dal buio e riempitemi di luce.”

“Oh Luce che pervadi tutto, Uno con Tutto e Tutto in Uno,
Scorri in me attraverso il canale, entra cosicché io possa essere libero.
Fammi Uno con il Tutto-Anima, splendendo nel buio della notte.
Libero lasciami essere nello Spazio-Tempo-Tutto.
Libero dal velo della notte, io sono un figlio del Comando di Luce, libero dall’essere scuro.”

 

Un grande esoterista del secolo passato era solito ripetere che “la ricchezza appartiene al mondo, la virtù alla mentalità e la scienza al principio divino”. Così l’uomo può volere raggiungere qualunque traguardo in ognuno dei tre campi delineati, ma deve sottostare a delle “regole” ben definite per la sua realizzazione. E allora chi vuole la ricchezza potrà ottenerla solo dominandola , chi vuole la virtù la conseguirà praticandola e chi, infine, vuole la scienza la raggiungerà evolvendo verso il principio divino più alto.

Non è possibile sottrarsi a queste “regole”.

Ma l’uomo ha degli strumenti che lo aiutano in questo percorso. Uno di questi è il “rito”.

Il rito altro non è se non un potente aiuto per educare la volontà e dirigerla e per generare l’equilibrio negli uomini soggetti alle passioni. Perché passione vuol dire desiderio e “il desiderio uccide il volere” ed è sufficiente un desiderio senza volontà per distruggere ogni opera di magia.

Quindi eccoci nuovamente a porre l’attenzione sull’elemento fondamentale per la riuscita di qualunque “creazione” sia essa magica o profana: la volontà.

La volontà è la forza delle invocazioni. E l’invocazione è strutturata in un rito.

L’invocazione si articola con l’emissione di suoni dalla bocca, di parole, che saranno tanto più potenti quanto più salda è la volontà di colui che le pronuncia. Se poi consideriamo che “certe parole che non si ripetono invano sono il patrimonio di rarissimi uomini che ne perdono la facoltà se ne abusano”, allora comprenderemo meglio il valore del silenzio di colui che opera.


Aion. Dio greco del periodo Mitraico. Venne equiparato al dio persiano del tempo, Zurvan.

 

Ecco di seguito una splendida invocazione all’immortalità, per coloro che avranno scartato la ricchezza e la virtù e avranno scelto di raggiungere la conoscenza.

Preghiera della ricetta di immortalità

Generazione prima della mia generazione, primo Principio del mio principio, Soffio del soffio, del soffio che è in me primo Soffio, Fuoco che, dal di dentro dei miscugli che sono in me, è stato dato da Dio per mio mescolamento, del fuoco che è in me primo Fuoco. Acqua dell’acqua, dell’acqua che è in me prima Acqua, Sostanza terrosa, prototipo della sostanza terrosa che è in me, Corpo perfetto di me, modellato da un braccio glorioso e da una destra immortale nel mondo senza luce e luminoso, nell’inanimato e nell’animato, – se vi piace di trasmettermi e comunicarmi la nascita all’immortalità, a me che ancora sono legato dalla mia condizione naturale, che io possa, dopo la violenta costrizione dell’imminente Fatalità, contemplare il principio immortale grazie al soffio immortale, all’acqua immortale, all’aria del tutto solida, che io possa essere rigenerato in ispirito e che soffi in me il sacro soffio, possa io ammirare il fuoco sacro, possa io vedere l’abisso dell’Oriente, l’acqua spaventevole, e che mi ascolti l’etere che dà la vita e che è sparso intorno ad ogni cosa -, perché io ora devo contemplare con i miei occhi immortali, nato mortale da una matrice mortale, ma esaltato da una forza onnipotente e da una destra che non perisce, grazie al soffio immortale, l’immortale Aion, il sovrano dei diademi di fuoco, santamente santificato dalle sante purificazioni, mentre si ritira un poco da per me un po’ di tempo la mia natura psichica umana, che riprenderò di nuovo, non diminuita, dopo la costrizione dolorosa dell’imminente Fatalità, io …. (nome e cognome), figlio di….. (nome della madre), secondo l’immutabile decreto di Dio. Poiché non mi è possibile, nato mortale, elevarmi con i raggi d’oro della chiarezza inestinguibile, tieniti tranquilla, o Natura peritura dei mortali e (riprendimi) sul campo sano e salvo, dopo la costrizione della spietata fatalità. Poiché io sono il Figlio.

Il lavoro alchemico è rivolto al risveglio della propria coscienza, al raggiungimento di quello stato cristico, stato di coscienza, che ci mostra la Realtà che ancora non conosciamo e che non siamo in grado di comprendere: senza più dualismi, senza più giudizio, senza più separazioni.

Chi non segue alcuna via, ma preferisce rimanere legato alla vita profana prosegue nella sua esistenza come una entità indistinta che terminerà la propria vita addormentato nel proprio sonno incoscente, ignaro di esserlo, e si perderà nel mare del Tutto come una goccia che si perde in un oceano.

Chi, dall’altra parte, cerca di andare oltre i propri confini, oltre il senso quotidiano delle cose, arriva ad accorgersi di non essere “realmente” nato, e consapevole di ciò dovrà trovare la forza e le motivazioni per “morire” alla vita così come l’ha intesa fino a quel momento, e infine dovrà rinascere come uomo vero con una reale identità.

Ecco che la Luce si comincia a fare nella coscienza di un tale individuo, di un cercatore. Una fiamma comincerà ad illuminare i propri passi, una fiamma che egli auto alimenta con la propria tensione verso l’ignoto, la propria sete di conoscenza. E troverà nella Via molti strumenti che lo aiuteranno nella propria impresa d’accordo con il proprio livello di risveglio.

Il seguente decreto è proprio un aiuto in questo senso perché è un piccolo ausilio a perseverare la propria identità dopo la morte.

Decreto da recitare tutti i giorni prima di coricarsi

Dal Signore Dio del mio Essere,
in nome della Magna Presenza della Luce e dell’Io Sono,
io ………………………………….
decreto e registro la mia volontà fissandola in ogni atomo del mio essere
recitando la seguente formula:
“Quando abbandonerò questo piano della vita materiale
per passare all’Oriente Eterno,
voglio conservare la mia coscienza e il ricordo della mia vita terrena
e riportarlo ancora quando tornerò nuovamente;
voglio vedere i Grandi Maestri dell’umanità;
voglio recuperare la memoria di tutte le mie vite passate
e porre le fondamenta necessarie per una grande vita terrena
quando ritornerò la prossima volta.
Così in piena coscienza e facendo appello a tutta la mia volontà
Io decreto ora e per sempre.”

Così Sia,
Amen, Amen, Amen

 

Adattamenti del “Pater Noster”

ADATTAMENTO DEL PATER NOSTER ALL'IDEALE DEL MONDO MORALE

Ideale realizzatore che sei nel mio cielo interiore, 
Che il tuo nome ci sia manifesto attraverso l'abnegazione;
Che la tua influenza evolutiva sia realizzata;
Che il tuo dominio si estenda nel mio corpo 
come si è esteso nel mio cuore. 
Manifestami ogni giorno la tua vera presenza, 
e Preservami dagli inganni della materia perversa. 
Perché Tu sei: 
La Regalità, l'Equilibrio e la Forza 
Nell'eternità della mia intuizione. 
Così sia. 
Amen, Amen, Amen 

ADATTAMENTO DEL PATER NOSTER ALLA VERITÀ NEL MONDO INTELLETUALE

Verità Vivente che sei nel mio Spirito immortale, 
Che il tuo nome sia consolidato dal lavoro; 
Che la tua manifestazione sia svelata; 
Che la tua Legge si materializzi 
come si è materializzata nel mio Spirito. 
Dacci ogni giorno l'Idea Creatrice, 
Perdona la mia ignoranza, 
come io perdono quella dei miei fratelli, 
Preservami dalla Negazione sterile 
e liberami dai dubbi mortali. 
Perché Tu sei: 
Il Principio, l'Equilibrio e la Regolarità 
Nell'Unità della Ragione 
Così sia. 

Amen, Amen, Amen 

ADATTAMENTO DEL PATER NOSTER ALLA SOFFERENZA, 
PRINCIPIO PATERNO DI REDENZIONE NEL MONDO MATERIALE

Oh! Sofferenza benefattrice che sei nelle radici della mia incarnazione, 
Che il tuo nome sia santificato nel valore delle prove; 
Che la tua influenza sia compresa; 
Che il tuo Fuoco Purificatore bruci il mio corpo 
come ha purificato la mia anima. 
Vieni ogni giorno a far evolvere la mia natura indolente. 
Vieni a distruggere la mia pigrizia e il mio orgoglio, 
come distruggi la Pigrizia e l'Orgoglio dei peccatori miei fratelli. 
Liberami dai codardi che potrebbero incitarmi ad appartarmi. 
Perché soltanto tu puoi preservarmi dal male che ho creato. 
Perché tu sei: 
Il Purificatore, l'Equilibrante e il Redentore 
Nel Cielo della mia esistenza. 
Così sia. 

Amen, Amen, Amen 

ADATTAMENTO CABALISTICO DEL PATER NOSTER

Oh! Yod creatore che sei nel Ain-Soph! 
Che Kether, il Tuo Verbo sia santificato; 
Che Tipheret, Splendore del Tuo Regno emani i suoi raggi; 
Che Javè, la Tua Legge Ciclica , regni in Malkuth 
Come regna in Kether. 
Dà ogni giorno a Netzach l'illuminazione di una delle 50 porte di Binah. 
Opponi la misericordia infinita di Chesed 
alla corteccia che ho creato nella mia Immaginazione quando, 
negando una delle 32 vie di Chokmah, 
emanò il rigore di Ruah verso i miei fratelli. 
Preserva Netzach dalle attrazioni di Nephesh 
e liberami da Nahash. 
Perché tu sei: 
Resch, il Principio, Tipheret lo Splendore creatore 
E Yesod la Matrice, come Yod e Mem negli Aelohim. 
Così sia. 

Amen, Amen, Amen 
 
“Eliphas Levi”

Considerazioni sulle Sette Chiese dell’Apocalisse di San Giovanni

 

 

L’Apocalisse di Giovanni è senz’altro tra i capitoli più interessanti e criptati della Bibbia.

Molti sono stati i tentativi di interpretazione del messaggio che appare celato sotto “il velame de’ li versi strani”, pertanto in questo contesto non vogliamo soffermarci ulteriormente, quanto invece indicare dei suggerimenti che possano facilitarne il lavoro di decodificazione a chi ne fosse interessato.


I 24 Saggi, William Blake

Innanzi tutto bisogna dire che l’esperienza che Giovanni racconta aver vissuto può essere sperimentata da tutti. Fermo restando che la narrazione di tale esperienza cela il suo significato concreto con molti simboli, dobbiamo far ricorso alla legge di analogia per rapportare tali simboli all’uomo stesso. Infatti, ed è questa la prima chiave, è proprio l’uomo ad essere il soggetto principale di tutta l’Apocalisse, perché il messaggio nascosto è rivolto a lui per una sua evoluzione spirituale. E’ una rivelazione delle sue intime potenzialità per assurgere ad uno stato di coscienza superiore (Apocalisse = togliere il velo).

Il progetto che si propone è il lavoro su sé stessi al fine di modellare la dura pietra informe che sta ad indicare lo stato caotico in cui si trovano gli elementi che compongono il corpo umano.

E’ un percorso solitario durante il quale il ricercatore opera all’interno della sua “officina” (corpo), coadiuvato dalle proprie e sole energie che condensate simbolicamente nei tre fuochi che la tradizione ci tramanda, rappresentano nell’uomo la volontà, le emozioni e l’intelletto.

Se è possibile per ognuno elevarsi alla statura del Cristo, è bene vedere nella sua immagine riportata nel testo, non l’uomo biblico, ma ciò che egli simboleggia, cioè il principio eucaristico presente in ogni essere umano, officiando il quale si ha la possibilità di trasformare i vizi in virtù e quindi realizzare la Grande Opera di elevazione spirituale nell’uomo.

Questa progressiva trasmutazione va ad influenzare i sette centri energetici più importanti che egli possiede e che analogamente nell’Apocalisse sono rappresentati dalle Sette Chiese. L’apertura di questi permette che essi si esprimano alla massima potenzialità, a cui fa seguito di conseguenza un risveglio della memoria e della coscienza, stato dell’essere a cui ognuno deve mirare per divenire una colonna del Tempio di Dio.

I 4 elementi

E’ necessario quindi, per mettere ordine nel proprio caos, affrontarlo, affinché si riesca ad individuare ciò che non si confà più alle nostre necessità di uomini proiettati verso un proprio miglioramento e, come una vecchia zavorra, distaccarsene.

Tutto ciò che è vecchio va combusto e trasformato e dalle sue ceneri, come l’Araba Fenice, rinascerà una nuova coscienza.

Molti sono i simboli che nel testo alludono a questo processo di trasmutazione che si deve compiere; ad esempio i cavalli di diverso colore o la presenza dei quattro animali (leone – vitello – uomo – aquila) i quali rappresentano i quattro elementi (Fuoco – Acqua – Aria – Terra), di cui l’uomo è composto e sui quali si deve lavorare per raffinarli.

Il progressivo avanzamento di quest’opera di trasformazione, scorrendo i vari capitoli, è scandito da una ritmata alternanza di situazioni catastrofiche e dalle forti emozioni, cui fanno seguito invece momenti di pace e appagamento spirituale; tanto sembra dover attraversare e sperimentare l’adepto affinché la conquista della propria “giustizia” o stato di grazia che deve sbocciare in lui, trovi il terreno fertile per abbattere “Babilonia”, e far sorgere la “Gerusalemme Celeste”.

 

Simeon e Nefer Isis

 

“Bersi la propria anima”

L’urinoterapia vista esotericamente

 

 

– INDICE –
PROLOGO
INTRODUZIONE
FAVOLA
SPIEGAZIONE ESOTERICA DELL’URINA
COSA SIGNIFICA LA PAROLA CRISTO ?
POTENZIAMENTO
LA FORZA FEMMINILE E LA FORZA MASCHILE
CONCLUSIONE
PROLOGO
Psicologi, medici, terapeuti, consiglieri o guide spirituali sono alcune delle strade che l’uomo moderno percorre come ausilio per i suoi molteplici problemi e sebbene tali cammini ci siano di aiuto, l’uomo ha comunque dimenticato che la soluzione va trovata dentro se stesso.
L’urinoterapia, antica come l’uomo, ci viene presentata dal Maestro Kuthuma come inizio di un cammino iniziatico, questa sostanza, tanto sublime quanto ignorata, che contiene tutti gli elementi necessari per permettere all’uomo di diventare veramente un uomo. L’urina, bevanda sacra, è il cammino più corto per elevare e dare dignità alla nostra autostima, alla nostra autoaccettazione, e per riuscire ad avvicinarsi adeguatamente alla fonte dell’energia divina attraverso la sessualità.
Oggi l’uomo gira attorno alla propria sessualità senza avvicinarsi al suo centro, senza comprendere che è un dono della divinità e un cammino verso la stessa; ciò implica un reimpianto delle informazioni genetiche con le quali siamo nati,che ci permetta di scorgere un nuovo orizzonte di una nuova umanità dove l’armonia, la pace e l’integrazione tra corpo e spirito non sia il privilegio di pochi, ma un volere divino per tutti gli esseri umani.
L’urina agisce nel corpo fisico, nell’anima (intelligenza e volontà) e nello spirito (risveglio della coscienza) e noi utilizzandola cominciamo una nuova vita: ora è il tempo propizio per godere di una nuova umanità e l’urina è un perfetto aiuto. Avventuratevi !!!
Oim~Rá
INTRODUZIONE
Nell’Ordine del Sacerdozio di Melkitzedeq uno degli elementi più importanti per la consumazione dell’Eucaristia è l’elemento dell’urina che rappresenta il sale della vita. Gli adepti dei primi gradi consumano, durante tutto questo periodo, la propria urina come elemento trasmutatorio dei propri metalli e questa attività viene considerata come la prima fase di trasformazione di se stessi per passare, dopo, al risveglio dell’Hermes.
Questo processo offre agli adepti sogni chiari e rivelatori, aumenta l’energia vitale e l’intuizione dei piani superiori (del non manifestato).
Sperimentato questo periodo si procede a far rivivere altre qualità che ci offre la nostra anima.
In questa era di Luce della Coscienza, appena iniziata, vorrei ricordare che tutti voi siete i trionfatori e i campioni di una corsa fra 300 milioni di spermatozoi; ognuno di voi fecondò l’ovulo di sua madre. Siamo i più importanti dell’universo; i più grandiosi ed è attraverso questo processo che ci siamo manifestati su questo piano. Dunque adesso voi che pensate che se Dio ci ha creati, ci avrà dato una medicina per poterci curare prima, ed elevarci spiritualmente dopo ?
Sì, questa medicina è come un’ambrosia o un nettare che si manifesta attraverso gli stessi organi creatori. Questa medicina si chiama urina. La radice è UR che significa fuoco.
C’è un detto popolare che recita :”la mattina ha l’oro in bocca” che non vuol dire, come si crede, svegliarsi presto la mattina per produrre di più, ma significa bere l’oro potabile che si ha la mattina, cioè l’urina, piena di mela – tonina che ci serve per ricaricarci durante il giorno, perciò si è creato un altro detto: “Una mela – ‘tonina’ al giorno leva il medico di torno“.
FAVOLA
Una volta, tanto tempo fa, nell’epoca in cui gli uomini vivevano nelle caverne, in una di queste molto particolare, era notte e tutti i componenti di questa grande famiglia dormivano e russavano coperti da pelli.
All’entrata della caverna uno di loro rimaneva di guardia seduto davanti al fuoco, godendo di una certa calma mentre i suoi compagni e familiari dormivano tranquillamente.
Sicuramente questo nostro antenato, osservando talvolta il fuoco, chissà forse con il desiderio di esprimere la propria sessualità, scoprì un segreto e vide che questo segreto era molto buono e che non c’era nulla di strano, così col tempo continuò a ripetere la stessa esperienza; cosa successe ? Che questo individuo divenne per la propria intelligenza, sapienza e salute il capo del gruppo. Allora si rese conto che quello che aveva conquistato lo doveva ad un metodo di salute e di guarigione che aveva scoperto ma che era un segreto, e tale segreto comunicò solamente al suo primogenito e questi, a sua volta, al proprio primogenito, e così via successivamente. Ma si arrivò al momento in cui questo segreto si stava divulgando molto facilmente e allora fu necessario occultarlo e designò lo Sciamano della tribù come suo rappresentante dandogli l’ordine di creare un gruppo di giovani, i più intelligenti e valorosi, che avrebbero dovuto mostrare con prove molto dure di meritare questo segreto.
Il candidato doveva superare prove di coraggio, per esempio: uccidere un orso o cacciare un’aquila. Ai vincitori si comunicava il segreto e a loro volta si trasformavano in leader. Con il tempo questo segreto passò da tribù a tribù, da gruppo a gruppo, e ben presto tale segreto non potette più essere controllato, per cui si crearono religioni e sette dove tale segreto veniva comunicato solo ai rappresentanti. Tutto ciò continuò per molto tempo e questo mistero, che in realtà era molto semplice, fu nascosto a tal punto che fu dimenticato.
Così in questa fine e inizio di ciclo alcune persone si sono illuminate affinché questo segreto potesse essere dato all’umanità, specialmente attraverso Maestri di Luce, in modo da permettere all’uomo, di nuovo e con i propri mezzi, di attivare la propria intelligenza, sapienza e salute per riempire di amore e di pace il nostro pianeta.
“LA SCOPERTA DI QUESTO GRAN SEGRETO COMINCIA CON L’URINOTERAPIA”
Maestro Kuthuma
SPIEGAZIONE ESOTERICA DELL’URINA
Molti testi parlano delle proprietà e delle guarigioni che si ottengono dall’urina, però c’è una parte avvolta dal mistero, secondo la Tradizione Spirituale Occidentale.

Figura n°1
Nella figura n° 1 abbiamo rappresentato un uomo diviso nei 4 elementi secondo la Tradizione, YOD HE’ WAWHE’ che significano: FuocoAcquaAriaTerra.
Dalla linea orizzontale andando verso l’alto troviamo la parte che ancora non si è manifestata sul pianeta, non è precipitata nella materia. E questo fuoco, quando precipita nei piani della manifestazione nasce come acqua:Acqua di Fuoco, e questo è vero tanto per il macrocosmo che per il microcosmo (come in alto così in basso).
Dentro di noi Dio è rappresentato come fuoco e nella sua espressione fisica come acqua. E questa acqua, come liquido, contiene la nostra memoria e la memoria universale. Il liquido dorato, l’oro della mattina, manifesta sempre qualcosa di Dio su questo piano poiché fa parte dell’anima dell’uomo stesso. La tradizione profana dell’umanità ci ha insegnato che è un residuo impuro; quando in realtà è fra le più importanti parti del nostro essere perché è lì il luogo ove risiedono gli organi che ci permettono di essere creatori come Dio, o Cocreatori.
Ma allora, cosa succede quando si prende l’urina ?
Accade che si attivano i centri energetici dormienti che permettono la guarigione a partire dai corpi sottili; inoltre nella propria interiorità si scopre il disequilibrio che viene progressivamente armonizzato finché, alla fine, il nuovo equilibrio raggiunto viene manifestato nel corpo fisico come salute.
L’astrologia insegna che i 3 fuochi sono: Ariete per il corpo fisicoLeone per l’anima (l’animico) e Sagittarioper lo spirito; seguendo la tradizione greca, il fuoco dell’Ariete, che corrisponde alla testa, viene chiamato Philos ed è il Fuoco Creatore, cioè il fuoco della mente e delle idee e nella croce corrisponde al Padre. Il Figlio, corrisponde al fuoco del Sagittario che si chiama Eros ed è il Fuoco Creatore nel piano fisico. Il terzo corrisponde allo Spirito Santo ed è collocato nel centro dell’uomo sotto il segno del Leone nel cuore, è il Fuoco che si trasmuta in Luce, è anche il simbolo della realizzazione cristica. Corrisponde, nell’iconografia, al cuore infuocato di Gesù con la corona di spine sormontato dalla croce che rappresenta i 4 elementi, che corrisponde alla totale sublimazione del fuoco che si manifesta come acqua.
L’umanità, in questo momento, poiché ignora queste leggi, non dà la giusta importanza a questi elementi che il corpo produce: li butta via; per questo motivo gli animali che vivono nelle fogne si stanno evolvendo in esseri intelligenti, perché si alimentano di questi residui.
Secondo Paracelso, l’urinoterapia è la prima fase della trasformazione che utilizzavano gli alchimisti. E’ una parte divina di noi stessi ed in essa si trova il segreto dell’inizio della realizzazione spirituale, ma ovviamente non lo sappiamo perché ci è stato detto che è peccato, che è male, che dobbiamo rifiutarlo, che è uno scarto: siamo stati ingannati!
Dobbiamo cominciare a recuperare quello che veramente siamo: “Dei caduti cui hanno tarpato le ali”; possiamo cominciare a volare molto in alto, possiamo creare cose divine…. ma….in realtà siamo confusi, ci hanno alterato le idee da piccoli e così ora per arrivare ad “essere noi stessi” dobbiamo recuperare questa tradizione che si conosce da ben otto mila anni e più.
COSA SIGNIFICA LA PAROLA CRISTO ?
Gesù fu preparato per essere un Sacerdote secondo l’Ordine di Melkitzedeq per annunciare la religione dell’era dei pesci, come Mosè lo fu per l’era dell’ariete. Gesù fu l’Unto, un simbolo che ci è rimasto per spiegarci le cose: quando nel Giordano unsero il Cristo con quell’acqua, nello stesso momento Dio Padre si manifestò in Lui. E’ da questo istante che cominciò la sua missione sulla terra come Unto, cioè Cristo, missione di pace e amore che durò tre anni.
Per questa ragione bere e lavarsi con l’acqua del proprio Giordano fa si che anche noi possiamo illuminarci con l’energia del Padre; inoltre è importante mantenere il proprio corpo sano perché “è il Tempio di Dio”, come dissero Gesù, San Bernardo e molti altri: “Il Regno di Dio è dentro di voi”.
Ma poi siamo stati nuovamente ingannati, ci è stato detto che Dio si trova in alto, fuori di noi e chissà dove, per cui vediamo il Cristo come uomo e adoriamo la sua figura. Dobbiamo tornare a vedere le cose come sono realmente; per esempio i diavoli che generano tanto timore, non sono altro che elementali negativi che vengono creati dai nostri pensieri; e gli angeli, a loro vola, sono tutte le nostre proiezioni di amore e di desiderio di bene. Inoltre le gerarchie angeliche sono stati di coscienza che l’uomo va scalando fino ad arrivare a Dio.
Il peccato non esiste, esiste l’esperienza, non dobbiamo responsabilizzare di un peccato una creatura che nasce pura per il solo fatto di nascere dall’utero di una donna. In tutto l’universo la maniera di creare è la stessa, e l’Universo è l’utero più grande. Dobbiamo ringraziare Adamo ed Eva, specialmente quest’ultima, per la tentazione e il serpente, o forza dell’Eros, che le offrì l’opportunità di manifestarsi e di completarsi. Senza tutto ciò non esisteremmo su questo pianeta. Inoltre ci hanno insegnato ad avere paura, ci hanno spaventato, ingannato e questa paura, questo timore ha fatto sì che l’uomo non si evolvesse così come era previsto nel progetto iniziale.
Paura!!! Paura della vita, paura dell’amore, paura di manifestare quello che siamo realmente e quello che vogliamo. Paura di avere paura!
E’ molto difficile allontanarci da tutto ciò, è un lavoro che dobbiamo fare su di noi e per questo l’urinoterapia ci viene in aiuto.
Inoltre, l’oro potabile non si beve solamente. Ma è anche molto efficace quando lo si usa per massaggiare il corpo: si raccoglie l’oro e lo rilascia per cinque giorni in un recipiente aperto a fermentare, poi lo si utilizza per massaggiare tutte le parti del corpo che si vogliono alleviare. Allo stesso modo si raccomanda di bagnare il nostro corpo con questo sacro liquido per energizzarlo.

Figura n°2
POTENZIAMENTO
Si parla di potenziamento… L’urina apre canali e risveglia piani di coscienza superiori, è come il serpente che si morde la coda, Uroboros. Questo ci porta a conoscere i nostro corpo elevando le virtù, superando i vizi e specialmente, accettandoci: è come fare un viaggio dentro di noi visitando le interiorità della nostra terra fino ad incontrare la pietra e rettificarla V.I.T.R.I.O.L.V.M. (Visita Interiora Terra Rectificando Inveniens Occultum Lapidem… Vera Medicinam).
Esistono due modi per realizzarsi, uno attraverso il dolore e l’altro attraverso l’amore. La persona che sceglie di realizzarsi attraverso la sofferenza si avvicina a Dio per mezzo del dolore, dell’infermità delle sventure e delle calamità; la persona che sceglie di realizzarsi attraverso l’amore va incontro alla salute, all’immensa allegria di stare in grazia di Dio e con l’intero Universo. Ognuno è padrone di scegliere il modo per reintegrarsi nuovamente con Dio.
Sopra la croce gli Giudei misero un cartello con quattro lettere: INRI, che comunemente si intendono come: Gesù Nazareno Re degli Giudei, ma esotericamente significano: IGNIS NATURAE RINOVATUR INTEGRA, cioè: IL FUOCO RINNOVA TUTTA LA NATURA, e l’urina fa parte di questa energia perché è fuoco. Equivale a dire che l’uomo, come la Fenice, può rinascere dalle proprie ceneri quando lo vuole. Se osserviamo la figura n° 1, nella parte bassa si incontra l’Acqua Ignea che vuol dire Acqua Ignificata, Acqua di Fuoco, cioè mercurio. Pertanto, questo liquido che consideriamo sgradevole, come tutti i liquidi del corpo fa parte della nostra propria anima. E l’unico metodo per poter iniziare a spiritualizzare la nostra materia consiste nel bere l’acqua della propria cisterna: “Bevi l’acqua della tua cisterna e quelle che scaturiscono entro il tuo pozzo; le tue sorgenti riversino fuori, per la piazza si spandino le tue acque. Siano per te solo e non ne abbiano parte gli estranei. Sia la tua fonte benedetta” (Proverbi 5, 15-18).
Quando Gesù disse alla Samaritana: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice – Dammi da bere – tu stessa gli avresti fatto questa domanda ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva… Chi beve di quest’acqua avrà sete ancora; però chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete, anzi l’acqua data da me diventerà in lui una sorgente di acqua zampillante nella vita eterna” (Giovanni 4,10), si riferiva a ciò che è nell’acqua; Egli stesso si manifesta come divinità trascendente donando l’immortalità. Per realizzare questo non abbiamo bisogno di nessuno e soprattutto di alcun intermediario: tu stesso puoi creare la possibilità di presentarti al tuo Dio interiore, nessuno può farlo per te e quando lo vedrai… mistero!… avrà il tuo stesso volto!
LA FORZA FEMMINILE E LA FORZA MASCHILE
Ultimamente l’energia del pianeta è cambiata; nel cielo passato l’energia spirituale era riconosciuta come fuoco ed emanava dal continente asiatico, ma ora questa energia di fuoco maschile si trasforma in luce femminile ed emana dall’America del Sud in tutto il mondo; per questo motivo le donne si stanno attivando psicologicamente e spiritualmente. Al giorno d’oggi la donna occupa cariche pubbliche e fa lavori che prima non sognava neppure di fare; e negli uomini si sta attivando la forza animica femminile, risvegliando in essi l’intuizione, la creatività e la femminilità. Gli uomini, che oggi ignorano questo processo, si attivano vestendosi come donne e le donne come uomini e per mancanza di informazioni tutto ciò viene equivocato.
Affinché questa energia venga utilizzata nella maniera corretta occorre dire che l’uomo fa si che la donna sia donna donandole la propria energia femminile e la donna fa si che l’uomo sia uomo donandogli la propria potenzialità maschile.
Per esempio, se una donna si unisce ad un’altra donna, tutte e due diventano maschili e se un uomo si unisce ad un altro uomo le loro energie diventano femminili.
E’ importante che il sole e la luna uniscano le proprie forze, perché unendosi queste due polarità giuste e perfette, creano nella nostra interiorità l’equilibrio e l’androgino che permetteranno, dopo nove mesi, la nascita del Cristo Luce nella grotta del nostro cuore.
Tutte le tradizioni ci hanno insegnato questo processo attraverso i simboli, le analogie e le allegorie, ma questa realtà è stata occultata troppo gelosamente e alla fine è stata dimenticata.
Quando il sesso si usa solo per fare sesso, l’essere spirituale non si evolve; è necessaria la potenzialità dei tre fuochi e così il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo si manifesteranno in questa energia di amore e dei piani inferiori e si eleveranno come un volo d’aquila verso la più alta cima dello spirito.
I pitagorici credevano che l’universo fosse femminile e credevano bene, per questo motivo si recavano al Pantheon nella città di Roma che rappresenta un grande glande; si univano nel centro del tempio e proiettavano l’idea pensiero nell’utero dell’universo manifestandosi poi nel piano quaternario (materiale).
Nell’uomo questo utero si trova dentro la sua testa che corrisponde al cielo, cioè celato, nascosto, e si presenta nel piano quaternario come ho detto manifestandosi come acqua, cioè urina.
CONCLUSIONE
Tutto è relativamente facile, non costa nulla e nessuno sforzo. Così come nella natura tutte le cose più sublimi sono gratuite. L’estrazione dell’oro potabile dalla nostra miniera è gratuito e, allo stesso modo, nei piani inferiori vi è l’unione, in un matrimonio alchemico, per realizzare il regno di Dio nella nostra propria interiorità.
Bevete e vivete!
di Alfredo Di Prinzio