Chakravarti, il Signore della Ruota

Per penetrare a fondo nel simbolismo esoterico occorre in qualche modo sperimentarlo nella propria intima natura. Nulla e’ dato in lettere sacre, rune, sigilli o glifi che, una volta svelato, non apra le porte a una profonda gnosi. Il simbolo e’ unitivo per eccellenza, chi lo contempla analiticamente non ne trae che misere considerazioni speculative, chi invece sa aprire l’udito del cuore e mettersi in stato di sottile risonanza ne percepisce gli infiniti sensi riposti e vede spalancarsi orizzonti mai percepiti.
Oggi voglio parlarvi di un simbolo meraviglioso, voglio parlarvi dello Swastika (etimo di origine sanscrita), conosciuto in Occidente anche come Croce Gammata presso i popoli latini, Tetraskelion in Grecia,Hakenkreuz (Croce Uncinata) in tedesco e Fylfot nell’antica Inghilterra.
L’ origine remota del simbolo a dispetto di qualunque datazione ufficiale e’ da rintracciare credo nel periodo post-iperboreo, allorche’ una catastrofe si abbatte’ sulle terre imperiture e l’asse della terra fu spostato ( l ‘inclinazione attuale e’ di circa 23° gradi rispetto alla perpendicolare), i poli si invertirono e l’ Eta’ dell’ Oro, il Satya Yuga ebbe termine.
Quindi il Tempo iniziava la sua inesorabile marcia…ma andiamo con ordine.

Lo Swastika e’ stato definito sovente dagli studiosi come “ruota solare” o “ruota di fuoco” trovandosi raffigurato accanto ad altri ierogrammi solari su numerose decorazioni antiche.
Da René Guénon invece venne per la prima volta giustamente messo in evidenza il suo carattere “polare”. A mio modo di vedere queste varie attribuzioni di significato non sono in contrasto tra loro, anzi, come vedremo, sono complementari e corrispondono ognuna a un diverso livello.
Per prima cosa prendiamo in esame il significato “solare”.
Il Sole per noi e’ vita, fonte di calore, centro del nostro sistema planetario. Non possiamo immaginare un’esistenza priva della sua energia benefica: essa fa crescere ogni cosa su questa terra, permette la vegetazione degli esseri e illumina il Cielo.
Sebbene nell’Universo gli astri siano innumerevoli per noi non ne esiste uno piu’ radiante del Sole, inoltre la rotazione dell Terra attorno a questo astro determina il mutare delle stagioni e dei cicli naturali. Alcune intepretazioni dello Swastika affermano che le quattro braccia simboleggiano appunto le quattro stagioni: Primavera, Estate, Autunno, Inverno.
Questo insieme di considerazioni dovette essere molto vivo ed operante nella coscienza dei nostri antenati che per questo dedicarono ampia considerazione al culto solare.
Come abbiamo detto, in varie incisioni e raffigurazioni di simboli solari si ritrova presente con una certa frequenza lo Swastika.
Perche’ questo? E quale nesso esiste tra il Sole e il Centro Polare?
Se osserviamo il simbolo in questione vediamo che e’ composto da una croce dalle cui estremita’ partono dei bracci che le conferiscono il senso di un movimento e, piu’ precisamente, di una “rotazione”. Ogni movimento circolare avviene sempre intorno a un’ asse, l’Axis Mundi, che passa esattamente per il centro invisibile ma onnipresente che lo Swastika rappresenta: il “Polo”, il centro inamovibile.

In tutta la Natura si ripete il medesimo schema, dal Microcosmo al Macrocosmo, dall’ atomo alla stella. Il Sole e’ nel nostro caso il Polo, attorno al quale, tutti i pianeti compiono la loro rivoluzione ciclica, nello stesso tempo un movimento analogo avviene per il sistema solare attorno al nucleo centrale della nostra galassia, la Via Lattea, la cui nota forma a spirale ci riporta nuovamente all’ idea di un’ immenso Swastika. Un’ altra ragione evidente per la quale gli antichi poterono associare lo Swastika al Polo fu sicuramente l’ attenta osservazione del cielo notturno in prossimita’ della Stella Polare. Quest’ ultima e’ la stella che si trova sul prolungamento immaginario dell’ asse terrestre di un osservatore nell’ emisfero boreale, quindi indica il Nord. Attorno ad essa tutto le costellazioni ruotano lentamente in senso antiorario e compiono un giro completo in circa 24 ore a causa della rotazione della terra. In particolare se tracciassimo un disegno con le posizioni successive dell’ Orsa Maggiore ai quattro punti cardinali ne emergerebbe chiaramente uno Swastika. Figura (a)

(a)

(b)

Ma la Stella Polare nel corso delle ere cambia a causa di un moto circolare dell’ asse terrestre. In un remoto passato essa fu un astro della costellazione del Draco, il suo nome arabo e’ Thuban, oggi comunemente conosciuta come Alpha Draconis. Le quattro posizioni dell’ Orsa Minore intorno ad essa disegnano una figura ancora piu’ sorprendente. Figura (b)
Come abbiamo visto spiegazioni ed esempi tra i piu’ vari si intrecciano formando una tela fittissima ma tutti tendono a ritornare costantemente verso un unico significato fondamentale: quello di un centro, di un origine, di un principio superiore che si manifesta donando luce e vita.
Nel suo sentito piu’ profondo lo Swastika suggerisce l’azione di un Motore Immobile.
Il cuore inviolato di ogni manifestazione, la dimora dello spirito assoluto, l’ Occhio del ciclone.
Il punto interiore dove regna la quiete mentre al di fuori infuriano gli elementi.
E’ il Monte Meru, il monte di Mezzanotte.
E’ Kether la Corona.
E’ Sahasrara, il chakra coronario che connette con l’ infinito.
E’ il buco nero al centro della galassia.
E’ Hlidskjalf, l’ alto trono di Odino dal quale il dio osserva ogni cosa e sovrasta i mondi.
E nell’ uomo? Cosa esiste nella natura umana che possa avvicinarsi a questo insondabile mistero? Deve forse egli accontentarsi di scrutare le luminose stelle nel cielo notturno sapendo di rimanere un corpuscolo dimenticato e caduco alle estremita’ del cosmo?
Quest’ uomo, viaggiatore e assetato di sapienza deve forse annegare tra i flutti di un oceano crudele sognando l’ Isola dei Beati?
Quest’ uomo infine, cosi’ disperso e solitario che sente dentro di se il richiamo ancestrale di qualcosa senza volto, come una nostalgia infinita, un ricordo velato… cosa fara’ della sua breve esistenza?
C’ e’ una possibilita’. C’ e’ una chiave sepolta tra le pieghe del tempo, tramandata da una catena di iniziati dall’ alba del mondo; ma per raggiungerla, per conquistarla, l’uomo deve affrontare un lungo cammino al buio, nell’ oscurita’ di se stesso.
Molti non sanno che lo Swastika fu uno dei simboli utilizzati dai primi Cristiani, difatti esso e’ rintracciabile nelle catacombe…ma che cosa indicava? Era forse la chiave famosa?
Credo di si, era il segno della Resurrezione.
La Croce Naturale degli elementi come sappiamo e’ associata al quaternario.
Come insegna la Tradizione il nome di Dio e’ YOD HE’ WAW HE’, lettere ebraiche che significano, rispettivamente: Fuoco, Acqua, Aria, Terra.
Nella vita comune degli uomini questi elementi sono in stato caotico, non armonizzati e quindi distruttivi, ora se tramite la Grande Opera dell’ Alchimia e con un tenace lavoro sulla propria Anima riusciamo a risvegliare la Luce interiore, al centro della Croce, li’ dove si incontrano le quattro braccia nasce il figlio dello Spirito, il Cristo. E’ il centro radiante che smuove con forza possente l’ inerzia del Caos e ruotando pone in ordine il Cosmo. E’ il Quinto Elemento, l’ Etere nel Cuore, l’ Atomo Nous redento, la Quintessenza tanto decantata dagli alchimisti.
Si schiude la prigione di piombo di Saturno e l’ uomo, liberato dalle scorie terrestri, si trasforma in Dio.
Il cinque quindi e’ il numero dello Swastika, il numero “polare” della trascendenza.
Chi e’ capace di realizzare tanto e’ un autentico iniziato alla catena regale, ha combattuto da vero Eroe ed e’ pronto all’ incoronazione. Quando ricevera’ il suggello finale dei Grandi Misteri sara’ Re del Mondo, Signore di Pace e Giustizia. Sara’ Melkitsedeq, Re di Salem.
E’ uno stato spirituale questo e allo stesso tempo un’ investitura sacra. E’ il raggiungimento di quell’ autorita’ spirituale e superindividuale che in Oriente viene denominata Chakravarti, Signore della Ruota. Chakravarti e’ colui che lentamente e senza sosta fa girare la ruota dell’ Impero. Ogni cosa necessariamente gli ubbidisce: Tempo, Spazio, Materia.
Nulla lo sfiora ne’ lo puo’ turbare. E’ al di la’ del Bene e del Male.
La sua funzione e’ paragonabile al Pontifex, il facitore di ponti. Diviene un raggio di luce che collega la sfera umana e quella divina. Le epoche passate e le future in lui si attualizzano in un presente che e’ eterno. Possiede la visione “Ciclopica” ossia ciclica, il Terzo Occhio.
Da ora in poi egli agira’ senza agire, immobile nel centro di un immenso Swastika come Shiva nella sua danza cosmica. Questo profondo insieme di verita’ e’ rintracciabile nell’ essenza stessa dell’ Universo, fa parte del suo sostrato invisibile, e’ cio’ che fa che cio’ sia, in ogni dove, in ogni tempo, in ogni essere.

Cosi’ Dante, dinnanzi alla visione gloriosa di Dio, chiudeva il suo capolavoro:

A l’alta fantasia qui manco’ possa;
ma gia’ volgeva il mio disio e ‘l velle,
sì come rota ch’igualmente e’ mossa,
l’amor che move il sole e l’ altre stelle.

In tutto cio’ abbiamo ben piu’ che una visione religiosa, e’ l’esperienza “diretta” del Paradiso, esperienza che ogni uomo avrebbe non solo il diritto ma diciamo anche il dovere di realizzare ma che cosi’ ben pochi purtroppo raggiungono.

Ora per tornare al tema centrale sara’ interessante affrontare un argomento controverso.
Dopo aver chiarito i significati principali dello Swastika nella sua forma generale diremo qualcosa sul suo senso di rotazione andando contro un’ opinione comunemente diffusa.
Di fatto lo Swastika puo’ essere tracciato in due modi a seconda che le braccia che si dipartono dalla croce puntino a destra o a sinistra. Bisogna fare attenzione perche’ l’ambiguita’ risiede nel fatto che nel primo caso avremo una rotazione levogira mentre nel secondo destrogira.
C’e’ chi ha voluto arbitrariamente indicare uno Swastika benefico, quello che si muove in senso orario nella direzione del sole, in contrapposizione all’ altro, antiorario, associato al male e alla distruzione. Questo prevalentemente a causa dell’ adozione di quest’ ultimo da parte del Nazionalsocialismo tedesco nel secolo scorso.
A noi pero’ non interessa trattare qui di politica o di manifestazioni profane ma di valenze spirituali e operativita’. Ora, il nocciolo della questione e’ tenere bene a mente il fatto che il mondo intero esiste in funzione di due polarita’ contrapposte, l’unione delle quali genera la vita: Positivo e Negativo sono due facce della stessa medaglia e non vanno dissociate ma vissute interamente entrambe.
Su un piano prettamente umano non potremmo anelare al bene se non facessimo esperienza del male, su un piano superiore poi la dualita’ svanisce e nell’ integrazione dei due aspetti scopriamo il volto del divino. Lo gnostico Abraxa, dio e demonio trasfigurati nell’ Uno.
Nel senso antiorario del movimento dunque non scorgo minimamente nessuna malvagita’ o perversione, piu’ pertinente sarebbe l’affermazione che i due Swastika orientati diversamente raffigurano le due polarita’ cosmiche, il maschio e la femmina e anche le due Vie:
La Via della Mano Destra e la Via della Mano Sinistra. Forse proprio un’ interpretazione grossolana di quest’ultima puo’ aver suggerito ad alcuni che lo Swastika levogiro sia in qualche modo connesso alla magia nera e al male. Chi ha avuto modo di approfondire l’argomento sa, invece, che ambedue i sentieri iniziatici, pur adottando metodi e pratiche differenti e a volte in aperto contrasto condurranno, se rettamente seguiti, a un unico e identico obiettivo: la Liberazione.

Prima di fornire alcuni spunti sui significati contrapposti dello Swastika voglio ricordare che uno studioso di nome Thomas Wilson ha condotto un’ imponente ricerca iconografica che copre geograficamente gran parte del globo e temporalmente un grande arco storico, dimostrando in modo evidente l’ esistenza di entrambe le versioni del simbolo in numerose civilta’, molto spesso compresenti su alcuni manufatti. Quindi, tenendo presente cio’ e l’ arbitrarieta’ conseguente di alcune interpretazioni troppo unilaterali gettiamoci nella spirale.
Il primo Swastika e’ destrogiro, i suo bracci puntano a sinistra, e’ quello adottato in larga misura dal Buddhismo Mahayanico e si muove nel senso delle lancette dell’ orologio.
Segna l’attuale evoluzione ed espansione dell’ universo, il lungo esodo dell’ umanita’ dalla sua dimora ancestrale. Questo Swastika scandisce le fasi successive della creazione, e’ la sorgente che proietta calore, la plasmazione della materia e dei corpi.
Corrisponde all’ espirazione di Brahma che rilascia cio’ che era in potenza per renderlo in atto. Come il numero 6 rappresenta il moto centrifugo.
E’ lo Swastika del Sole d’ Oro, radiante, della luce visibile agli occhi corporei.
Il secondo Swastika e’ levogiro, i bracci puntano a destra. In Tibet, gia’ prima dell’ arrivo del Buddismo si trova in uso presso l’antica religione Bön-Po, e’ molto diffuso anche in India.
La sua rotazione segue un moto antiorario, da destra a sinistra. Questo e’ lo Swastika del ritorno all’ origine, al centro primordiale. Propizia il riassorbimento nella non-esistenza.
E’ l’ inspirazione di Brahma che volatilizza la materia, che dissolve la matrice bruciando
l’ illusione corporea. E’ l’ implosione antigravitazionale.
Come il numero 9 rappresenta il moto centripeto.
E’ lo Swastika del Sole Nero, dell’ universo invisibile, della luce increata.
Quindi come abbiamo visto esotericamente ogni cosa presenta due aspetti e non dobbiamo essere superficiali nelle nostre considerazioni. L’ altro lato dello specchio e’ un mondo da conoscere, non da esorcizzare. Cio’ che ho sopra esposto in merito alle differenze speculari delle due grandi croci rotanti mi e’ stato fornito non solo da una ricerca accurata di fonti e documenti ma anche e soprattutto dal risveglio momentaneo del cerebro destro e dal cuore, organo intuitivo per natura.
E’ questo il modo in cui credo dovrebbero essere sempre approcciati i simboli sacri per non cadere in facili banalizzazioni o peggio, in aride disquisizioni analitiche .
I simboli “parlano” a chi vuole ascoltarli e la loro miniera di tesori e’ pressocche’ infinita.
Possiamo concludere questo breve scritto con l’augurio che sia d’ ispirazione a chi lo leggera’ e che magari possa fornire spunti per ricerche ulteriori. Lo Swastika e’ un potente simbolo operativo e si ritrova come gia’ abbiamo sottolineato iscritto nel corpo stesso della Natura,
colui che con tutta la sua volonta’ lavora per districarsi dal caos e accortosi di trovarsi sulla circonferenza della ruota cosmica auspica a essere reintegrato nel suo centro trovera’ in esso una costante fonte di energia, come la Stella Polare che indica sempre il Nord al viaggiatore, lo Swastika guidera’ l’ iniziato verso la Verita’ e la Vita.

Tutto cio’ ne fa, senza ombra di dubbio, uno dei piu’ esemplari simboli di Dio.

NEFERKEB