L’EQUAZIONE DI DIO

La scienza nella filosofia – la filosofia nella scienza
Ritenere la scienza prerogativa dei soli astronomi, matematici, fisici, medici etc. e’ limitare il concetto di questa e le sue aspirazioni.
Anticamente lo scienziato era anche un filosofo; la sua ricerca era animata dall’emozione nel voler conoscere e sondare le leggi della natura e di tutto il creato, non solo al fine di ottenere un’equazione che dimostrasse la validità delle sue teorie; quanto per far affiorare, e quindi rendere palesi all’intelletto, i segreti di una coscienza recondita celata nell’essere.
Era energia che erompeva dal profondo e che si manifestava a sprazzi, inducendo riflessioni che avrebbero fatto attingere al patrimonio della Conoscenza Universale attivando l ‘intuizione. In una parola; era dedito ad uno studio che elevasse l’uomo nella sua totalità, corpo- anima- spirito.
Se oggi parlassimo di astrologia o di alchimia o di esoterismo con uno scienziato, egli probabilmente sorriderebbe pensando di avere di fronte un illuso che ancora crede alle favole.
Tuttavia il cammino per comprendere i misteri della vita; che da molti anni mi appassiona non può sottrarsi allo studio dei simboli, veri e propri archetipi del sapere che la Tradizione Iniziatica ci tramanda da secoli.
Proprio in funzione di questo sforzo per conoscere e dagli arricchimenti che se ne traggono via, via che il tesoro di informazioni si srotola dinnanzi al ricercatore; ho potuto constatare una serie di incredibili analogie ed affinità nel loro utilizzo, che collegano inequivocabilmente; Saggezza- Scienza- Intelligenza.
I tre principi con i quali Dio creò il mondo.
Vorrei considerare l’intelligenza come lo strumento di cui madre natura ci ha dotato non solo per sondare l ‘Universo intorno a noi, ma anche l ‘Universo che è dentro di noi, e che si manifestano entrambi per mezzo di materia a diverse frequenze vibratorie.
Il concetto di materia perciò, non può essere limitato alla sola massa fisica visibile di un oggetto o di un essere. In particolare nell’ uomo le sue sensazioni, le emozioni, gli stati d’animo che provengono dalle sue esperienze, sono sempre espressioni di materia, ma più sottile.
Esiste una sostanza onnipresente per così dire, a tutte le frequenze, soggetta alla legge di causa-effetto.
Lo studio dell’Universo, del quale gli scienziati moderni si fanno promotori; permette loro di sfornare di continuo teorie nel tentativo di elaborare attraverso la osservazione, una teoria del tutto. Un tale traguardo però non può essere raggiunto se la ricerca si limita alla sola sfera dell’intelletto, cioè alla sola analisi, senza considerare la necessità di creare una coscienza della ricerca.
Il tutto non può essere separato dalla saggezza.
In questo principio è contenuto qualcosa di universale, tanto impalpabile quanto Reale che continuamente irrora le nostre menti e tutto il nostro essere affinché divengano il crogiuolo di continua aspirazione la quale ci conduca ad osservare la vita a 360°.
Addentrarsi nell’essenza delle cose vuole dire trovarne il principio incorruttibile e perciò universale che le rende percepibili fisicamente ed emotivamente.
Tale principio è ciò cui ogni filosofo aspira: La Luce.
La luce fu l’elemento che permise ad Einstein di elaborare la teoria della relatività con la quale fu modificata la concezione di tempo e spazio.
Le sue riflessioni partirono da un presupposto: Egli riteneva che le leggi che muovono l’Universo dovevano apparire identiche a chiunque le osservasse; quindi la velocità della luce misurata da qualsiasi osservatore doveva essere per tutti uguale, a prescindere dallo stato di moto di quest’ultimi.
Arrivò così a dimostrare che la velocità della Luce è costante e la stessa in tutte le direzioni; ed è indipendente dallo stato di moto della sua sorgente.
Da ciò si evince che la Luce è insita in ogni cosa, e da ogni cosa emanata; ma non è soggetta alla legge di causa- effetto; cui lo è invece il suo emanatore. Perciò la Luce è l’universale nella materia come noi la concepiamo e percepiamo.
Va da se che l’Universo nel quale siamo immersi è anche dentro di noi, così come le stesse leggi che lo governano postulato che la Tradizione Iniziatica ha sempre sostenuto; considerando l’uomo il microcosmo e lo spazio intorno a lui il macrocosmo.
L’Universo diventa così il tempio dell’uomo, e l’uomo il tempio di se stesso.
Il punto di osservazione nel particolare, necessario per raggiungere la comprensione della totalità, è quindi tanto per lo scienziato quanto per il filosofo esattamente lo stesso; ambedue operano per la stessa causa; cioè quella di dare una risposta ai quesiti: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo.
Einstein aveva rovesciato due capisaldi della scienza ottocentesca, la quiete assoluta rappresentata dall’etere, ed il tempo universale. Tuttavia questa rivoluzione che ribaltò le convinzioni scientifiche fino allora sostenute; non andava minimamente ad incrinare i principi di cui la Filosofia si faceva foriera.
Secondo tali principi, lo sviluppo della vita nelle sue molteplici manifestazioni può avvenire solo se due energie opposte e complementari s’incontrano,provocando fra loro un attrito dal quale scaturisce una scintilla fonte a sua volta di nuova linfa vitale (Scintilla Divina). Da ciò ne deriva che il moto è il veicolo della vita. Inoltre ogni atto che sia proiettato ad una evoluzione personale, necessita di una operatività che non può essere esclusa dal movimento ed ognuno in questo processo possiede un suo tempo personale, che evolve e muta secondo lo stato di coscienza ed il contesto in cui si agisce.
A questa legge, che potremmo definire di continuo progresso, sono sottoposte anche le più piccole particelle che compongono l’ Universo. Lo studio sulle particelle subatomiche, ha dimostrato che quando due di queste vengono a collidere; la loro traiettoria si biforca in due; così ad esempio quando l’elettrone entra in collisione con un positrone (sua antiparticella) si annichiliscono a vicenda provocando una grande scarica elettrica di energia (Scintilla Divina) che crea un fotone; il quale a sua volta libera un’energia che produce un’altra coppia elettrone-positrone.
E’ come se le due particelle fossero semplicemente deflesse in due nuove traiettorie.
Considerando poi queste particelle come stringhe unidimensionali (oggetti lunghi e sottilissimi capaci oggi di attraversare l’intero Universo) lo stesso procedimento di annichilimento darebbe origine a due nuove di esse; in un processo ininterrotto che come vere e proprie storie nel tempo originerebbero fogli d’Universo.

Gli antichi conoscevano già questi comportamenti della materia?
Ce lo hanno forse tramandato per mezzo di simboli?
La croce di S’Andrea sembra riprodurre in forma schematica l’effetto energetico e di traiettoria provocato da queste collisioni.
La sua posizione obliqua rispetto la croce tradizionale ( un braccio verticale ed uno orizzontale) evidenzia come i suoi bracci provenienti da un ipotetico infinito, convergano prima verso un punto centrale, intersechino fra loro, e poi ripartano divergendo senza separarsi verso l’infinito nuovamente.

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Nella tradizione esoterica occidentale ritroviamo questo simbolo; esso rappresenta il sacrificio dell’iniziato che ne è il depositario; è lui che diviene il punto d’intersezione dove la materia si sublima, diventa eterica cioè arde(dall’etimo aitho io ardo) e viene poi ridonata a beneficio del tutto in un continuum di esperienze. Assistiamo così all’analogo processo che accade per le particelle.
Osservando i progressi nelle ricerche degli scienziati moderni, si evidenzia come la materia assume e crea forme per modificarsi che hanno un’affinità incredibile con i simboli che la tradizione iniziatica tramanda da secoli; simboli che a loro volta vengono inconsapevolmente utilizzati per descrivere e spiegare le nuove teorie.
Ad esempio per illustrare come la teoria quantistica (il quanto è il valore più piccolo fisicamente di una grandezza variabile) concepisca il tempo e lo spazio; viene introdotta l’idea di tempo immaginario.
Questo viene rappresentato con un diagramma in cui appaiono una linea verticale rappresentante il tempo immaginario, che interseca una orizzontale raffigurante il tempo reale, a mo di croce con un punto zero nel luogo d’intersezione.
La verticalità diventa sinonimo di un’iperealtà che al di là dall’essere una fantasia, riproduce invece una sensazione; un sentore dell’esistenza di qualcosa che c’è, esiste, ma non è ancora stata svelata.
Tradizionalmente il braccio verticale della croce è analogamente collegato alla elevazione verso la spiritualità, verso una vibrazione della materia più elevata che prescinda dal grado di percezione dei cinque sensi dell’uomo. Osserviamo perciò come un’aspirazione matematica si sposa con una filosofica per solo amore di conoscenza.
Un’equazione e un pensiero uniti, dove immaginario e reale convivono.

L’immaginario diviene così l’elemento fondamentale tanto per la scienza, per poter sondare i segreti dell’Universo, quanto per il filosofo , che per poter superare gli ostacoli imposti dalla materia più densa, si pone in stato di Mag ; immette il denso, lo separa, lo fissa con l’immagine, e lo indirizza al suo universo interiore che in seguito ridonerà i frutti di questo lavoro sottoforma di consapevolezza.
Nel cosmo assistiamo a questo rilascio d’informazioni, osservando il comportamento dei buchi neri. In questi tutto converge e si immagazzina a causa di un’attrazione gravitazionale immensa, la quale accumula nel nero una quantità enorme di dati, come a costituire un vero e proprio scrigno della memoria, che viene poi rilasciata a mano a mano che esso evapora.
In considerazione di ciò potremmo paragonare i buchi neri, agli inferi dell’Universo, e ritenerli probabilmente come un passaggio obbligato della materia, affinché essa ne possa uscire modificata nelle vibrazioni.
Il nero quindi diventa un filtro dove “Magicamente” si verifica una distillazione che è il solo metodo per assurgere a conoscenze altrimenti ignote.
Se l’Universo o porzioni di esso dirigono verso i buchi neri; anche il filosofo orienta la sua attenzione in primis verso la sua oscurità, nel tentativo di dinamizzare le informazioni che egli vi ha preventivamente immesso, in un processo di transustanziazione che con l’ausilio del proprio fuoco interiore a temperatura costante; come sembrano avere gli stessi buchi neri; è valido ed incontrovertibile quindi tanto per la scienza quanto per la filosofia.
Ho precedentemente accennato al proposito degli scienziati di unificare i loro sforzi, e proporre una teoria unica riguardo la nascita dell’Universo. Definire una legge universale che avvalori tutte le ipotesi a riguardo; anche perché si suppone, ed è oggi considerato un dato di fatto, che l’Universo abbia storie multiple e quindi che ogni scienziato abbia sondato una parte di esse.
Si vuole sostanzialmente unire o riunire ciò che si è considerato separatamente.
Analogamente il filosofo scrutando gli spazi siderali del suo essere, rivela a se stesso i suoi vari aspetti, che non sono altro che le esperienze dei suoi molteplici “IO” ognuna con la sua cognizione di causa, ed ognuna con la sua propria coscienza. Il fine però del suo lavoro e della sua sperimentazione operativa è quello di riconoscere la causa di ogni realtà, e trovarne il denominatore comune che le riconduca tutte alla causa prima.
Potrei ipotizzare a favore di quanto espresso, che come presumibilmente sia esistito un “Big-Bang” che ha poi dato origine all’espansione dell’Universo , sia esistito anche un “Big-Bang” della coscienza umana. In principio tutto era concentrato in un unico punto con una temperatura ed una densità infinita; le particelle che costituivano quella materia erano estremamente leggere (fotoni, elettroni, neutrini) nonché le loro antiparticelle. A poco a poco che l’energia si espandeva, la temperatura si raffreddava e l’equilibrio materia-antimateria lasciava spazio alla materia; più si allontanava dal nucleo più questa si appesantiva, fino a formare elementi più pesanti come il carbonio e l’ossigeno di cui siamo composti.
Si evince da ciò, che più ci si allontana dalla irradiazione primaria, più la “materia ” che la costituisce s’ispessisce. Tuttavia dato che il macrocosmo evolve in maniera costante, fa presagire che sia soggetto e rispetti leggi ben precise, implicando automaticamente l’esistenza di una “Intelligenza” che le abbia predeterminate, ed una coscienza che le abbia mantenute tali per miliardi di anni.
L’uomo che è il frutto dell’Universo, potremmo dire suo figlio sottostà alla medesima condizione. Egli è il microcosmo secondo la tradizione iniziatica ed il tutto è in lui perciò la densità della materia di cui è composto, non solo fisicamente, ma soprattutto spiritualmente, è determinata da un allontanamento dalla fonte primaria.
Nondimeno il seme che è in lui è il veicolo di questa intelligenza, la cui memoria è riposta in un atomo piccolissimo, disgregando il quale sprigiona sub particelle più leggere e con frequenza più elevata; praticamente con caratteristiche strutturali analoghe alla materia primordiale.
L’iniziato ricerca la Luce e lo scienziato prende atto di ciò che lo circonda per mezzo della luce che veicola cose accadute anche milioni di anni prima;. la luce è perciò colei che trasporta gli eventi e le esperienze che di queste fanno parte.
Eventi ed esperienze trovano la loro fonte d’esistenza nei pensieri, ne consegue che la luce trasporta pensieri. Facendo riferimento alla teoria della relatività di Einstein, applicata alla meccanica, che si esprime con la famosa formula E=MC2; si deduce da quanto esposto che esiste un rapporto fra la massa dell’oggetto veicolato ed il veicolatore: La luce.
Se si considera l’energia costante avremmo che più la massa dell’oggetto o del pensiero è pesante, meno energia è presente; viceversa se l’oggetto è più leggero o il pensiero più elevato l’energia è maggiore. Da ciò si evince che a massa 0 l’energia è infinita e dato che la materia è pensiero coagulato, quando questa si esaurisce, anche il pensiero si annichilisce.
Tuttavia questa circostanza non è minimamente da considerarsi come una fine, bensì come una trasformazione: La trasfigurazione di Gesù può trovare la sua origine proprio in questa equivalenza massa-luce?
L’alchimia operativa ha come fine quello di creare un veicolo incorruttibile, o Corpo di Gloria, le cui molecole siano di una struttura atomica più leggera, molto simile a quella che costituiva le particelle addensate, prima dell’espansione dell’Universo.
Dove c’è massa c’è energia e dove c’è energia senza massa questa energia è infinita; è il processo di ritorno al principio, all’unità, all’infinita potenzialità.
L’infinito in matematica si esprime con un otto rovesciato , simbolo che richiama alla memoria i nodi d’amore della Tradizione esoterica occidentale; è pensabile a questo punto che la correlazione analogica che intercorre tra l’infinito matematico, e l’infinito dei simbolici nodi ,attribuisca all’amore non più una valenza di sentimento astratto inesprimibile nelle sue diverse manifestazioni; bensì la frequenza ideale della materia eterica per poter creare; ricordando che per eterico s’intende ciò che arde, o comunque produce calore. È in ragione di ciò che il Sommo Poeta decantava l’amore come la forza che muove il sole e l’altre stelle?
Sole, pianeti, stelle, tutto si muove in tondo, e l’utilizzo di un tempo immaginario come artificio per constatare realtà intuite, porta gli scienziati a considerare lo spazio ed il tempo una sfera; una dimensione finita ma illimitata, senza condizioni a contorno , come si usa in gergo fisico-matematico, cioè senza inizio ne fine della sua superficie.
Ogni cosa che si compie e si realizza possiede una nascita, uno sviluppo e una morte, all’interno di un contesto specifico ma che ha tuttavia possibilità illimitate di manifestazione; potrei dire innumerevoli opportunità di riproporsi, migliorarsi ed infine evolversi; il tutto in maniera autonoma, senza interventi dall’esterno.
La rotondità delle forme è perciò sinonimo di eternità. L’uovo che la scienza alchemica allegoricamente pone come cellula primordiale in cui è contenuta l’Arte della vita e che trova la sua fonte nel nucleo aureo(il tuorlo); è il seme che conserva tutta la memoria per dare origine alla pianta,all’animale o all’essere che verrà.
Analogamente se la Terra come pianeta è paragonabile all’uovo per la mancanza di condizioni iniziali della sua superficie,essa è comparabile ad una cellula dell’Universo, ed è una matrice dove esiste un nucleo di fuoco che produce tutte le condizioni, e attua tutte le operazioni potenziali a creare un nuovo Universo.
Tutto è in uno e l’Uno in tutto.
Il Filosofo che si connette con le leggi della natura, necessita del fuoco del suo nucleo per ricreare se stesso; tuttavia il ritmo delle stagioni cela a lui questa fonte ignea rappresentata dal Sole nei mesi più freddi. Egli è in lutto per questa apparente morte dell’astro, ciò nonostante la sua non è una condizione di sofferenza come la parola farebbe intendere,bensì egli possiede il metodo per riconquistare il nucleo aureo; perché è col battere, col rompere la dura scorza della materia grezza che raggiunge il centro. Come le comete che attraversando i profondi spazi siderali nel nero del lutto cosmico, talvolta impattano con la superficie dei pianeti e vi depositano gli elementi fondamentali a far nascere la vita.
Lutto, da un’antica radice Leug che vuol dire rompere.
Da quanto esposto osserviamo che nel medesimo spazio esistono tutti i piani d’esistenza della materia; per cui se consideriamo il corpo umano come una superficie chiusa, e quindi si possa partire da un punto e ritornare ad esso seguendo una linea sinuosa e continua, s’intuisce che le proprietà che la materia assume con i suoi processi chimico-fisici, elettromagnetici fino alla più alta vibrazione dell’unità elementare, si manifestano in un’area precisa e delimitata.
Perciò la massima sublimazione di una qualsiasi massa, attraverso successive trasmutazioni fino a divenire pura energia, rappresenta il processo di ricongiunzione al Divino, e tutto avviene nell’uomo e non al di fuori di esso.
L’uomo scienziato e l’uomo filosofo, non differiscono fra loro, perché ciò che li porta ad interrogarsi sulle leggi che regolano la vita e conseguentemente a formulare idee e teorie derivanti dall’osservazione e dall’esperienza, nell’onorevole tentativo di migliorare e far evolvere la propria e l’altrui esistenza; nasce dall’irrefrenabile incoraggiamento, proveniente dalla loro interiorità, che li sprona a percepire i richiami di quella intima sorgente da cui sprigiona l’intuizione.
Essi sono prima di tutto pensatori, perché il pensiero è l’atto che permette l’estrazione del fluido intelligente dalla Luce. La Luce li coinvolge e li appassiona, perché lo studio della Luce nel cosmo, per lo scienziato, è pari alla ricerca del mercurio filosofico che è pure Luce, per l’alchimista.
Oggi sappiamo che alla presenza di corpi aventi massa, la direzione della Luce s’incurva, come ad adattarsi alla superficie di questi; il fenomeno spiegherebbe l’equivalenza fra accelerazione e gravità.
Se ad esempio la luce di una stella che passa vicino al Sole è deflessa, ciò è dovuto al fatto che la massa del Sole incurva lo spazio-tempo. Sostanzialmente la materia distorce lo spazio-tempo.
Secondo la Tradizione Esoterica la curva è considerata femminina quindi con proprietà ricettive; una matrice. Se questo fenomeno di aderenza alla materia fisica da parte della Luce, osservabile nella mobilità del cosmo, lo riconducessimo all’interno del nostro intimo cosmo, potremmo, per effetto dell’assioma Universo macrocosmo- Uomo microcosmo, dedurne che essa si comporti nello stesso modo.
La luce irrorata negli spazi interiori, incontrando la fisicità del corpo, vi si adatta, e continuamente proiettata all’interno rimane imbrigliata in un contesto definito;


essa viaggia di continuo all’interno del corpo umano ed interagisce con la sua massa adattandosi ai suoi contorni, cosicché questo ne diventa il suo contenitore.
Con la teoria della relatività, spazio e tempo sono interconnessi; incurvandosi divengono parte integrante e attiva degli eventi. La curva implica quindi partecipazione all’azione e sua individualizzazione, di conseguenza la Luce è il veicolo di questi eventi, ne è la memoria e ne conserva l’essenza eterica, spiritualizzata, in funzione del fatto che ogni cosa esistente lo è per il risultato che si produce per mezzo di un attrito dal quale si genera calore; nella Luce rimane quindi impresso il momento generativo di tale risultato, la memoria ignea, ovvero il suo concepimento.
La fecondazione di un pensiero o di un intento, immessi per mezzo del “Verbo” nel nostro essere, va ad ossigenare la memoria della nostra Luce; più concepimenti elevati ci sono più la Luce si potenzia e più la massa cui viene a contatto assorbe questa energia sempre più elevata nelle sue vibrazioni a tal punto che la materia si trasmuta nella Luce stessa.
Assistiamo ad un separando alchemico dove lo spesso lascia a poco a poco spazio al sottile, fenomeno espresso nella formula della relatività con C2 ovvero la velocità della Luce che replica se stessa:3oomila X 3oomila= 9…, numero che rivela il tempo necessario a che ogni cosa si realizzi; da cui ne consegue che alchemicamente un separando è frutto non di una divisione, o di una sottrazione, ma di una moltiplicazione, il cui simbolo X richiama ancora una volta il comportamento delle particelle nel loro processo di evoluzione.
E’ la croce di S. Andrea, è il gioiello del M.D.C. del Mago a cui è concesso irrorare con la sua saggezza e memoria ogni angolo del Tempio, è il potere del mercurio dei filosofi che feconda ogni cellula del nostro corpo.
A velocità costante (3oo.ooo Km. al secondo) la materia è alla sua massima frequenza vibratoria, infatti si trasforma in pura Luce, pura energia infinita potremmo dire: Dio E’, energia, è colui che E’, non principio, non fine.
E=MC2: la E di energia diventa E’ con l’accento, cioè voce del verbo essere, grazie ad una asticella che ha la sembianza, se pur stilizzata di uno spermatozoo; paragonabile a sua volta allo Yod ebraico del nome di Dio.
L’energia diventa Dio per (X) mezzo di una virgoletta; la radice di questa parola adduce a Vir cioè Uomo ed in particolare al suo attributo sessuale, in quanto etimologicamente la parola virgola è un diminutivo di virga che rimanda a verga, con la quale spesso si fa riferimento all’organo riproduttivo maschile.
Se l’uomo è emanazione di Dio-E’, e si manifesta per mezzo della virgola, egli possiede in se una forza potenziale che può trasformare la sua E in E con l’accento; deve perciò applicare la stessa virgola all’energia che egli gia è.
E è energia indifferenziata, che tutto permea, mentre E’ diviene energia fissata intelligentemente, un’energia cosciente della sue potenzialità, che può creare ciò che vuole perché sorgente attivata di ogni forma. Nella E’ si esclude qualsiasi possibilità del divenire, anche se ne è la fonte, in quanto tutto è contenuto in essa come monade ; quindi nella pura Luce che è E’ non ci sono più elaborazioni di prodotti derivanti da forze interconnesse, ma solo la potenzialità di esse; cioè la Volontà.
Vorrei che la Volontà divenisse la fonte cui si abbeverasse l’umanità, per compiere il tanto agognato salto qualitativo; soprattutto in questo momento della sua storia così delicato, affinché apra finalmente gli occhi e si renda conto dei veri insegnamenti che la vita intorno ad essa, continuamente si sforza d’impartirle; ed in particolare uno, che racchiude in se tutti gli altri: Non separi più l’uomo ciò che Dio ha unito per sempre.
Con Amore e Luce
SIMEON

La Farmacia di Dio

“Dio separò le acque salate da quelle dolci. Prosciugò la terra. Piantò giardini. Creò animali e pesci… Fece tutto questo prima di creare l’uomo. Preparò tutto il necessario prima della nascita dell’uomo”.

Dio ci ha lasciato le definizioni di quale cibo cura la rispettiva parte del corpo.

Questi sono gli alimenti migliori e più potenti se mangiati crudi.

Ma noi impariamo molto lentamente…

Incredibile!… La farmacia di Dio!

CAROTA

Una fetta di carota è somigliante all’occhio umano: la pupilla, l’iride e le linee radianti, proprio come nell’occhio!

E ora, la scienza, ci dice che le carote migliorano il flusso del sangue per le funzioni dell’occhio.

POMODORO:

Un pomodoro ha quattro cavità ed è di colore rosso.

Il cuore ha quattro cavità ed è di colore rosso!

Tutte le moderne ricerche scientifiche hanno scoperto che i pomodori sono ricchi di licopene che rappresenta il nutrimento puro e semplice per il cuore e il sangue.

UVA :

Appesa ad un grappolo che ha la forma del cuore; ogni acino assomiglia ad una cellula del sangue.

La scienza odierna ci informa che l’uva è anche l’alimento che dà al cuore e al sangue, intensa vitalità.

NOCE :

Una noce è come un piccolo cervello: l’emisfero sinistro e quello destro; il cervello superiore e il cervelletto.

Ogni ruga, ogni piega della noce sono come la corteccia cerebrale.

Oggi sappiamo che la noce aiuta lo sviluppa di più di 3 dozzine di neuro-trasmettitori delle funzioni cerebrali.

FAGIOLI  BORLOTTI:

Eeffettivamente guariscono  e aiutano a mantenere le funzioni renali e sono esattamente fatti come i reni.

SEDANO, RABARBARO:

Assomigliano alle ossa. Sono specifici per dare forza alle ossa.

Le ossa contengono il 23% di sodio e la stessa percentuale di questo elemento è contenuta in queste verdure.

Se nella dieta manca il sodio, il corpo lo recupera dalle ossa provocandone il loro indebolimento.

Questi alimenti riforniscono lo scheletro di quanto necessario.

AVOCADO, MELANZA, PERA:

Sono simili all’utero femminile e sono in grado di contribuire alla salute e alle funzioni dell’utero e della cervice.

La scienza moderna ha rilevato che se una donna mangiasse un avocado a settimana, potrebbe equilibrare i suoi ormoni, dimagrire dopo il parto e prevenire il cancro alla cervice.

Ma la cosa più sorprendente da sapere, è che ci vogliono esattamente nove mesi per far crescere un avocado dal seme al frutto maturo.

FICHI:

Sono pieni di semi e crescono sui rami sempre in coppia.

I fichi aumentano  la mobilità degli spermatozoi umani, la produzione di sperma e aiutano a superare la sterilità maschile.

PATATE DOLCE:

Assomiglia al pancreas e in effetti equilibra l’indice glicemico nei diabetici.

OLIVE:

Aiutano nella salute e nelle funzioni delle ovaie.

ARANCIO, POMPELMO  (e altri agrumi):

Sono come le ghiandole mammarie ed effettivamente agevolano la salute dei seni e il flusso linfatico.

CIPOLLA:

E’proprio somigliante ad una cellula.

Le ricerche oggi dicono che le cipolle aiutano ad espellere le tossine dalle cellule.

Producono le lacrime che puliscono gli occhi dagli strati epiteliali.

Un suo degno “compagno di lavoro” è l’AGLIO che contribuisce ad espellere le tossine e i pericolosi radicali liberi.

Esistono più di 14.000 costituenti fotolitici e chimici della nutrizione in ognuno di questi cibi.

La scienza moderna ne ha studiati e riconosciuti solo 141.

Alfredo Di Prinzio

La Magia del Verbo

“In lui era la vita

tutte le cose per mezzo di lui furono fatte”

Giov.l

La lettera A  

La lettera A è il primo suono che l’essere umano articola ed è la prima lettera dell’alfabeto.

In geroglifico è l’uomo, l’idea di unità, il principio, l’Essere, lo Spirito, il Mago, l’Iniziato.

Significato analogico: Dio Padre, G.: A.: D.: U.:, l’unicità, l’essenza divina, la fontana, la ragione d’essere di tutte le azioni.

l suoi colori sono il bianco e il violetto.

Il suo pianeta il Sole.

la sua nota musicale, il FA.

Viene associata al Piano Spirituale dell’uomo e a i processi sintetici, alle Scienze Ermetiche, la si identifica con il desiderio e si esprime con la volontà. E’ la lettera della trasmutazione e della coordinazione. Dà potere per considerare e risolvere i problemi, risvegliare e dominare le passioni. Aiuta nelle meditazioni, nelle riflessioni e nelle iniziative.

Nel Piano Fisico, ordina gli elementi naturali; domina le forze in movimento. Dà la giusta attitudine per acquisire e disporre, creare, modellare e permettere gli impulsi. Promette il dominio sugli ostacoli materiali; per le realizzazioni di nuove e felici iniziative e imprese. Per acquisire amicizie fedeli.

la lettera A, invita alle attività costanti, guarisce dalla pigrizia e dalla instabilità delle idee e delle azioni.

La lettera A simboleggia l’Uomo-Dio o il Superuomo che per sua volontà, acquista tutto il potere energetico; è lo strumento dell’ lo Sono.

La A ha il ritmo che le è dato dalla natura. È il principio della vita, dell’anima  e di Dio. La A  è neutrale, è l’alito che anima  i polmoni e gli organi principali della  respirazione.
1 raggi X dimostrano che vocalizzando la lettera A, dopo aver respirato profondamente, fluisce sangue nei polmoni, per alleviare e guarire le loro malattie.

Il Mago è il Demiurgo; vale a dire, il creatore del mondo piccolo. E’ quell’adepto del libro di Ermete, il cui corpo e le braccia formano la lettera ebraica Aleph, già avuta dall’alfabeto egizio.

La figura che rappresenta la lettera A, è diversa da quella ebraica, per cui noi dobbiamo rappresentare la A latina con il corpo per poter ottenere i benefici precedentemente enumerati, con la vocalizzazione del suo suono.

La postura sarà la seguente: con il volto verso oriente, in piedi e con le gambe aperte in un angolo di 25″, entrambe le mani appoggiate sul Plesso Solare o sulla bocca dello stomaco.

Con questa posa si inizia la pratica che consiste in :

1″ – Aspirare profondamente dalle narici per 8 secondi.

2″ -Pensare, durante l’inalazione, che l’energia vitale entra dalle narici riempiendo i polmoni.

3″- Trattenere il respiro per 4 secondi, pensando che l’energia stia penetrando in tutto il corpo.

4″- Espirare per 8 secondi, cantando con la bocca bene aperta :AAAAAAAA. Oppure la parola egizia : ARARITA.

BENEFICI DI QUESTA OPERATIVITA’

Purifica i polmoni dalle impurità e ne guarisce le malattie. E’ meglio se si associa il suono della nota DO e ìl colore violetto.

Tutto l’esercizio procura i seguenti doni: nel Piano Spirituale, con la concentrazione nell’IO SONO, dà la facoltà di comprendere i segreti della Scienza Ermetica e di realizzare, senza timore e con ferrea volontà, quello che è Giusto e Buono. Aiuta a trasmutare inostri metalli da vili a nobili, le nostre passioni in sublimi ideali.

A è l’invocazione più diretta e più ascoltata. Con A l’IO SONO intimo accoglie le nostre richieste, mentre l’IO SUPERIORE ci inizia ai misteri interiori.

Nel Piano Mentale: A dà il potere della trasmutazione e della coordinazione per risolvere i nostri problemi, risvegliare le passioni e poi dominarle.

Nel Piano Fisico, attiva le nostre energie, depura il sangue, ordina gli elementi naturali, dà impulsi, guarisce la pigrizia e l’indolenza, stabilizza le idee e le azioni.

Le vocali sono sette, come i sette sensi dell’uomo. Però, fino a questo momento, l’essere umano non può percepirne e sentirne più di cinque, così come la sua laringe e la sua bocca, non possono pronunciare più di cinque vocali. Gli Iniziati che arrivarono a pronunciare il sesto suono vocale, risvegliarono il sesto senso.

Nei tre mondi la A ha tre significati:

Spirituale: Dio, il Padre Creatore o G.:A.:D.:U.:

Mentale: il Divino Conservatore, Adamo, l’Uomo.

Fisico :il Divino Trasformatore, l’Universo Attivo o la Natura Naturante.

Migliaia di libri furono scritti sulla Cabala e sui Tarocchi, ma nessun lettore ha potuto prendere profitto alcuno dei tanti libri che circolano.

Penetriamo adesso il terribile segreto di queste opere.

Non sono soltanto teorie, ma vera e propria operatività che dona e colloca nelle mani del massone, la “Spada Fiammeggiante”, con la quale potrà penetrare e conquistare i più grandi segreti della Natura.

Per capire, abbiamo già dato il significato della lettera A, in seguito vedremo di spiegare i segreti delle altre lettere, in maniera tale che per poter estrarre la potenza delle lettere, sarà necessario identificarsi con i loro significati.

Sappiamo che la A significa il Mago, il Padre, Dio, il G.:A.:D.:U.:.

Ora ditemi, che è il Mago? Il Mago è come Dio: opera senza sosta e senza nessun interesse personale o materiale.

Il Mago è colui che ha un cuore senza passione per poter disporre dell’Amore altrui.

Il Mago è impassibile, sobrio, casto, disinteressato, impenetrabile, inaccessibile.

Non deve avere difetti fisici e dovrà essere sempre pronto per qualsiasi afflizione e tradimento.

La ferma volontà e la fede in sé stesso, guidato dalla ragione e dall’amore per la Giustizia, lo porteranno verso l’obiettivo che vorrà raggiungere e a preservarlo dai pericoli del cammino.

Volete avere i poteri del Verbo? Bene. “Amate senza volere e operate senza temere”.

Sapete amare? Sapete volere? Sapete distinguere tra il desiderio di Amare e il volere Amare? Bene.

L’Amore potrebbe essere senza affetto, l’Amore è sacrificio. Il volere amare chiede sacrifici, perché è affettivo.

Il Mago deve tentare di conquistare il grande potere della Sapienza, vale a dire, essere dolce e degno con tutto il mondo.

Allora, la ferma volontà con l’aspirazione, possono condurre l’iniziato al “TRONO della MAGIA” per mezzo del Verbo e la vocalizzazione delle lettere.

Abbiamo visto che la vocalizzazione della lettera A, produce certe vibrazioni nel nostro corpo e se queste vibrazioni e frequenze, saranno guidate dalla nostra volontà, dai nostri elevati pensieri e dalla nostra aspirazione, gli effetti e gli attributi della lettera A, si manifesteranno facilmente in noi.

E così, successivamente, la vocalizzazione di una lettera, dovrà essere accompagnata dalle condizioni esposte.

La Lettera B

la Lettera B è una consonante che, come tutte le sue sorelle, non può essere pronunciata da sola, ma deve essere accompagnata da una vocale.

la B esprime la bocca dell’uomo, come organo della parola e la parola è, come sappiamo, un’elaborazione interiore dell’essere. Rappresenta tutto il piano degli inferi,quello centrale, che è il santuario dell’uomo e di Dio: la donna è il santuario di tutti e due.

la lettera B simboleggia la sostanza divina, la madre, l’immaginazione e la Scienza occulta e quella manifestata.

Il suo pianeta è la luna. la nota musicale il FA.
Il suo numero è il DUE. E’ il binario passivo da dove emanano le idee; è applicato alla Luna che si riferisce al Sole e alla donna che si riferisce all’uomo.

la lettera A è l’unità, è l’IO; linea retta dentro il cerchio. Lla B è la stessa linea che divide il cerchio in due metà e così, si nota che la dualità ha la sua origine nell’Unità e la Divinità si fa Padre·Madre.

la B unita alla A, esprime tutte le idee di progresso e avanzamento graduale, il passaggio da uno stato ad un altro. Il movimento.

la B è il ricettore interno.

Nel Piano Spirituale indica il pensiero matrice dove si modellano le immagini; è la fonte della Creazione che manifesta l’eterno.

Nel Piano Mentale, dà il senso di comprensione degli opposti, la cognizione della Scienza Ermetica. E’ l’Intelligenza che manifesta la Sapienza.

Nel Piano Fisico è il risveglio della parte femminile (matrice), nel corpo dell’uomo per l’equilibrio magico e rappresenta la donna che si unisce all’uomo per realizzare il medesimo destino.

B, significa nascere-morire morire·noscere. B deve accompagnarsi con una vocale affine a lei per produrre un effetto positivo e benefico.

Per ottenere isuoi benefici, si deve eseguire lo stesso esercizio indicato per la vocale A e quando si espelle l’aria dai polmoni, si dice AAAABBAAAA.

La posizione del corpo è eretta: mano sinistra sull’ultima costola e il piede sinistro appoggiato sopra il ginocchio destro, a formare due angoli.

ABA è l’invocazione al Padre; è la preghiera di Gesù, è il Pater Noster. ABA o Padre, è il primo aspetto dell’Assoluto. Domina esclusivamente la testa dell’uomo.

In realtà, c’è un solo Assoluto, ma dal punto di vista fisico, si divide in tre aspetti:

ABA o Padre è posto in un atomo chiamato l’atomo del Padre che si trova fra le sopracciglia e il suo regno sta nel Cielo-celato, nella testa e si riflette nel fegato, centro emotivo.

Chiamare, prima con il pensiero e poi con il Verbo, ABA, è attirare a sé quel potere del pensiero il cui oggetto è plasmare nella mente e nel fisico, la manifestazione dell’eterno.

Vorrei chiedere scusa ai cabalisti e domandare:

“Perché le tre lettere madri della Cabala sono A.M.Sh e che cosa significa l’interpretazione che
rappresenta la Trinità? Sappiamo che A è il Padre, che M è la Madre, però dove si trova il Figlio, nella Shin o nella 21° lettera ebraica?

La carta dei Tarocchi, il Matto, mostra la lettera Shin. Forse l’unione del Padre con la Madre genera quell’essere descritto dai cabalisti come un uomo distratto che cammina come un pazzo, mentre un cane gli morde una natica?”

In questa interpretazione ci sono degli errori: prima di tutto, la lettura di A.M.Sh, che si trasforma in SHEMA, non è da sinistra a destra, poiché è risaputo che tutte le lingue semite si scrivono da destra verso sinistra, dunque per leggere, le tre lettere madri devono essere scritte così: Sh.M.A, che traduce Cielo .

Poi, secondo il nostro umile parere, le tre lettere madri devono rappresentare la Trinità per formare un mantram o la parola che racchiude la più alta vibrazione invocata. Come la parola A.M. N., AMEN, che significa Padre Madre Figlio ed è simile all’ AUM degli induisti. Più avanti spiegheremo in dettaglio il potere della vocalizzazione Amen.

l significati della B

Piano Divino: Riflesso del Dio Padre; Maria, Miryam, Madre, Mara, Maia, ecc.- Dio nell’aspetto femminile.

Piano Mentale: Riflesso di Adamo- Eva, Uomo-Donna.

Piano Fisico: Riflesso della Natura Naturante- Natura Naturata.

Nella B si attiva l’equilibrio magico. Aspirare a conquistare questo stato, permetterà al Dio intimo di vedere la Luce con gli occhi della volontà.

Una volontà solida conduce alla Verità ottenendo tutto il bene cui aspira. La lettera B conduce alla scienza, ma è necessario bussare alla porta senza perdersi d’animo, fino a che si aprirà. Cast con l’equità, la giustizia e l’equilibrio, la Scienza della verità sarà come cibo sacro per l’iniziato.

Praticare in silenzio, mantenere il segreto dei propri desideri affinché arriverà  n giorno in cui l’iniziato sarà guidato verso il Maestro, o il libro o la donna, che come la Papessa, gli donerà le “chiavi” della Scienza
senza limiti che emana dal Dio intimo: IO SONO!

La lettera G-C (3)

La terza lettera dell’alfabeto primitivo è la G che, con i geroglifici, esprime la gola e la mano semichiusa come nell’atto di cogliere un frutto.

La gola è il luogo dove si forma e prende corpo il Verbo, è la parola concepita dal cervello.

E’ il Verbo che si fa carne, simbolo dell’avvolgimento materiale delle forme spirituali.

E’ il mistero della generazione, in virtù della quale, lo Spirito si unisce alla Materia e il Divino di trasforma in Umano.

E’, infine, il figlio, l’umanità, il cosmo.

Simboleggia l’organismo in funzione.

Rappresenta il dinamismo vivente, interpretato dalla G.

Il suo pianeta Giove.

Il suo colore, porpora.

La sua nota musicale, il SI-

Nei cinque sensi rappresenta il tatto e nella scienza della psicometria, la congiunzione delle forze che tendono verso il medesimo fine.

E’ la Matrice Universale nell’atto di dare alla luce.

Nel Piano Spirituale è la conoscenza della parte occulta della manifestazione, il presente vincolato al passato e al futuro che verrà.

E’ l’immaginazione manifesta, è il potere d’espressione.

Nel Piano Mentale è la Trinità che rappresenta lo Spirito, la Mente e il Fisico; Positivo-Negativo e Neutro.

In Dio è l’equilibrio del Padre, del Figlio, con Dio Spirito Santo, o Padre, Madre, con il Figlio.

Nel Piano Fisico è la manifestazione, la generazione dei desideri, delle idee e dell

e azioni, che esprimono il godimento nell’esercitare le nostre qualità.

Promette ideazione, produzione, ricchezze e abbondanza di beni materiali e il superamento degli ostacoli.

Il Principio attivo è A, il Padre; il passivo è B, la Madre, mentre la G, è il neutro, il Figlio; è il Principio parlato.

La G è la lettera sacra della Massoneria iniziatica della quale nessuno ha potuto scoprire il suo vero significato.

Dobbiamo imparare a pronunciare la G dei bambini quando sono contenti e producono quel suono gutturale laringeo: egggeee.

Le parole,” gargarismi e gola”, ben pronunciate, suscitano lo stesso effetto.

ESERCIZIO:

1° Stendersi supini.

2° Pensare che la lettera G è una consonante che si combina con tutte le vocali e ognuna di queste le dona una virtù o una facoltà:

con la A, fiducia in sé stessi,
con la E, attenzione,
con la O, sensibilità nell’intuire e comprendere gli insegnamenti occulti,
con la U, sviluppo nella prevenzione, chiara udienza e Psicometria,
con la l, retta opinione, verbo che manifesta l’umanizzazione di Dio e la Divinizzazione dell’Uomo.

3° La G non deve mai avere il suono di J, ma il suono deve essere sempre GUE.

4° Con le dita della mano sinistra sulla gola come per afferrarla, alzare la mano destra in alto come per ricevere qualcosa dal cielo.

5° In questa posizione, praticare l’esercizio indicato e nell’espellere l’aria dai polmoni, vocalizzare: GA GUE GUI GO GU

Ripetiamo che ogni lettera rappresenta un numero e che l’alfabeto latino si è separato dalla regola per cui ordina le sue lettere in maniera diversa di quello primitivo.

Forse perché i suoi segni erano carenti di certi suoni, per cui gli antenati dell’Arte, hanno dovuto impiegare due lettere per esprimere un suono.

Come nei casi della G e la C; della U e la V; della C e la K.

Ad ogni modo, la C è una consonante che possiede un’autonomia propria.

Anche la C corrisponde al numero 3, ma non è affine con tutte le vocali, per di più se deve conservare con tutte, un suo proprio suono.

Vale a dire, per esempio, che CA, non si deve pronunciare KA, invece CZA oppure come gli inglesi pronunciano il dittongo THANKS che è molto simile alla Z spagnola.

La lettera C è molto attinente con le vocali A e l, mentre è inarmonica o almeno non molto utile, con le altre, per il nostro scopo.

CA o ZA o THA, sono in relazione con la ghiandola pineale.

Per praticare questa qualità, si dovrà eseguire lo stesso esercizio respiratorio, con la differenza che la testa deve essere appoggiata sulla palma della mano sinistra e con la respirazione lunga e trattenuta, vocalizzare:

CZA CZA CZA CZA CZA con voce tagliente e senza allungare il suono del dittongo.

Un’altra indicazione: le tre dita della mano destra, pollice, indice e medio, devono essere distesi, come quando si benedice, mentre l’anulare e il mignolo, risultano chiusi.

l significati della lettera G sono:

Nel Piano Divino: Dio Spirito -la Forza Animatrice Universale

Nel Piano Umano : Adamo-Eva, l’Umanità

Nel Piano Naturale : il Mondo

“In Magia, questa lettera spiega che l’Assoluto si svela attraverso i! Verbo”.

LIniziato deve affermare la verità e volere il giusto, per aver diritto e poter creare per mezzo della parola.

Evocare un’Intelligenza o un Ente Spirituale è penetrare neii’Egregoro dominante del pensiero o idea di quell’essere.

Per questo motivo l’iniziato deve elevarsi moralmente, mediante attitudine e rettitudi111e, perché, nel caso opposto, quell’Ente invece di servire si allontanerà.

La lettera D (4)

La lettera D espressa con i geroglifici, è il seno femminile.

Da qui, l’idea di un organo capace di produrre un’abbondante alimentazione, fonte per una futura crescita.

Sta a simboleggiare la realtà intelligente e sensibile; rappresenta il principio dell’unità materializzata, la volontà e il potere interpretati dalla lettera D.

Questa lettera esprime una creazione realizzata secondo le leggi divine, poiché rappresenta il Tetragrammaton.

Il suo pianeta è Urano: indica l’autorità.

La nota musicale è il FA.

E’ la Natura con i suoi quattro elementi.

Il suo colore è rosso scuro.

Nel Piano Spirituale è la materializzazione costante ed eterna della Virtù Divina nell’uomo e rappresenta la volontà nel pensiero.

Nel Piano Mentale, rappresenta le quattro corrispondenze di affermazione e negazione, discussione e soluzione.

L’affermazione come verbo, produce la realizzazione o incarnazione del Verbo.

Nel Piano Fisico, è la realizzazione delle cose materiali, la cristallizzazione dello sforzo e l’ottenimento del potere, impiegando l’amore, la verità, l’equità e il lavoro.

Promette guadagni materiali e risultati favorevoli con la fatica e si accosta con beneficio a quattro vocali:

DA-benefici economici;

DE-fermezza e perseveranza;

DO-misticismo;

DU-sicurezza e fede.

ESERCIZIO:

Corpo eretto con la faccia rivolta a Est; piegare la mano sinistra ad angolo sopra la cintura.

Inspirare lentamente, trattenere ed espirare dicendo :

DA DE DO DU

l significati della D sono:

Piano Divino : Riflesso di Dio Padre: la Volontà Piano Umano : Riflesso di Adamo : il Potere

Piano Naturale : Riflesso della Natura Naturante : il fluido creatore, Materia Prima, l’Anima Universale.

“In Magia, questa vocalizzazione ci insegna che nella vita nulla può resistere ad una ferma volontà, unita con la Scienza della Verità e della Giustizia.

La lettera D ha come obiettivo, dare all’iniziato il potere di combattere per assicurarsi la propria realizzazione che è più di un diritto: è un dovere.

L’uomo che trionfa in questa lotta, non fa che realizzare la sua missione terrena; colui che ci riesce, sarà immortale”.

Il Segno della Croce, corrisponde alla D e domina la natura invisibile.

La Croce è, sapere e osare senza servilismi; in questo consiste l’onnipotenza umana.

La lettera HE’ (5)

La lettera HE’ è la più sacra dell’alfabeto.

E’ lo Spirito sopra gli elementi e incatena i demoni dell’Aria, gli spiriti del Fuoco, gli spettri dell’Acqua e i fantasmi della Terra.

La HE’ è l’alito divino soffiato nelle narici dell’uomo, che si fece Anima Vivente.

Ma la HE’, deve essere pronunciata giustamente, non va vocalizzata come E.

La HE’ è l’alito che esce dalla gola senza suono, vale a dire, come la pronunciano i francesi, H aspirata.

La HE’ è il Principio della Luce Divina, la Luce che vivifica.

E’ il calore, il fuoco vivo che s’infonde e diffonde.

Dirigere l’alito caldo di HE’ su un dolore, lo elimina miracolosamente, facendolo scomparire.

Il suo pianeta è Mercurio

Il suo colore il giallo

La sua nota musicale il SOL sostenuto e il LA bemolle.

Viene associata alla scienza della Geometria, al corpo fluidica dell’uomo e al suo sistema nervoso.

Nel Piano Spirituale rappresenta la Legge Universale nelle manifestazioni del Creatore, l’unità del Tutto, la Quinta Essenza delle cose, il magnetismo cosmico, il senso mistico.

La HE’ è il principio androgino, il Fuoco Vivente Creatore nell’uomo.

E’ l’uomo che ha la forma del pentagramma o Stella Microcosmica.

E’ il Giusto che non ammette dispute, la religione Universale, la Provvidenza.

Nel Piano Mentale rappresenta la Legge e la Libertà, l’insegnamento e la conoscenza, il dominio delle passioni, il controllo degli impulsi e l’identificazione con noi stessi e il prossimo.

Nel Piano Fisico, rappresenta la libertà disciplinata nella Legge; la direzione e il controllo delle forze naturali e i processi organici delle creazioni fisiche e materiali.

Promette Libertà, garantisce nuove esperienze e insegnamenti, amici e animali fedeli.

La HE’ annuncia certezze nel discernimento, amore per la bellezza, desiderio di vita familiare, sostiene doveri e diritti.

Abbiamo già detto che esprime la respirazione e l’alito; con la respirazione crea e mantiene in vita tutto quello che anima.

La HE’ è il principio che unisce la materia con lo Spirito Divino; è l’uomo che si eleva a Dio con la Natura.

E’ la forza interiore che ci unisce con le forze divine e ci fa sentire Dei.

ESERCIZIO:

Con molta devozione pensiamo che il nostro alito è creatore e vivificatore.

Si deve formare, con il corpo, la Stella Microcosmica, vale a dire: aprire le gambe e stendere le braccia a forma di croce.

Inspirare dalle narici lentamente; trattenere e poi vocalizzare:

HA

Ripetere l’inspirazione come anzi detto e vocalizzare:

HE’

E ancora: Hl, HO e per ultimo HU.

E’ importante ricordare che il respiro della HE’, deve essere espulso dal petto con un forte fiato, come un sospiro.

La HE’ con la A pulisce i polmoni; con la Efortifica le corde vocali e la gola; con la l mobilita il sangue; con la O tonifica il cuore e con la U, lo stomaco.

l suoi significati sono:

Nel Piano Divino: Riflesso della Volontà -l’Intelligenza

Nel Piano Umano : Riflesso del Potere, l’autorità, la religione.

Nel Piano Naturale : Riflesso dell’Anima del Mondo, la Vita Universale.

A questo punto, vi faccio dono di un potentissimo simbolo: la Stella Microcosmica.

Con al mano destra, dall’alto verso il basso, tracciate la stella:

In Magia la HE’ è come l’occhio dell’anima che penetra tutte le cose create.

Questo simbolo esercita un’influenza potente sugli spiriti elementali. E’ l’impero della volontà sulla Luce Astrale che è l’anima fisica dei quattro elementi.

Gli elementali ubbidiscono all’iniziato e si sottomeno a questo simbolo, quando s’impiega con intelligenza.

Questo segno guarisce le malattie sia da vicino che da lontano e alla fine è necessario sigillarlo con una croce nel centro.

La lettera 0-U (6)

Tutte le vocali pronunciate, rappresentano uno sforzo; se questo sforzo viene fatto con volontà e intelligenza, sarà una buona e fluida proiezione di magnetismo umano che è lo strumento della vita.

Simboleggia la causa operante che dirige le nostre determinazioni. Rappresenta il principio del verbo in ogni essere e viene associato al pianeta Venere.

La nota musicale della O, è DO e quella della U, è RE sostenuto da MI bemolle.

l suoi colori sono l’azzurro e il verde associati ai processi di generazione, all’emanazione del corpo astrale dell’essere umano e alla Scienza Cabalistica.

E’ la conoscenza del Bene e del Male.

Questa lettera è l’immagine del più profondo mistero; è il punto che separa l’essere dal non essere.

La O rappresenta il segno del Toro nello Zodiaco.

Nel Piano Spirituale raffigura la conoscenza istintiva della trascendenza degli atti, buoni o cattivi che siano.

L’uomo o Mago dei Tarocchi, si trova in piedi in mezzo alla croce del cammino, fra due donne che rappresentano la necessità e la libertà; il vizio e la virtù.

Nel Piano Mentale, rappresenta il dovere e il diritto. Ispira le idee che permettono la scelta, in relazione alla lezione di vita che si deve imparare.

Nel Piano Fisico, è la determinazione della condotta: l’astenersi dalle inclinazioni dell’appetito o dello sfruttamento del godimento.

Promette privilegi nelle relazioni amorose, l’ottenimento di beni materiali, possesso dell’oggetto del desiderio e ardenti desideri che si compiono.

La lettera O, si ripercuote nel cuore, guarendo le sue malattie.

La O ha i seguenti significati:

Nel Divino, equilibrio della Volontà e dell’Intelligenza: la Bellezza.

Nell’Umano, equilibrio del Potere e dell’Autorità: l’Amore.

Nel Naturale, equilibrio dell’Anima Universale e della Vita Universale: l’Attrazione Universale.

La O è la lettera della realizzazione; concede mentalità, risveglia e favorisce gli eventi che soddisfano e dà potere d i convincimento.

ESERCIZIO:

Insieme alla respirazione indicata nelle precedenti lettere, unire le mani con le palme sopra il cuore.

Pensare che l’alito vitale, penetri con l’inspirazione e che vada diretto al cuore con l’espirazione, con il pronunciare 000000.

La lettera U, ha la stessa valenza della O, ma è più espressiva.

La O è la lettera della realizzazione interiore, la U lo è della realizzazione esteriore.

La U è una A sottosopra;

la A si vocalizza con la bocca aperta, mentre la U con la bocca quasi chiusa.

AU è una combinazione del Mantram AUM.

La pronuncia di questa parola sacra, varia a seconda del caso: AUM è la Trinità, OOOOMMMM è la dualità e OM è l’unità.

La U guarisce le malattie dello stomaco e dell’intestino.

L’esercizio è uguale, soltanto che le mani devono stare appoggiate sul ventre e la vocalizzazione è la seguente:

UUUU EEEE IIII AAAAOOOO UUUU

Questo Mantram in magia rappresenta e dona l’austera Bellezza della Virtù.

Con questo potere l’iniziato avanza sempre senza mai vacillare e il suo motto è: “Togliere dalla Volontà ogni ombra di servilismo e esercitare il domino totale sopra di lei”.

La lettera Z (7)

La lettera Z esprime nei geroglifici, la Spada Fiammeggiante, o la freccia.

Rappresenta l’arma sacra che aiuta l’iniziato ad acquisire potere con il proposito di raggiungere Ja propria realizzazione.

Raffigura, nei piani sottili, la Luce Astrale; ciò che viene emanato e che si diffonde luminoso con la chiarezza e con il calore.

E’ l’idea, il fatto.

La Z contiene in sé molti poteri e la sua pronuncia dovrà essere come nel suono francese e non come la C in spagnolo.

Viene associata al pianeta Nettuno, al segno zodiacale Gemelli e alla nota musicale SI, al colore Blu argentato, al senso dell’olfatto e all’Astrologia Mistica.

E’ la forza nell’atto di operare, lo Spirito fattosi carne. Rappresenta il Tempo e lo Spazio.

E’ Venerazione, Fortuna e Integrità.

Il suo potere dona:

1° Rettitudine nei propositi

2° Tolleranza nelle opinioni

3° Intelligenza nelle discussioni

4° Clemenza nel giudicare

5° Verità nel parlare

6° Grazia nell’esprimersi

7° Pace nel cuore.

Nel Piano Spirituale, rappresenta il domino dello Spirito sulla Materia, la conoscenza dei sette principi che dirigono gli atti creatori; il possesso delle sette virtù necessarie al domino di sé.

Nel Piano Mentale, rappresenta la certezza nel sapere e nell’operare, la vitalità del nostro essere per mezzo del magnetismo mentale.

Nel Piano Fisico, rappresenta il desiderio di superare.

Promette potere magnetico, scelte giuste e realizzazione dei desideri.

La sua pratica porta giustizia, soddisfazione e onori.

Significato Divino, è l’uomo come funzione del Creatore; il Padre, il Realizzatore.

Nel Piano Umano, è la Legge della Realizzazione.

Nel Piano Materiale, è la Natura come funzione di Adamo.

E’ stato detto che la Z è la lettera della Vittoria, ma anche della forza sessuale nell’uomo, che porta al trionfo.

E’ il sigillo universale, la forza che apre la strada; un fulmine è rappresentato dalla Z.

ESERCIZIO:

In ginocchio il tronco eretto, le mani all’esterno, all’altezza delle spalle, per formare la Z.

Inspirare, trattenere ed espirare, vocalizzando

Za dona emozioni

Ze dona situazioni utili e inaspettate

Zi dona fervore nei sentimenti

Zo dona fiducia in sé e negli altri

Zu dona illuminazioni interiori

Dopo questo esercizio, ripetere in piedi, le stesse vocalizzazioni pensando che in ognuna, è possibile ottenere quello che si è desiderato.

Ogni Mantram procura un’aspirazione.

“Il dominio della Magia appartiene a coloro che possiedono la sovranità dello Spirito sopra tutti i nemici, quali i difetti e le passioni.

La pratica delle sette virtù dona agli iniziati il potere racchiuso nella Magia del Verbo e queste sono: Fede, Speranza, Amore, Forza, Temperanza, Giustizia e Prudenza.”


La lettera HET (8)

L’ottava lettera è H, che si pronuncia come un leggero colpo di tosse, difficile da pronunciare per l’occidentale.

Nell’alfabeto latino è stata rappresentata dalla H muta.

Simboleggia l’equilibrio e la giustizia in ogni cosa, perché, alla fine, ogni cosa sia inerente a sé stessa.

La lettera H o HET, si associa al pianeta Saturno, alla nota musicale RE, al colore indaco e al segno zodiacale del Cancro, al senso dell’udito e a tutte le misurazioni del tempo.

Nel plasma della Mater-Materia, dove dorme il germe della vita, la coscienza umana che possiede la conoscenza del bene e del male, la giustizia e l’equilibrio, divide tutto in parti uguali.

In altre parole, quello che è vero nella causa, si verifica nell’effetto e, come diceva Pitagora,” l’armonia dell’Universo è ispirazione divina”.

E’ il Verbo plasmato nell’atto; è il primo grado della realizzazione che scopre il grande mistero della TRANSUSTANZAZIONE!

La H rappresenta l’anima che aspira e che respira come il corpo umano: le anime ammalate hanno l’alito cattivo. li respiro magnetico produce attorno al corpo animico, un riflesso delle proprie opere, buone o cattive che siano: un Cielo o un Inferno.

Nel Piano Spirituale rappresenta la Giustizia, la pura ragione, la comprensione e l’equità.

Nel Piano Fisico, la Legge dell’equilibrio, l’evoluzione e l’involuzione: Promette Temperanza, ricompensa, gratitudine e raziocinio.

l suoi significati sono:

Nel Divino: la donna come funzione di Dio; la Madre.

Nell’Umano: la giustizia, riflesso della realizzazione e dell’autorevolezza.

Nel Fisico: riflette la natura in funzione di Eva.

E’ l’esistenza elementare, conservazione della Natura­Naturata del mondo.

L’esercizio della lettera H o Het è il seguente.

In piedi ed eretti, respirare e alzare le braccia lentamente allo stesso livello delle spalle; trattenere il respiro, unire le mani davanti al volto ed estendere le braccia indietro.

Continuare e unire e separare due o tre volte, sempre ritenendo la respirazione, senza stancarsi.

Aprire la bocca e espellere di colpo l’alito col suono : HAH, come colui che vuole togliere qualcosa che dà fastidio, o come un sospiro.

Questo esercizio guarisce le malattie della laringe e della gola, aiuta a sviluppare la chiaroveggenza.

“In magia indica che il dominio degli ostacoli e l’ottenimento della vittoria è un lavoro molto semplice nella vita umana.

Per realizzarlo è necessario stabilire l’equilibrio fra le energie che sono poste in movimento:

ogni causa produce un effetto.

Comprendendo Dio, come uomo infinito, l’uomo disse a sé stesso:” lo sono l’uomo finito”

L’idea si realizza a parole, le parole in azione, in gesti, in segni e in lettere”.

La volontà equilibrata e temperata, annulla i colpi e gli scontri con le forze opposte.

E’ molto negativo per la saluta, avere nemici; perdonarli. Èscambiare il bene con il male.

Per armonizzare e equilibrare le forze-energie, è necessario mantenerle simultaneamente e farle funzionare alternativamente.

FINE

FR.: Jorge Adoum

(Tradotto e proposto dal M.: Alfredo di Prinzio)

 

 

 

Insegnamento della Chimica Superiore

(Per affermare l’analogia tra la verità della Naturae la verità della Fede)

D- Chi sei?

R- Sono un uomo che conosce la Luce e vi aderisce.

D- Chi è un uomo di questo genere?

R- E’ chi, dopo aver riconosciuto la Luce, ne viene illuminato e vi aderisce intensamente e che ne pratica tutto ciò che l’antica ed autentica comunità di luce ha sempre saputo e praticato, che sia scritto nel libro della Luce o meno.

D- Qual è il segno distintivo di un praticante della Luce?

R- La conoscenza del segno della Croce in natura, il grande simbolo della Forza di Equilibrio, della separazione del puro dall’impuro, del perfetto dall’imperfetto; il fatto che eviti di compiere opere non autentiche e di commettere errori, unanimemente riconosciuti come tali dai veri maestri dell’autentica comunità della Luce.

D- Come si definisce l’aderente alla Luce?

R- Si definisce con il grande segno della Croce di natura, con il segno della grande forza di equilibrio, egli dice e compie ogni cosa nel nome o secondo gli attributi del Fuoco, della Luce, e dello Spirito e cosi conduce tutto verso il suo Amen e verso il suo fine.

D- Quanti sono i capitoli dell’autentica comunità di Luce, che ogni aderente della Luce deve riconoscere?

R- Sono cinque, il primo riguarda la vera convinzione e la fede, o l’adesione alla Luce;  il secondo i sette mezzi per ottenere la Luce; il terzo i dieci comandamenti della Luce; il quarto la conoscenza della forza creatrice che agisce e della forma pura che riceve; il quinto la scienza dell’equilibrio della Luce.

I CAPITOLO

Dell’adesione alla Luce

D- Qual è il primo capitolo dell’autentica dottrina della Luce?

R- L’adesione alla Luce è la conoscenza di essa; poiché senza questa adesione e questa conoscenza, non è possibile mettere in moto una forza, realizzare o portare a termine alcunché.

D- A cosa deve credere ed aderire ogni figlio della Luce?

R- A tutto ciò che gli uomini di Luce hanno insegnato e redatto nei dodici articoli dell’autentica comunità di Luce.

D- Quali sono gli articoli dell’autentica comunità di Luce.

  1. Aderisco e credo ad una forma creatrice del fuoco, che ha fatto nascere il cielo e la terra, o ancora all’Extensum e al Concretum e a ciò che è  volatile e a ciò che è fisso.
  2. Aderisco e credo anche ad una Luce prodotta da questa forza del fuoco Luce che è la Signora dell’universo e la forza onnipotente della natura.
  3. Questa Luce pura emanata dal fuoco, viene ricevuta dallo spirito più puro e nasce dalla forma più pura.
  4. Tuttavia essa ha dovuto soffrire nel regno dell’impuro; è stata dissolta mortificata e nascosta sotto terra.
  5. Allora la Luce discende nelle profondità della materia; e dopo tre 3 periodi, cioè dopo 3 riunificazioni di tre forze spirituali con 3 forme purificate, si erge nascendo a nuova vita.
  6. Si eleva fino alla perfezione suprema, in quanto forma brillante del fuoco onnipotente.
  7. Dopo aver raggiunto questa perfezione suprema, essa è in grado di infondere la vita in tutto ciò che è morte e rendere perfetto tutto ciò che è imperfetto.
  8. Credo allo spirito di Luce emanante dal fuoco e dal calore e lo conosco.
  9. La santa, universale e vera comunità di Luce, associazione ed unione di coloro che sono capaci di Luce.
  10. Abolizione delle malattie e della miseria.
  11. Rinnovamento del nostro essere.
  12. Suprema felicità della vita.

D- Qual è il contenuto principale di questi dodici articoli?

R- Consiste, per colui che è capace di Luce, nel seguire le leggi della Luce che riconosce per mezzo della ragione e che pratica di sua volontà; sarebbe come dire che esiste una sola forza universale, una nella sostanza e nell’essenza, ma, nello stesso tempo, tripla nella sua evoluzione; forza del Fuoco in quanto forma creatrice; forza di Luce in quanto forza di unione; e forza dello Spirito emanante dal Fuoco e dalla Luce, in quanto forza in grado di formar ogni cosa.

Questo spirito che emana conduce tutto alla perfezione, e con mezzi conformi al conseguimento del fine supremo.

II CAPITOLO

Dei 7 mezzi per ottenere la Luce

D- Quale è il secondo capitolo della dottrina della vera comunità di Luce?

R- Riguarda i 7 mezzi per ottenere la Luce, mezzi che la comunità ritiene eccellenti e santi.

D- In che cosa consiste un tal mezzo?

R- Si tratta di un azione visibile attraverso la quale una forza invisibile realizza una perfezione interiore.

D- Quali sono questi mezzi?

R- Sette; e sono analoghi ai sette sacramenti.

  1. Il battesimo con l’acqua e la luce.
  2. La confermazione della materia secondo l’acqua e la luce.
  3. La purificazione.
  4. L’acquisizione della Luce dell’alto nell’essenza e nella sostanza.
  5. La santificazione e perfezionamento dell’oggetto.
  6. L’olio dell’alto.
  7. L’associazione del fuoco e della luce in un corpo perfetto.

D- Cosa è il battesimo con la luce?

R- E’ il primo e il più necessario dei mezzi di associazione; grazie ad esso la materia viene purificata dall’acqua e dalla parola che agisce sull’acqua ed è riprodotta come corpo nuovo e perfetto nell’essere di luce.

D- Cosa è la confermazione?

R- La confermazione attraverso la Luce è un mezzo di associazione, con il quale la materia, preparata come detto sopra, viene fortificata dall’olio di luce e dallo spirito che vi si trova infuso e viene resa maggiormente capace di perfezione.

D- Quale è il terzo mezzo di associazione?

R- E’ quello attraverso il quale la luce ed il fuoco, sotto l’aspetto formale dei principi del pane e del vino, ricevono la loro essenza, se un sacerdote ordinario della natura e in grado di trasformare questi principi sull’altare.

D- Il quarto mezzo di associazione?

R- E’ il mezzo grazie al quale un sacerdote della natura, capace di luce, purifica la materia ricettiva alla luce e toglie tutti gli effetti dell’imperfezione.

D- Quale è il quinto?

R- E’ il mezzo di associazione grazie al quale la forza pura della Luce, sotto forma d’olio, si eleva fino alla perfezione delle forze guaritrici.

D- Quale è il sesto?

R- Il sesto è quello grazie al quale la materia viene santificata e resa capace di luce per mezzo di sette forze attive.

D- Quale è il settimo?

R- E’ la perfetta unione della Luce con il Fuoco grazie ad un essere intermedio che emana dalla luce e dal Fuoco e che realizza la più perfetta di tutte le unioni.

III CAPITOLO

Dei dieci comandamenti della Luce.

D- Quale il terzo capitolo della comunità della Luce?

R- I dieci comandamenti della Luce, riguardo ai quali è scritto: se vuoi realizzare qualcosa, realizzala eseguendo i comandamenti o la legge.

D- Quali sono i dieci comandamenti della Luce?

R- Sono i seguenti:

  1. Vi è una sola materia.
  2. Le proprietà di questa materia devono essere utilizzate nell’ordine.
  3. In 6 azioni la materia compie il suo lavoro giornaliero poiché tre forze producono tre esseri, essa si riposa con la settima forza, nella completezza delle sue azioni; questa settima forza deve essere santa per te come un sabbat della Luce.
  4. La Luce ed il Fuoco, in qualità di elemento passivo ed attivo, devono ispirarti rispetto, poiché il Fuoco è l’elemento maschile e la luce l’elemento femminile – sono il padre e la madre di tutte le cose.
  5. Non rapire alla luce ciò che vivifica in modo che la materia che deve essere sublimata non muoia.
  6. Non compiere la tua opera in un ordine diverso da quello stabilito. Ogni cosa ha i suoi tempi e le suo rotazioni. E’ tuo dovere unire le forze disperse.
  7. Non sottrarre le loro proprietà alla luce e al fuoco: è dovere del saggio farle agire interamente, egli lascia a ciascuno ciò che gli appartiene.
  8. Non prendere per vera una falsa apparizione, e non accettare nulla di impuro e di estraneo, che non sarebbe in grado di assorbire la Luce, affinché l’artificio non ti dia una falsa immagine.
  9. Lo spirito che emana dalla Luce e dal Fuoco, non desidera alcuna cosa che abbia legami con altro e che non ne sia staccata.
  10. D’altronde questo spirito non desidera alcuna materia che gli sia estranea e non simile.

D- In che cosa consiste il principale contenuto di queste leggi della Luce?

R- Nel fatto che la luce deve penetrare interamente la materia o sostanza in modo che il Fuoco sia totalmente unito alla luce, e che lo spirito emanante dalla Luce e dal Fuoco vivifichi interamente la materia. Questa è la prima legge, la seconda è simile alla prima ossia: devi trattare allo stesso modo la materia sulla quale lavori ed ogni altra essenza, che tu voglia condurre alla perfezione.

Tutta la scienza della luce si collega a queste due condizioni principali e cosi tutti coloro che vi aderiscono.

D- Quali sono i comandamenti della comunità della luce che lavora?

R- Sono in numero di cinque.

Innanzitutto Rispetta come sacri, i momenti di riposo dal lavoro poiché la luce ha i suoi sabbat e il lavoratore li deve festeggiare.

In secondo luogo: nel corso di queste feste della Luce, consacra la sostanza del santo sacrificio, lascia che attraverso l’acqua e la luce il puro si separi dall’impuro, l’attivo dall’inerte.

In terzo luogo: nel tuo lavoro astieniti da tutto ciò che è contrario alla legge della Luce, sia nelle forze e nelle azioni, sia nelle forme e nelle essenze delle cose; questi sono i quattro fondamenti della scuola di luce.

In quarto luogo: prova almeno una volta l’anno a discutere con un amico dei progressi ragionevoli che fai, e a scoprire ciò che ti ostacola, in modo che tu abbia un sostegno sul tuo cammino, che ti conduca alla perfezione.

In quinto luogo nelle epoche che la ragione ti indica astieniti tanto dall’aprire agli atri il tuo cuore quanto dal legarti prematuramente.

D- Perché bisogna rispettare i comandamenti della comunità di luce dei veri conoscitori della natura?

R- Perché le leggi della Luce o condizioni della Luce impongono che l’uomo non obbedisca solo a ciò che è necessario all’interno della natura, per raggiungere il fine ultimo, ma anche a ciò che esige da lui esteriormente per questo scopo; infatti il quarto comandamento della Luce tiene conto di queste esigenze e chiunque non rispetti i comandamenti e i buoni precetti, sarà considerato un profano ed un uomo di sola carne che ignora le leggi dello spirito.

IV CAPITOLO

 D- Quale è il quarto capitolo della comunità Luce dei veri conoscitori della natura?

R- E’ la conoscenza dell’analogia del santo Paternoster originale e del santo saluto angelico originale con la forza naturale e la forma naturale più pura.

D- Qual è questa analogia?

R- Forza suprema della Luce, tu che sei il divino nella natura e che risiedi nelle profondità di questa come nel cielo, che siano santificati i tuoi attributi ed i tuoi precetti.

Ovunque tu sia, sei perfetto; che il regno della tua conoscenza arrivi tra i tuoi.

Che in ogni lavoro, la nostra volontà sia unicamente la tua, forza di Luce che agisce per mezzo di te stessa!

E come realizzi tutto nella natura intera, realizza tutto, ugualmente, nel nostro lavoro.

Donaci la rugiada del cielo ed il grasso della terra, i frutti del Sole e della Luna, che provengono dall’albero della vita.

Perdona tutti gli errori che abbiamo commesso, per la nostra ignoranza, nella nostra pratica, come noi tentiamo di illuminare coloro che ancora sono in assenza di Luce, non ci abbandonare alla nostra presunzione, al nostro sapere, ma liberaci da ogni male con la realizzazione della tua Opera.

Amen.

  ANALOGIA DELL’AVE

Sii la benvenuta, sorgente pura di movimento spontaneo, forma pura capace di ricevere la Forza di Luce!

A te sola si unisce la Forza di Luce di tutte le cose.

Di tutte le forme ricettive, tu sei la più felice, e santo è il frutto che ricevi, le essenze della luce e della sostanza del calore unite. Forma pura, che hai generato l’essere più perfetto sollevati per divenire forza di luce per noi, durante il nostro lavoro e nell’ora in cui realizzeremo la Grande Opera!

D- Qual è il principale contenuto di tutto il Paternoster dei figli della Luce e della sua analogia in natura?

R- Essi benedicono per la totalità dei beni spirituali e temporali e soprattutto benedicono per la salute dell’anima e della vita, per ottenere da Colui che è la forza di luce suprema – il divino nella natura – la Grande Opera, pregano perché Dio li guidi verso la saggezza, li preservi dagli errori nel loro lavoro ed insegni loro ad essere caritatevoli verso gli altri uomini loro fratelli, in modo che sia realizzato ciò che Dio ha promesso ai discendenti di Abramo, di Isacco, e di Giacobbe e venga attuata l’alleanza di Dio con gli uomini.

D- Perché i figli della Luce hanno un analogia con il saluto angelico?

R- In modo che essi ammirino non solo la grandezza di Dio nella forza onnipotente della natura, in quanto l’energia Cristica ne è la massima espressione, ma così che riconoscano anche la matrice femminile più pura la cui analogia è Miriam, e alla quale si è unita la forza maschile Superiore per produrre ciò che di più perfetto esiste.

Poiché come lo Spirito Maximus, è unito a Miriam per produrre l’uomo spirituale perfetto, così lo spirito più puro della natura si unisce alla materia più pura per produrre la forma fisica più perfetta, colui che redenta se stesso che conduce alla perfezione tutti gli altri esseri fisici, cosa che costituisce il segreto dei saggi.

Ecco perché questa arte non può essere compresa che da colui che segue la forza Cristica e le analogie della tradizione esoterica/alchemica, che ci conducono alla conoscenza suprema; parimenti l’esperienza acquisita dai figli della Luce, li conduce sempre per analogia, alla conoscenza dei più alti misteri.

D- E’ sufficiente che un figlio della Luce sappia e conosca tutto ciò che è prescritto?

R- No! Non è sufficiente, deve anche praticare e dimostrare la sua conoscenza attraverso le sue opere; proprio su di questo è fondata la scienza divina universale dello equilibrio e armonia dei figli di Luce, scienza analoga alla giustizia.

V CAPITOLO

D- Quale è il quinto capitolo dei figli di Luce?

R- E’ costituito da due parti, in quanto un aderente alla luce, deve per mezzo della grazia proveniente dall’alto che è la nostra rugiada la nostra  +  equilibrante, purificare ovunque l’impuro e realizzare il bene; perché la conoscenza deve andare di pari passo con l’esecuzione; ciò significa che la teoria e la pratica devono concordare; ma non è sufficiente per colui che conosce la Luce, conoscere l’arte, egli deve anche saperla praticare, il solo sapere non basta, è necessaria anche la pratica.

D- Quale è il male che bisogna maggiormente evitare nella scienza della Luce?

R- Ciò che rischia di privare l’uomo di questo bene naturale supremo che è la più alta perfezione della natura.

D- Quali sono i principali errori che si possono commettere nell’operazione?

R- Sono le azioni che – sia riguardo l’Operazione, sia riguardo l’utilizzazione del tesoro ottenuto dalla Operazione – sono contrarie ai fini di Dio; più precisamente, sono i seguenti:

L’eccessiva sublimazione attraverso il Fuoco.

L’eccessiva concentrazione.

L’eccessiva parsimonia di materia.

Il sovraccarico.

L’infiammazione.

Il raffreddamento.

Riguardo a questi errori che possono ostacolare la sublimazione della materia, è così scritto; coloro che li commetteranno non otterranno la perfezione della natura fisica.

D- Quante sono le infrazioni o gli errori chimici, contro lo spirito della natura?

  1. Costruire tutto su questo spirito, presuntuosamente, senza indulgenza e senza  ragione, peccare contro la sua misericordia.
  2. Disperare appena non si vede immediatamente l’effetto.
  3. Opporsi alla conoscenza delle verità chimiche.
  4. Invidiare i fratelli per la grazia di cui beneficiano.
  5. Indurire il proprio cuore contro le esortazioni più salutari.
  6. Permanere nell’ignoranza.

Queste infrazioni sono senza comprensione perché non potranno mai essere compensate dall’Opera.

D- Quali sono le infrazioni contro il cielo?

  1. Distruggere deliberatamente l’Opera.
  2. Profanare l’Opera.
  3. Abusarne per prevaricare gli uomini.
  4. Non dare a colui che vi ha partecipato il meritato corrispettivo.

D- Quali sono i peccati chimici contro gli altri?

  1. Consigliare ad altri l’errore chimico.
  2. Incitare altri al peccato.
  3. Consentire l’altrui errore.
  4. Lodare gli altri errori.
  5. Tacere di fronte all’errore di altri.
  6. Chiudere gli occhi sull’errore di altri.
  7. Partecipare all’errore altrui.
  8. Difendere questi errori.

E’ cosi che diventiamo partecipi degli errori altrui, come se li avessimo commessi noi stessi.

D- E’ sufficiente una volta realizzata l’Opera, abbandonare il male ed evitare il peccato?

R- No! E’ anche necessario operare la giustizia; poiché Dio accorda questa grazia al solo scopo di permettere all’uomo, così gratificato, di estendere ad altrui i frutti maturi della perfezione. Egli deve ugualmente condurre una vita giusta e pia di fronte a Dio e agli uomini e, con opere giuste, rendere onore alla sua alta vocazione.

D- Quante buone opere esistono?

R- Tre.

  1. Il saggio deve sempre orientare la sua anima verso Dio e la saggezza.
  2. Deve astenersi da tutto ciò che non è divino e saggio.
  3. Deve andare in contro ovunque ai bisogni degli uomini, suoi fratelli.

D- A cosa servono le buone opere?

R- Le buone opere servono a rendere felice tanto l’individuo quanto l’intero universo.

D- Quali sono le opere materiali di misericordia che il saggio può realizzare una volta raggiunta la perfezione suprema della natura fisica?

  1. Può nutrire gli affamati.
  2. Far bere gli assetati.
  3. Vestire gli ignudi.
  4. Ospitare gli stranieri.
  5. Guarire le malattie.
  6. Risvegliare la materia morta.

D- Quali opere spirituali questo saggio può praticare?

  1. Può punire il peccato.
  2. Istruire gli ignoranti.
  3. Prodigare i suoi consigli a coloro che dubitano.
  4. Consolare gli afflitti.
  5. Soffrire pazientemente le ingiustizie.

D- Quali sono le otto felicità chimiche?

R- Sono quelle che si ottengono dal godimento e dal possesso della più alta perfezione di natura, in quanto bene naturale supremo, e che Giovanni insegna nell’Apocalisse, dopo la rivelazione del Signore

  1. A colui che lo conquisterà darò da mangiare del frutto dell’albero della vita, che si trova nel paradiso del mio Dio.
  2. Colui che lo conquisterà non patirà la seconda morte.
  3. Colui che lo conquisterà darò da mangiare del pane celeste nascosto e darò una pietra bianca sulla quale sarà scritto un nuovo nome, che nessuno capirà salvo colui che possiede la pietra.
  4. A colui che lo conquisterà e che terra fede alla mia opera fino alla fine, darò la potenza sulle nazioni, egli condurrà i popoli con una verga di ferro, e li spezzerà come i vasi di un tornitore, avrà ciò che ho ereditato dal Padre e gli darò una stella del mattino.
  5. Colui che lo conquisterà sarà vestito di bianco, non cancellerò mai il suo nome dal libro della vita, e lo confesserò pubblicamente davanti al mio Padre e agli angeli.
  6. Colui che lo conquisterà sarà una colonna nel tempio del mio Dio, scriverò su di lui il nome del mio Dio, ed il nome della città santa che è la nuova Gerusalemme, che discende dal cielo e saprà il mio nuovo nome.
  7. Colui che lo conquisterà, potrà sedersi sul mio trono,  così come io siedo sul trono del mio Padre perché l’ho conquistato.
  8. Colui che sarà vincitore otterrà, per diritto di successione, tutto ciò che desidera e si aspetta da me; io sarò Dio ed egli sarà mio figlio.

D- Quali sono in quest’arte i consigli celesti?

R- Sono in numero di tre:

  1. Restate poveri nella ricchezza.
  2. Rimanere astinenti anche quando possiamo gioire di tutto.
  3. Rimanere obbedienti anche quando possiamo comandare.

D- Quali sono le 4 cose ultime?

  1. La morte in quanto mortificazione della materia.
  2. Il giudizio o la dissociazione
  3. di ciò che è celeste o vivente
  4. di fronte a ciò che è terrestre o morto.

Pensa uomo, durante il tuo lavoro, a queste quattro cose ultime e non fallirai alla tua opera. 

OSSERVAZIONI FINALI

La forza più sottile è unita magneticamente alla materia più grossolana.

La forza divisibile è della stessa natura del punto indivisibile.

La Preghiera di Dio

Io conosco la tua miseria, i combattimenti e le tribolazioni della tua anima;

la debolezza e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, le tue mancanze;

ti dico tuttavia: “dammi il tuo cuore, amami così come sei”.

Se aspetti d’essere un angelo per abbandonarti all’amore, non mi amerai mai.

Anche se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non conoscere mai, anche se sei vile nella pratica della virtù, io non ti permetto di non amarmi.

Amami, tale quale sei, voglio l’amore del tuo cuore indigente; se, per amarmi, aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.

Forse che non potrei fare di ciascun granello di sabbia un serafino raggiante di purezza, di nobiltà e di amore?

Forse che non potrei, con un solo cenno della mia volontà far sorgere dal nulla migliaia di santi, mille volte più perfetti e più amanti di coloro che ho creati?

Non sono forse l’onnipotente?

E se mi piace lasciare per sempre nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferir loro il tuo .povero amore?

Figlio mio, lascia che t’ami; voglio il tuo cuore.

Mi propongo di formarti bene: ma nell’attesa ti amo così come sei.

E mi auguro che tu faccia altrettanto; desidero vedere salire l’amore dal fondo della tua miseria.

Amo in te perfino la tua debolezza.

Amo l’amore dei poveri.

Voglio che dall’indigenza s’innalzi continuamente il grido: “Signore ti amo”.

E’ il canto del tuo cuore che mi importa.

Che bisogno ho della tua scienza e dei tuoi talenti?

Non sono delle virtù che io ti chiedo, e se te ne dessi, tu sei così debole che subito l’amor proprio vi sì immischierebbe; non preoccuparti di ciò.

Avrei potuto destinarti a grandi cose; ebbene no, tu sarai il servitore inutile; io ci prenderò perfino il poco che tu hai, poiché io ti ho creato per l’amore.

Ama! L’amore ti farà tutto il resto.

Senza che tu ci pensi.

Non cercare altro che non sia riempire il momento presente del tuo amore.

Oggi me ne sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io, il Signore dei signori.

Busso e aspetto: affrettati ad aprire, non invocare il pretesto della tua miseria.

Se tu conoscessi appieno la tua indigenza, moriresti di dolore.

La sola cosa che potrebbe ferirmi il cuore sarebbe vederti dubitare e mancare di fiducia.

Voglio che tu pensi a me in ciascuna ora del giorno e della notte, non voglio che tu compia l’azione anche più insignificante per un motivo che non sia l’amore.

Quando ti bisognerà soffrire ti darò la forza.

Tu mi hai donato l’amore, io ti darò la capacità di amare al di là di quanto tu abbia potuto sognare, ma ricordatene: “Amami, così come sei”.

Non aspettare di essere un santo per darmi l’amore, altrimenti non mi amerai mai.