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ERA DELL’ACQUARIO

 
 

Per il mondo esoterico è iniziata con l’Equinozio di Primavera del 1998

Da molti secoli si attendeva il fatidico momento in cui il Sole, all’Equinozio di Primavera, non sarebbe più sorto assieme alla costellazione dei Pesci, come ha fatto da oltre 2000 anni fino ai nostri giorni, bensì in Acquario, dando il via ad una nuova Grande Era: l’Era dell’Acquario.

“Un giglio che fiorisce sui monti e nelle valli, in ogni angolo del mondo”. (Jacob Böhme, De signatura rerum).Da l’Aurora P.P. Runge, Der Kleine Morgen, Ansbugo, 1808.

STA INIZIANDO PROPRIO ADESSO
Quel momento, fatidico, in cui la lancetta cosmica compie l’atteso scatto è realtà dei nostri giorni. Tutto il mondo esoterico, i movimenti New Age, gli astrologi e i cultori di scienze spirituali attendevano ormai da molti anni l’inizio dell’Era dell’Acquario che finalmente è cominciata: l’Equinozio di Primavera del 1998 è stato il primo Equinozio, della storia a noi nota, in cui il Sole è sorto non più nei Pesci ma in Acquario.È stato un evento di enorme importanza, di cui ora non possiamo che intravederne le conseguenze, per cui lo annunciamo così, sottovoce e con modestia, come è nostro costume, ma già respiriamo l’aria di nuovi spaziosi orizzonti, di una cultura più libera, di una più ampia visione del mondo, di una Nuova Scienza  che già in parte ci appartieneI moti della Terra.Immaginate il Sole come un punto, attorno immaginate un cerchio, che è l’orbita della terra, attorno all’orbita un secondo cerchio, diviso in 12 settori di 30° gradi esatti ciascuno (in tutto 360°), ogni settore è un Segno dello Zodiaco. Nel corso dell’anno la Terra compie, in senso antiorario, un intero giro intorno al Sole, il quale, osservato dalla Terra, sembra percorrere lo zodiaco in senso inverso (orario), entrando ogni 30 giorni circa in un nuovo Segno Zodiacale (Ariete Toro Gemelli ecc.). Il Sole cioè si trova sempre tra la terra e una costellazione che fa da sfondo, e osservando il cielo prima dell’alba, sembra di vederlo sorgere assieme ad una data costellazione, che varia di mese in mese.Questo cerchio apparente compiuto del Sole (eclittica) ha quattro punti cardinali, che sono gli  Equinozi ed i Soltizi, di particolare importanza è l’Equinozio di Primavera che fissa ogni anno l’inizio del segno dell’Ariete, ovvero il grado zero dello Zodiaco. Da quel punto del cielo, distanziati di 30° esatti si succedono tutti gli altri segni. Notate che parlo di “segni” e non di “costellazioni”, in quanto, grazie ad un fenomeno fondamentale detto “Precessione degli Equinozi“, noto agli astrologi dai tempi di Ipparco e anche prima, la costellazione che ha l’onore di ospitare il Sole all’Equinozio di Primavera non è sempre la stessa, ma varia molto molto lentamente nel corso dei millenni. Il Punto Equinoziale, ossia il grado zero dello Zodiaco in cui ha inizio il Segno dell’Ariete, si sposta lentamente all’indietro attraverso le costellazioni (Ariete => Pesci => Acquario, ecc.).Questo fenomeno è dovuto alla variazione lentissima della direzione dell’asse della Terra che farà anche sì, ad esempio, che la Stella Polare, attualmente Alpha Ursae Minoris, nel 14.000 d.C. sia sostituita da Vega della Lira.La “Precessione” è un fenomeno lentissimo, ma di immensa importanza, perché scandisce le Grandi Ere. Affinché il Sole attraversi a ritroso tutte le 12 costellazioni occorrono ben 26.000 anni (25.776 dalle ultime stime), e questo tempo costituisce un  Grande Anno, un ciclo intero della Fenice cosmica. L’Equinozio resta in ciascuna costellazione per circa 2.160 anni (esattamente 2.148 anni), e ciò contrassegna una Grande Era  dall’altra. Ora noi ci troviamo nel momento cruciale del passaggio, finisce l’Era dei Pesci, iniziata nel lontano 150 a.C.

I Pilastri del Mondo

Molti popoli antichi descrivevano l’Universo come provvisto di un Asse (Axis Mundi) che veniva normalmente rappresentato da un immenso Albero (si pensi ad Yggdrasil, l’immenso frassino dei popoli nordici) o da un palo, che si estendeva dal centro della Terra fino alla Stella Polare. Inoltre dai quattro punti cardinali dell’eclittica (Est = Equinozio di Primavera; Sud = Solstizio d’Estate; Ovest = Equinozio d’Autunno; Nord = Solstizio d’inverno) si dipartivano quattro pilastri ricurvi (quadranti di cerchio) che si riunivano all’Asse del Mondo in corrispondenza del Polo Nord celeste. Questi 4 pilastri formavano in realtà due cerchi massimi detti coluri; i coluri sono cerchi immaginari che collegano l’Est con l’Ovest e il Nord con il Sud passando per il Polo Nord celeste.
Sopra: la costellazione di Orione
A destra: la mappa del complesso di Giza
Le tre Piramidi (vedi testo) sono la riproduzione terrena delle stelle dette i Tre Re, della Cintura di Orione. Il Nilo (non compreso nella mappa) coincide esattamente con la Via Lattea.
Nel Mulino di Amleto (Ediz. Adelphi) due professori Americani, von Dechend e Santilana del Massachusetts Institute of Technology, hanno evidenziato come in molte mitologie antiche e in molte costruzioni giunte fino ai nostri giorni, vi sia incluso una sorta di messaggio cifrato che illustra proprio la fase cruciale del passaggio epocale dovuto alla precessione degli Equinozi. I due coluri sono uniti con l’asse del mondo, per cui la rotazione dell’asse implica la rotazione dei coluri, che si spostano insieme ad esso nel cielo e formano l’impalcatura di una determinata epoca.In altre parole, a partire dal 150 a. C. fino ai nostri giorni, il Sole all’Equinozio di Primavera  si è sempre levato nella costellazione dei Pesci, mentre all’Equinozio di Autunno si è sempre levato nella Vergine, nel Solstizio d’Inverno nei Gemelli e nel Solstizio d’Estate in Sagittario. Quindi fino alle soglie dei nostri giorni  Pesci, Gemelli, Vergine e Sagittario  costituivano i coluri, ovvero i 4 pilastri congiunti all’Asse del Mondo in corrispondenza del Polo Nord celeste. L’Inizio dell’Era dell’Acquario  non solo ha sostituito il Primo pilastro (Acquario  al posto di Pesci) ma ha scardinato anche tutti gli altri,per cui dalla Vergine, dai Gemelli e dal Sagittario si passa al Leone, al Toro e allo Scorpione.

Messaggi cifrati.

L’archeoastronoma ed egittologa Jane B. Sellers dell’Istituto Orientale dell’Università di Chicago ha evidenziato in The Death of Gods in Ancient Egypt come nel Mito di Osiride, risalente ad almeno il 1450 a.C. (Testi delle Piramidi) siano contenuti  tutti i numeri necessari  per il calcolo della precessione, con un grado di precisione superiore a quello ottenuto da Ipparco nel I° sec. a.C.. Il valore ottenuto con i “numeri di Osiride” è infatti di 25.920 anni per la realizzazione di un ciclo completo, che è più prossimo a 25.776 (stime attuali) del valore di 28.800 trovato da Ipparco oltre milletrecento anni dopo.

Il tempo necessario al Sole equinoziale per compiere uno spostamento di due costellazioni è di 4.320 anni circa, sorprendentemente nel Mito Norreno (Vichinghi) troviamo 432.000 guerrieri che escono dal Walhalla. Di certe tradizioni cinesi riguardanti un cataclisma universale si disse – sempre secondo la Sellers – che fossero scritte in un grande testo di 4.320 volumi; lo storico Berosso (terzo sec. a.C.) attribuì un regno di 432.000 anni ai re Sumeri che precedettero il diluvio  e fissò il tempo totale tra la creazione e la distruzione finale del mondo in 2.160.000 anni (2.160 anni è il passaggio in una costellazione). Nel calendario Maya compaiono continuamente unità di misura basate sui numeri 72, 2160, 2.160.000. Nel Rigveda, il più antico dei testi vedici ci sono esattamente
432.000 sillabe. Il perimetro e l’altezza della Grande Piramide
  sono esattamente in scala 1:43.200 con la circonferenza e il raggio della Terra. Infiniti sono poi riferimenti al numero 72 (lo spostamento di un grado) ad esempio lo si trova nella cabala (72 angeli e 72 nomi di Dio), la Cina ha 72 venerabili, ecc.

Il fenomeno della Precessione  è descritto fisicamente in molti antichissimi Miti, nella già citata opera Il Mulino di Amleto si evidenzia un codice antichissimo che, secondo gli autori, dovrebbe risalire ad almeno 8.000 anni fa, ossia in piena preistoria, dato che la storia dell’Egitto a noi nota non va oltre il 3.150 a.C.. Molti di questi Miti descrivono il fenomeno della precessione come un vortice, o come un “mulino” che periodicamente viene scardinato e ricostruito per dare il via ad una nuova Era. Ad esempio nella mitologia Maya si narrava che il mondo fu sorretto per lungo tempo da 4 Bacab, quattro fratelli che Dio pose ai quattro angoli affinché i cieli non cadessero. Quando questi Bacab fuggirono il mondo fu distrutto e ricreato con un nuovo cielo. Secondo Santilana e Dechend i sacerdoti-astronomi-matematici dei Maya non erano tanto ingenui da intendere la terra piatta con quattro angoli, ma usavano quell’allegoria per far intendere (divulgare diremmo oggi) e ricordare facilmente l’importantissimo fenomeno della precessione, anche quando la loro scienza fosse scomparsa con loro. I popoli scandinavi  parlano di un “mulino cosmico” che macinava oro, pace e abbondanza a cui furono aggiogate dall’avido Amlodhi (o Amleth, da cui il titolo del libro citato) due gigantesse (Fenja e Menja) che con forza sovrumana erano costrette a farlo girare, fino a quando, riottose e infuriate per essere state trattate da schiave, lo fecero girare tanto vorticosamente da demolire i suoi grandi pilastri fasciati di ferro. Il mulino fu poi rubato da un re del mare, che gli fece macinare sale e infine il tutto finì in vortice marino. E il ciclo potè ricominciare. In un’altra versione si narra che Amleto avesse 9 fanciulle per far girare la macina, nove infatti è la rinascita di un ciclo su un piano superiore (mentre 8 lo è sul piano terreno).

Per ragione di spazio non posso qui riportare gli altri numerosi esempi di vortici e mulini, che secondo i due autori citati, non sono altro che un linguaggio figurato inviato da una saggezza antica, forse dagli stessi “Dei” secondo Graham Hancock [Le impronte degli Dei – Ed. Corbaccio], e insegnato agli uomini agli inizi dei tempi affinché giungesse fino ai nostri giorni per essere decifrato.

Le Grandi Ere

R. Bauval (The Orion Mystery) ha dimostrato che le tre piramidi di Giza (secondo Erodoto: di Cheope, Chefrem e Micerino) sono in realtà  l’esatta riproduzione delle Stelle chiamate “I Tre Re” della cintura di Orione, e in cui il Nilo riproduce fedelmente il tratto di Via lattea ad esse più vicino. D’altra parte lo stesso Ermete Trismegisto aveva affermato: «Ignori, Tu, o Asclepio, che l’Egitto è l’immagine del cielo, e la proiezione in questo mondo di tutto l’ordinamento delle cose celesti.» [I Simboli Precolombiani – Ediz. Mediterranee]. Da accurati calcoli eseguiti sulla variazione della posizione della cintura di Orione a causa della precessione [Hancock, Op. citata] risulta che il progetto del complesso di Giza, se non già la sua edificazione, risalga approssimativamente al 10.450 a.C., corrispondente all’Era del Leone, ciò spiegherebbe anche, sempre secondo l’autore, perché la Sfinge che guarda sempre esattamente verso il punto Equinoziale (cioè a Est) abbia forma leonina e non di altro animale (ad esempio di Toro sacro), essa infatti rappresentava la Costellazione che faceva da sfondo al Sole nascente nel giorno dell’Equinozio in quella lontana Era.

  • 10890 a. C. Era del Leone

  • 8742 a. C. Era del Cancro

  • 6594 a. C. Era dei Gemelli

  • 4446 a. C. Era del Toro

  • 2298 a. C. Era dell’Ariete

  • 150 a. C. Era dei Pesci

  • 1998 d. C. Era dell’Acquario

  • 4146 d. C. Era del Capricorno

  • … ecc.

Il Libro più antico del Mondo.

Court Gebelin nella sua opera Mondo Primitivo (1871) dice che se si spargesse la voce che un intero libro antichissimo degli Egizi è sfuggito alle fiamme che divorarono le loro superbe biblioteche, e che in tale libro è condensata tutta la loro scienza, allora tutti quanti vorrebbero conoscerlo. Questo libro – afferma sempre il Gebelin – nella realtà esiste ed è sotto gli occhi di tutti, si tratta del Gioco dei Tarocchi. Anche Etteilla, il parrucchiere che divenne il grande sacerdote della cartomanzia, proclamò che  i Tarocchi sono il più antico libro del Mondo, opera di Ermete-Thot. Se queste affermazioni hanno fondamento, allora dovremmo aspettarci di trovare in questo libro, tramandato apposta per istruirci, una chiara traccia della Precessione e dell’Era dell’Acquario, la quale, stando a recenti correnti di pensiero, dovrebbe dare nuovo splendore alla Scienza perduta nella notte dei tempi.

In effetti la traccia esiste, innanzitutto il numero degli Arcani Maggiori   è 21 + il Matto (il quale tradizionalmente non viene numerato), cioè come i secoli necessari per il passaggio di un’Era, che sono 21 + qualche manciata d’anni.

Abbiamo visto che la demolizione dei vecchi “pilastri” porta alla comparsa di altri quattro, essi sono Acquario, Toro, Leone, Scorpione  (ovvero lAquila, il cui simbolo è sempre stato associato nell’Antichità allo Scorpione – si veda al riguardo S. de Mailly Nesle – L’Astrologia – Ed. ECIG), i quali, ben ci ricordano proprio l’Arcano XXI (Il Mondo), che secondo M. Sadhu (La Rota Magica dei Tarocchi – Mediterranee) «Esso è un riassunto di tutte le esperienze e gli insegnamenti racchiusi nei precedenti». Ecco che nel XXI Arcano troviamo anche il “Mulino di Amleto”, dice infatti Oswald Wirth  (I Tarocchi – Mediterranee) «Il Mondo è un vortice, una danza perpetua in cui nulla si ferma … perché il movimento è generatore delle cose». Nel XXI Arcano  vediamo una dea che regge due bacchette (dominio sul mondo materiale e spirituale) e che «corre entro una ghirlanda di foglie come uno scoiattolo che fa girare la sua ruota» (Ibidem). La dea dunque fa girare il “mulino” della  precessione  che ora ha quattro nuovi Pilastri: un Angelo  che, come fa notare l’autore, è astrologicamente associato all’Acquario e «in attesa di risolversi in piogge spiritualmente fecondanti», un Toro, un Leone  e un  Aquila. Spiega Wirth «L’Angelo e i tre animali sacri sono rappresentati nel cielo da stelle di prima grandezza situate ai quattro punti cardinali: Aldebaran, l’occhio del Toro, Regolo, il cuore del Leone, Altair, luce dell’Aquila, e Formalhaut del Pesce Australe, che assorbe l’acqua sparsa dall’Acquario. Questi astri segnano l’estremità di una croce il cui centro è la Stella Polare». In realtà Wirth commette un errore (o è un errore voluto?), in quanto sembra non sapere che Aquila è in realtà il nome arcaico dello Scorpione e la stella che completa la croce è Antares la gigante rossa “cuore dello Scorpione”. D’altra parte Aldebaran e Antares, come riferisce O. P. Farcovi (Scritto negli Astri – Marsiglio Ed.), hanno sempre avuto l’appellativo di stelle reggenti, in quanto il sorgere dell’una coincide con il tramonto dell’altra e forniscono il più importante sistema di riferimento per lo Zodiaco Siderale (centro del Toro e centro dello Scorpione); le quattro stelle, grazie alla precessione, formeranno un’immensa croce che si estenderà da Nord a Sud e da Est ad Ovest e su cui poggeranno, per i prossimi 2.148 anni, i nuovi “pilastri” dell’Universo.

Arcano XXI dei Tarocchi: Il Mondo

Da I Tarocchi (di Oswald Wirth)

«Per raggiungere la cosa unica, occorrono più che un salto e molte peregrinazioni.»

FESTIVAL DI S.GIOVANNI BATTISTA-24 GIUGNO

RITO DEL SOLSTIZIO D’ESTATE

IL VALORE ESOTERICO DEL RITUALE: Siamo sotto il segno del Cancro, o meglio tra Gemelli e Cancro. Vediamo la corrispondenza stagionale. Dopo la fecondazione in Toro (Calendimaggio) inizia, sotto il segno dei Gemelli, la maturazione dei frutti che si completa sotto il Cancro. Il prodotto del concepimento, ancora totalmente acerbo nei Gemelli, inizia qui a riempirsi di polpa e succo vitale. A livello esoterico deve succedere la stessa cosa. L’iniziato, che ha fecondato il proprio Spirito a Calendimaggio, deve ancora completare la maturazione del frutto: l’ Uovo Cosmico, che si è abbozzato in Lui, deve completarsi. Egli ha acquisito potere e scienza, ha fatto un importante passo avanti verso la Luce e deve proteggere quanto ha raggiunto. Per la protezione il Rito gli  fornisce il primo strumento dell’Arte, il coltello (o pugnale) di protezione, espressione materiale del grande successo spirituale che si è compiuto in lui e che crescerà a ogni ciclo solare. Il Sole ha raggiunto il ciclo massimo di declinazione sull’orizzonte ed ora incomincia, anche pur impercettibilmente ad abbassarsi, via via il giorno si accorcia e la notte si allunga (anche se le ore di luce prevarranno su quelle di buio fino all’Equinozio d’autunno). Cosi come il Sole, anche il capo mozzo del Battista cade, e , in molte tradizioni popolari, si dice che, all’alba del 24 giugno, è possibile vederne l’immagine nel disco Solare, come fosse in un piatto d’oro. Le forze Solari (che predominano dall’ Equinozio in Ariete) hanno bisogno ora dell’ Acqua lunare (siamo nel segno del Cancro), della quiete del grembo materno per completarsi. Simbolo classico di San Giovanni è la rugiada, ritenuta, nelle tradizioni popolari, particolarmente benefica, sia per la salute ma soprattutto per la maturazione dei frutti, l’esempio più noto è il mosto che entra negli acini d’uva. Questa rugiada è simile al sangue che sgorga dal capo mozzato del Battista. <<Egli deve crescere ed io tramontare>>, così disse San Giovanni, riferendosi al Cristo; lo stesso succede al Sole, che abbrevia il suo arco sull’orizzonte. La forza virile e fecondante che ha sorretto e guidato la maturazione del frutto fino ad ora, deve adesso discendere nel frutto del concepimento stesso. Fate attenzione perché il passaggio non è facile, né descriversi, né a capirsi. A Calendimaggio è avvenuta la fecondazione dello Spirito, ad opera del suo stesso seme maschile, separato all’Equinozio. Ora questo principio maschile non ha più ragione di sussistere e inizia a tramontare (come il sole che accorcia il suo tratto diurno), cala, affinché qualcosa d’altro cresca. E qui è il difficile, questo qualcosa è l’uovo cosmico, il frutto sublime del concepimento, ma, come vedete, non è appariscente ma occulto, infatti il sole decresce, mentre qualcosa di non visibile aumenta. Ciò che aumenta è la Luce iniziatica, che si distacca dal mondo visibile e riassorbe in sé il principio virile, il Sole, il quale non muore ma inizia a vivere nello Spirito degli adepti. Di pari, le forze fecondanti della natura cessano la loro azione manifesta e si riversa nei frutti (il mosto che vivifica l’uva), affinché il loro potenziale sia trasmesso con il frutto e poi con il seme stesso. Già la precedente interpretazione del Festival di San Giovanni dice molto, ma, continuando l’impostazione fino ad ora tenuta, aggiungeremo ancora qualcosa. Il motivo di fondo, abbiamo detto, è qualcosa che deve discendere, calare. E giusto dire che è il sapere grossolano che deve lasciare posto alla Luce, ma questo non ci basta. San Giovanni è colui che ha anticipato il Cristo, giustamente egli tramonta per lasciare posto al Figlio di Dio, ma come tramonta? Se osservate il QUADRO qui raffigurato non si tratta certo di un tramonto graduale, la testa gli è mozzata in un solo colpo, altro che lenta discesa del Sole fino all’Equinozio!

L’interpretazione degli Iniziati, è diversa. Giovanni rappresenta il culmine di una maturazione che ha condotto al Cristo. L’Uovo Cosmico è formato, ma non è completo, in esso infatti abbiamo solo IHVH, se volete altri termini, abbiamo solo i quattro Elementi Alchemici, manca lo Spirito Divino. Attis, abbiamo visto, non può che perpetuare eternamente se stesso. Attis ha domato il Serpente in un ciclo che genera il mondo, ma, Attis, quando si ricongiunge a Cibele non si è evoluto, e, come abbiamo detto all’inizio, lo scopo dell’Anno Magico è l’Evoluzione dello Spirito. Attis non può decidere nulla, per lui decide sempre la Madre Terra, Cibele. Attis non può evolversi, ma, resta imprigionato nel suo eterno ciclo. Egli dunque è un’espressione elementare della vita, non già l’Uomo che aspira al divino. Il capo del Battista cade in sol colpo, quindi il Sole che, lentamente discende sotto l’ orizzonte deve rappresentare qualcosa d’altro. In effetti si ha una ulteriore separazione alchemica, e il sole (o meglio ciò che rappresenta) non tramonta, ma si infonde nell’Uovo, come la rugiada che, nella tradizione popolare, riempie di mosto gli acini dell’uva. Di più non posso dire, poiché siamo al culmine della Grande Opera e, ogni parola di troppo, sarebbe davvero un sacrilegio. Solo un’altra cosa su cui meditare: IHIV diventa IHSVH, dal tetragramma al pentagramma, dalla materia inanimata alla materia animata. La Shin (la S)scende nel Tetragramma, la Shin significa <<lo Spirito di Dio>>.  Da IHSVH è, tutti lo sanno, derivato il nome JESUS. Se togliamo la porzione più terrena (VH ossia Attis che morendo feconda di sangue la terra), si ha il Dio risorto, IHS, o se vogliamo JHS, famoso monogramma che nessun prete, sono sicuro, sa più interpretare in questo modo profondo. Stop.

L’ANTRO DI ITACA E IL DIO GIANO.

Nella Grecia Antica i due solstizi erano chiamati “porte”, proprio per indicare il punto di contatto tra due esistenze diverse. L’antro misterioso dell’isola di Itaca aveva due porte, una (solstizio d’estate) per gli Uomini, l’altra (solstizio d’inverno) per gli Immortali. Attraverso di esse vi era dunque un istante di fusione tra due realtà diverse, tra due dimensioni: l’umana e la divina. La porta degli Uomini è quella estiva, è li che lo Spirito fecondante dell’ iniziato riesce ad entrare nell’Uovo cosmico e a garantirsi la perpetuazione, ossia l’immortalità. Nel solstizio d’inverno invece è la Potenza Divina che agisce sullo Spirito dell’Iniziato, affinché maturi, come abbiamo visto fino ad ora. Nell’Antica Roma il custode delle porte è Giano, il Dio bifronte. Egli tiene uno scettro nella mano destra e una chiave nella sinistra. Il potere materiale e il potere spirituale. Egli ha due facce, una di vecchio e una di giovane. Qualcosa tramonta e qualcosa sorge. La tradizione vuole, però, che Giano abbia una terza faccia nascosta, su cui poggia, e su cui ruota, per invertire il ciclo del Sole, ai due solstizi. Questa faccia è anche il simbolo del sapere occulto, su cui regge l’intero mondo. Giano si sdoppierà poi nei due Giovanni, uno a guardia della porta dell’inverno (Saturnali), uno a guardia dell’estate. Egli apre ciò che nessuno può chiudere chiude ciò che nessuno può aprire.

LE TRADIZIONI POPOLARI.

Non mi dilungherò sulle varie tradizioni popolari che fanno di San Giovanni una delle feste più celebrate da tutti i popoli. Il concetto è sempre di proteggere se stessi, i propri beni, i raccolti, la salute , eccetera. Si accendono fuochi per cacciare streghe, demoni e scongiurare le malattie. In Irlanda si faceva passare il bestiame tra i fuochi per mantenerlo sano e fecondo si spargevano le ceneri nei campi per proteggere il raccolto. In Piemonte i fuochi di San Giovanni assicurano il raccolto e proteggono dalle tempeste. In molti luoghi la rugiada di San Giovanni viene considerata miracolosa per proteggere la salute e assicurare la prosperità. Fuochi e rugiada, sono simbolismi dello stesso processo, la parte rimasta del sole, dopo la decapitazione, discende a infondere la vita. In Inghilterra il 24 giugno è detto il giorno di mezza estate, nel quale si manifestano fatti misteriosi; si pensi alla celebre opera di Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate” , dove realtà e mistero si fondono inscindibilmente.

IL PUGNALE DELL’ARTE.

Attraverso questo Rituale, gli aspiranti alla Scienza dei Magi, acquisiranno il loro primo vero strumento di potere. Fino ad ora le richieste potevano essere fatte solo attraverso i Rituali, con questo Rito invece si otterrà un coltello consacrato, tramite il quale, con un semplice gesto, sarà sempre possibile chiedere ed ottenere l’intervento di una Entità nei momenti di bisogno.

Il Pugnale Supremo del Comando


Il primo segno tangibile del traguardo spirituale raggiunto sarà la consacrazione personale del Pugnale Supremo del Comando o Pugnale dell’Arte, il quale, come vedremo, diventerà per ciascuno uno strumento preziosissimo sia per propiziare risultati di ordine materiale, sia per continuare il cammino spirituale.In questa fase del cammino la maggiore capacità di intuire la soluzioni dei problemi è evidenziata dal domicilio della Luna in Cancro (vedi pag. 65 del nuovo Catalogo) che indica un inconscio più accessibile e purificato dal dolore (Elisir al bianco, Albero dai Frutti d’argento). L’iniziato è ormai entrato nel Giardino dei Filosofi, dove sorgono gli Alberi della Vita, che sono l’impalcatura psichica, conscia e inconscia, degli individui. In particolare può vedere meglio il proprio Albero, cioè capire meglio se stesso. Vede quali sono i comportamenti che di solito ha adottato in una certa circostanza ed ora può, ogni volta per ogni diverso problema, abbandonare gli schemi di comportamento perdenti e applicarne dei nuovi, che ha già in parte sperimentato a partire da Equinox e Beltane. In questa delicata e importante fase di consolidamento si rende necessaria una maggiore costanza e una più solida forza di volontà, che non consenta più passi all’indietro. Per questo scopo è importantissimo il sostegno fornito dal Festival del G. di S. Giovanni. L’uso del Coltello permette la rapida applicazione della soluzione (o schema di comportamento) migliore e vincente. L’azione del coltello non si limiterà a dare il via, in tempi brevissimi, a quanto voluto, ma manterrà costante l’azione, rendendo forte la volontà, fino al raggiungimento di quanto auspicato. Naturalmente l’azione del Coltello, quale Strumento Supremo di Comando, va oltre tutto questo, e procurerà anche le giuste premesse per la realizzazione dello scopo: fortuna, coincidenze, persone, eventi, ecc. Il tutto sotto la guida di Altissime Intelligenze.

L’Uso del Pugnale dell’Arte

Scorrendo la lettura, troverete elencati i settori in cui è possibile fare richieste al Pugnale; questi settori sono praticamente illimitati per gli Iniziati, ossia per coloro che hanno già completato almeno un Anno Magico, e sono comunque molto estesi anche per i Neofiti, che consacreranno quest’Anno il loro primo Pugnale personale. Ogni qualvolta si vorrà chiedere aiuto, basterà impugnare il coltello (nel modo indicato dalle istruzioni allegate) e fare le opportune e dettagliate richieste.

Per ottenere importanti risultati a livello personale, l’uso del Coltello dovrebbe essere quotidiano. Anche quando non si abbia nessuna richiesta di ordine materiale, si può chiedere il miglioramento di uno stato d’animo o l’attenuazione di uno stato di tensione. Quando si usa il Coltello per superare questi malesseri o disagi psico-fisici, significa che si è già scelto di rimuovere i residui dei vecchi schemi e di costruirne dei nuovi. Il Pugnale dell’Arte è l’unico strumento (che rimane dopo aver eseguito un Festival) capace di concorrere, con grande efficacia, alla rimozione dei residui dei vecchi schemi dolorosi e alla formazione di nuovi.

I Frutti d’Argento

Dopo quanto premesso possiamo rileggere alcuni dei simbolismi ermetici tradizionalmente congiunti al Festival del G. di S. Giovanni e trovarne così una più chiara interpretazione. Ad esempio la classica immagine riportata dal Flamel: «Nel quinto foglio (del libro di Abraham) vi era un bel roseto fiorito in mezzo ad un bel giardino, appoggiato ad una quercia cava, ai cui piedi sgorgava una fontana di acqua bianchissima», era una rappresentazione di Beltane (che precede Midsummer’s Eve) che indicava l’ingresso dell’Iniziato nel Giardino del proprio inconscio. Ai piedi del proprio Albero sgorga la fonte purificata (ad Imbolc) dell’Inconscio lunare; i Fiori sono le nuove esperienze, le nuove vie o schemi che si sono adottati; a San Giovanni si vedono i primi Frutti, che sono Frutti d’Argento, ovvero ciò che i Filosofi chiamavano Elixir al Bianco.

Questi Frutti rappresentano degli importanti risultati raggiunti, i quali sono ancora passibili di ulteriore maturazione (all’Argento deve subentrare l’Oro dei Filosofi). Compito del Festival del G. di S. Giovanni è di sostenere questa maturazione, affinché non si abbia a tornare indietro e si prosegua, senza troppa difficoltà, il cammino intrapreso.

Nei Frutti d’Argento abbiamo già dei nuovi schemi risultati validi e le premesse per costruirne dei nuovi. Si ha cioé la capacità di percepire i propri schemi o modi di affrontare una situazione (ogni momento del giorno ci sottopone situazioni da affrontare) e di decidere quale sia lo schema di comportamento migliore, nuovo o modificato, per affontare al meglio ogni situazione.

 

Il Fiore della Notte di San Giovanni

Questi Frutti d’Argento, alcune volte, come vuole il simbolismo legato al Fiore della Notte di San Giovanni, possono essere vere illuminazioni mistiche. La Felce o Fiore della Notte di San Giovanni (come descritto in dettaglio a pag. 66 del nuovo Catalogo) fiorisce solo per un istante, ma illumina l’intera foresta, permette cioè di far luce su molti aspetti della propria vita spirituale e materiale.

Per ogni cosa sarà di grande aiuto il Pugnale dell’Arte. Infatti nel momento in cui, una piccola o grande intuizione, ci mostra chiaramente il percorso da intraprendere, è di grande importanza poter chiedere aiuto al Pugnale, affinché la nostra volontà di riuscire sia costante e affinché ci vengano fornite tutte le condizioni più ideali: fortuna, appoggi, coincidenze, persone, ecc. e, non ultima, la protezione assoluta e la punizione di chi ci vuole ostacolare, sia in modo occulto che palese.

Riassumendo

Volendo dunque riassumere l’azione del Festival del G. di S. Giovanni, possiamo dire che è innanzi tutto un affinamento dell’intuizione e della sensibilità, basata sui traguardi già raggiunti (Frutti d’Argento), la quale può essere talvolta anche una grande mistica illuminazione (la Felce). Il risultato sarà un rafforzamento dei nuovi schemi di comportamento e la rimozione di quanto ancora resta di quelli vecchi e superati: il tutto sempre sui due piani, materiale e spirituale. Quindi cammino sul piano materiale che, come vedremo leggendo le azioni, si tradurrà in un sensibile miglioramento dal lato economico(ognuno è artefice del proprio destino), un migliore equilibrio psico-fisico e una grande protezione in tutti i settori. Il Pugnale diverrà uno strumento di comando di grande potere, perché vedendo chiaro in se stessi (e in parte negli altri), ogni azione sarà più facilmente realizzabile. Dal lato spirituale il Festival di San Giovanni è una rinascita, ben simboleggiata nella tradizione popolare dalla Rugiada miracolosa, che infonde la nuova vita.

La porta degli Dei

Molti sono i simboli legati al Solstizio d’Estate e vi invito a rileggerne alcuni partendo da pag. 64 del nuovo Catalogo, e che ora potremo certamente meglio capire. Ad esempio sarà più chiaro perché, fin dai tempi più antichi, i Solstizi sono chiamati “porte”. Nel Solstizio d’inverno (Yula) entrano gli uomini, infatti in quel Festival tutta l’attenzione è ancora rivolta a soddisfare bisogni materiali, siamo cioè nella fase di “nerezza”, dove l’inconscio è ancora chiuso e l’infinito, il trascendente, è ancora molto lontano.

Nel Solstizio d’Estate (Giorno di San Giovanni), invece, escono gli Dei; sono coloro che hanno compiuto tutto il cammino spirituale tra i due Solstizi, ed ora, come vuole il simbolismo della Rugiada e delle Acque Solstiziali, rinascono ad una nuova vita. Solo ai Grandi Illuminati di ogni tempo, in cui sia discesa una nuova Scintilla divina, è concesso far luce dentro di sé e, domata ormai la serpe dolorosa dell’inconscio lunare, creare nuovi schemi di comportamento e cogliere i preziosi Frutto dell’Albero d’Argento. Liberarsi dal dolore e decidere il proprio comportamento significa veramente costruire il proprio destino, potendo inoltre sempre contare su tutti gli aiuti, la fortuna e le protezioni che l’Anno Magico sa dare.

Il Pugnale Supremo del Comando

Il Pugnale Supremo dell’Arte è compreso nel materiale componente il Festival, è forgiato in rame purissimo e inciso con i Simboli e i Nomi di potenza.

Per un anno intero e per quante volte vorranno, fino al 24 giugno del prossimo anno, tutti coloro che avranno celebrato questo Festival potranno, semplicemente impugnando il Coltello, chiedere l’aiuto delle Intelligenze preposte affinché propizino quanto si vorrà ottenere in tutte le azioni riportate in questa pagina e senza limite di numero.


Le Azioni propiziatorie richiedibili mediante il Pugnale

1) Propiziare i guadagni e le vincite.

Per guidare situazioni difficili in genere, favorire i guadagni e le vincite, agendo su persone e circostanze.

In ogni momento di difficoltà e ogni qual volta si presentino nuovi importanti problemi da affrontare si può impugnare il coltello e chiedere l’immediato aiuto dell’entità preposta.

Si può sia chiedere un’azione precisa, secondo il nostro volere, o anche solo un suggerimento per risolvere rapidamente la situazione.

2) Respingere le negatività al mittente.

Respingere gli attacchi negativi (detti comunemente malocchi, invidie, maledizioni, ecc.), facendoli ricadere su chiunque li abbia scagliati (effetto boomerang) e procurando a costoro adeguate punizioni.

Anche quando non si sappia con certezza chi possa aver scagliato la fattura, saranno le intelligenze preposte a individuarne l’artefice e a far ricadere il danno su chi lo ha mandato.

3) Suggerire, propiziare le nuove iniziative, le idee.

Soprattutto, ma non solo, in campo economico, successo e ricchezza.

Tra le facoltà del pugnale vi è quella anche di aprire tutte le porte (non solo quelle solstiziali) ma anche quelle reali o simboliche che si infrappongono alla realizzazione nel lavoro, nell’amore, e in ogni altro settore della vita. Sfruttare in pieno il Potere del Coltello del Giorno di San Giovanni è un grande privilegio e un grande dono della scienza esoterica.

4) Combattere disturbi dolorosi

e squilibri bioenergetici di vario grado, al fine di riguadagnare un sano equilibrio tra corpo e spirito, mediante le preziose virtù del Fiore d’Oro dei Filosofi.

L’azione del Coltello ha grande potere riequilibratore, agendo là dove è adatto agire.

 

5) Prevalere su nemici, concorrenti, rivali

di ogni tipo e in ogni settore che intendano nuocere o che lo abbiano già fatto, sia a livello occulto che non, e infliggere loro duri colpi di ritorno.

Come vuole la Tradizione, se qualcuno ostacolerà ingiustamente la nostra strada, sia in modo manifesto che occulto, basterà brandire il coltello e pronunciare il nome di quella persona e subito sarà neutralizzata e, se necessario, severamente punita, facendole subire quanto aveva progettato per noi. Si tratta di un’azione molto importante e che potrete sfruttare ogni qual volta sarà necessario.

6) Richiedere l’aiuto dell’Entità in ogni nuova impresa,

curando e propiziando le circostanze, le persone e lo svolgersi dei fatti. Quando si voglia realizzare un nuovo progetto, concretizzare una certa idea, di qualunque tipo essa sia, si può impugnare il coltello e chiedere che l’entità ci aiuti procurandoci tutto l’appoggio necessario per ottenere lo scopo prefissato. Circostanze, persone ed eventi saranno più favorevoli e, inoltre, l’Entità saprà ispirare la via migliore da seguire, le decisioni da prendere, le persone da contattare, in modo adatto e adeguato ad ogni situazione.

 

Il Leone Verde, simbolo delle forze Lunari e Solari ancora immature, della sensibilità, si fissa, mentre la Luna-Diana affiora dall’inconscio. Egli ha sul corpo sette stelle, per indicare che presiede a tutte le operazioni (ai sette metalli filosofali) ed è quindi il vaso dell’opera, cioè il proprio Sé che si evolve e si perfeziona.

La conquista del potere ermetico

“Ho vinto trionfando sui miei nemici,
E ho calpestato il drago velenoso;
Sono un re grande e glorioso sulla Terra
Non può nascere nessuno più grande di me,
Sia per Arte o per Natura.”
(Musaeum Hermeticum
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un raro esemplare della famosa Quinta Tavola del Libro di Abraham  

 

 

 

 

 

 

 

La discesa dell’Essenza Divina. Si confronti questa figura con quella del Festival di Beltane. Ora l’Aquila, che prima aveva il becco vuoto, aggiunge un “ramo” divino e i fiori iniziano a trasformarsi in frutti tondeggianti. Ovvero nella “Via” aperta a Beltane discende l’Essenza Divina che porta alla Realizzazione. Notate anche che mentre prima il Sole e la Luna in cima a due Alberi in frutto, sovrastavano le due figure, ancora immerse nelle “Acque Inferiori”, ora essi hanno congiunto le altre due mani a formare un’unione perfetta e i due luminari sono sotto i loro piedi, ad indicare l’acquisizione di potere occulto e di elevazione spirituale. [Rosarium Ph., 1550]

 

 

 

 

 

 

 

 

La Rosa bianco-rossa, il “Fiore d’Oro” dell’Alchimia, come simbolo della Luce Suprema del Festival di San Giovanni. E’ l’Elixir al Bianco che sboccia nel culmine della rubedo. (Ripley Scrowle, 1558)

Eleazar (vedi testo). Di lei dice il Flamel «Quand’anche doveste perdere tutte

 

 

 

 

FESTIVAL DI EQUINOX-21 MARZO-L’EQUINOZIO DI PRIMAVERA

FESTIVAL DI EQUINOX

Il Sole entra nell’Ariete, la natura erompe dalle zolle, le gemme sbocciano dai rami, inizia la vita solare. Le ore di luce prendono via via il sopravvento sulle ore di buio. L’espressione più evidente della primavera è la fioritura, ma cos’è il fiore se non il simbolo dell’Androgino per eccellenza, nel fiore troviamo infatti sia gli organi maschili (gli stami con il polline) e gli organi femminili (il pistillo con le uova). Da un punto di vista esoterico si deve quindi operare la separazione del Mercurio dall’Androgino. L’Equinozio cade a cavallo tra i Pesci (esaltazione della Luna) e l’Ariete (esaltazione del Sole) e la loro fusione deve avvenire anche nello Spirito dell’Iniziato per produrre quella forza vitale (Mercurio) che fa erompere la vita. Gli studiosi avranno notato che nei libretti d’Alchimia si indica, come momento iniziale della grande opera il segno del toro, e vedremo parlando di Calendimaggio come in quella data non si farà altro che completare quanto viene iniziato.

IL MITO DI ATTIS

Spesso attraverso un mito, si possono spiegare meglio le cose. Nell’antica Roma vi era un rito popolare che si celebrava nei giorni dell’Equinozio, che comprendeva il taglio di un albero (l’albero che brucia ricorre ancora nei carnevali) e che narrava di Attis. Cerchiamo di leggerlo dal punto di vista esoterico. Il mito dice che la Madre degli Dei, Cibele, all’inizio dei tempi fosse androgina (ossia aveva in sé sia il principio maschile che femminile). Gli altri Dei decisero di evirarla, Bacco la inebriò trasformando l’acqua che beveva in vino e la fece cadere in un sonno profondo. Mentre dormiva legò il suo membro virile con una corda ad un albero. Cibele svegliandosi di colpo balzò in piedi evirandosi, e inondando il terreno di sangue. Dal sangue nacque un melograno, che colto da una fanciulla, figlia di un dio fluviale, la fecondò sparendo magicamente nel suo ventre. Dalla fanciulla nacque Attis, di cui si innamorò la madre evirata Cibele, ma Attis si evirò da solo e morì dissanguato il giorno delle nozze. Dal suo sangue nacquero tutte le cose e lui fu trasformato in albero. Nell’antica Roma ad Attis (21 Marzo), seguivano i Tristitia il 22 (passione e morte di Attis), il Sanguem il 24 (penitenza) e gli Hilaria il 25 (resurrezione di Attis).

INTERPRETAZIONI

Il simbolismo del mito indica che l’Androgino Cosmico per generare la vita sulla terra, si è dovuto sdoppiare in maschio e femmina, solo così, divenuto Attis virile poteva trasmettere il suo potere fecondante la Natura, e moltiplicare le cose. Attis però rischia di cadere troppo basso, infatti ad un certo punto ripudia la Madre per volgersi ad amori profani, ecco allora che la Madre interviene, facendogli compiere il sacrificio che lo riporterà a livello divino. In una prima interpretazione semplicistica, si si deve leggere che la Natura ci elargisce doni di cui non possiamo godere (i frutti), e che dobbiamo avere cura nel coltivare le cose terrene (non solo i prodotti della terra, ma in senso lato) e moltiplicarli per il nostro benessere. Tutto ciò però, non deve far dimenticare all’Uomo la sua natura divina, alla quale deve al più presto ricongiungersi, e infatti a Roma, nel rito di Attis, si tagliava l’albero portato in piazza, e subito la tromba faceva risuonare il richiamo per Attis, e per tutti gli uomini era giunto il momento di ritornare in Cielo.

UN INTERPRETAZIONE PIU’ ESOTERICA

Oltre a questo significato, ve n’é uno più profondo per l’occultista. nell’Equinozio di primavera, lo spirito ancora androgino, come lo è un germoglio appena nato, deve fiorire alla nuova scienza e selezionare il principio vitale e vivificante dalle cose morte. Si consideri che per simbolismo ermetico, il principio maschile è l’unico veicolo del seme della nuova vita, mentre la femmina è solo ricettacolo. Occorre come direbbero gli alchimisti, purificare il mercurio, separandolo dalle impurità. In alchimia si dice la materia è una sola e uno è il fuoco. Nella descrizione del Serpente, tutti avranno perfettamente capito quale sia l’unica materia e quale sia l’unico fuoco. L’unica cosa da rendere fecondante è lo Spirito purificato, e a farlo può essere solo la Luce della potenza divina, unico fuoco dell’Universo, ma questo fuoco universale ha una duplice natura, di cui una è il Serpente.

DEDUZIONI: il mito di Attis ammonisce di non cadere troppo in basso, ossia di non fare un uso cattivo dell’Arte acquisita, poiché il vero destino degli uomini è di risalire in Cielo, non di divenire preda del Serpente. Ma in seconda lettura il mito dice anche che il Mercurio separato non va mischiato a cose impure, ma ricongiunto alla sua Matrice, solo così potrà operare la giusta fecondazione e produrre il frutto desiderato. E quest’ultima interpretazione è quella su cui si deve maggiormente meditare. Il Rito Esoterico dell’Equinozio opera negli Iniziati questa trasformazione.

L’INTERPRETAZIONE PIU’ ESOTERICA DI TUTTE

 Se volete un altra visione del mito di Attis, pensate a Bacco che lo inebria, come allo stato di incoscienza che prelude alla reincarnazione, alla corda che lo lega all’Albero come al cordone ombelicale che lo lega al feto della Madre, ma anche all’Albero Cosmico (all’Albero della Vita) del giardino dell’Eden. Il parto strappa il feto dallo stato androgino, inteso come fusione universale, da cui è stato strappato (Cibele evirata), e questo mondo lo chiama (Cibele si innamora di Lui), ma Attis cade vittima della materia e desidera allontanarsi dalla Grande Madre per un altra donna. Cibele allora lo fa impazzire, o almeno così sembra agli occhi del mondo profano, mentre questa pazzia è la saggezza degli Iniziati, egli infatti si rende conto dell’errore che sta commettendo, e il giorno stesso delle nozze, si toglie la vita evirandosi. Ma in effetti con questo gesto, Attis non muore, ma si trasforma in Albero, mentre dal sangue nascono animali e piante e ogni altro frutto della Terra. Egli ha trasmesso un seme, ma non si è perso nel seme. Il Serpente non ha avuto ragione di lui, in quanto pur dando vita ai frutti della terra, non è stato rapito dal Serpente, ossia dall’amore profano che avrebbe moltiplicato il Serpente, ma ha dominato il Serpente, poiché dal suo sangue sono nate tutte le cose, le qualidevono per forza contenere il Serpente. Attis ha invertito il processo, ha usato il Serpente per replicare se stesso, egli ha compiuto il ciclo senza morire e senza mutarsi, il Serpente invece ha dovuto assumere le forme da lui volute. Attis dunque si può immaginare come un ciclo cosmico, che esce da Cibele (la Madre Terra) per ritornare in Lei, intatto e immutato. Ma nel suo ciclo genera animali e piante, e in questi egli racchiude il Serpente; se anche se le cose da lui create sapessero compiere il suo ciclo, sarebbe il Serpente a essere l’involucro occasionale dello Spirito, e di cui lo Spirito si spoglia come per cambiare la pelle, e non il contrario come invece succede alla maggior parte dei viventi. Una statua di Attis è conservata nei Musei Vaticani, porta il berretto frigio (non rigido, ma con la punta in avanti) che nell’antica Roma era il simbolo di libertà degli schiavi (non vi ricorda niente? n.d.a.) affrancati, ornato con la Luna e il Sole. E’ straordinario come anche i dettagli più banali abbiano grande significato per chi conosce l’Arte. Descrivendo l’uso pratico del Rituale si vedrà come anche materialmente il Rituale serva a formare l’androgino vivente, ossia propizia l’amore tra l’uomo e la donna.

Amore – Protezione – Fortuna

Continuiamo il nostro corso teorico-pratico di Scienza Esoterica in cui ci siamo riproposti di andare oltre il simbolismo ermetico della Tradizione, molto difficile da comprendere, cercando invece di spiegare con parole più attuali i veri effetti apportati da ciascun Festival esoterico, ognuno dei quali è una tappa maturativa del nostro percorso di evoluzione spirituale.Sappiamo che gli antichi davano grande importanza a questa data particolare dell’anno e abbiamo visto, in note precedenti, come imponenti costruzioni del passato, come ad esempio il Tempio Maya di Cuculcan(il Serpente Piumato), situato nello Yucatan settentrionale (Chichen Itza – Messico) o la stessa Sfinge dell’Altopiano di Giza, per citare i più famosi, non erano altro che indicatori astronomici del passaggio del Sole al meridiano celeste, in uno dei due punti cioè, in cui l’eclittica, ovvero il piano della rivoluzione della Terra attorno al Sole e l’equatore celeste, ossia il piano perpendicolare all’asse della Terra, s’incontrano.Dal punto di vista astrologico, l’equinozio di Primavera rappresenta il Grado Zero dello Zodiaco, è cioè l’inizio di un nuovo Anno Zodiacale. Ora sapendo che Imbolc (La Candelora) aveva come scopo elettivo quello della purificazione, e in particolare della rimozione del contenuto doloroso dell’inconscio lunare, in modo da poter variare i nostri schemi comportamentali (dell’inconscio solare), ci risulta più facile capire perché il Grado Zero del segno dell’Ariete, ossia l’Equinozio di Primavera, possa essere un nuovo inizio. Ci è infatti concesso ripartire alla ricerca di schemi nuovi, sperimentando nuove strade, in modo da selezionare nuove esperienze positive e renderle nostro patrimonio acquisito. Questo giustifica anche la composizione planetaria dello schema delle esaltazioni dell’Ariete, che vede l’assoluta dominanza di pianeti espansivi, aggressivi, maschili. Ma procediamo con ordine, in modo da esporre questi concetti, che furono il grande segreto degli ermetisti, nel modo più comprensibile per tutti.

La purificazione di Imbolc

Senza ripetere quanto già scritto nelle due precedenti note (che vi invito eventualmente a rileggere), Imbolc ha operato la spoliazione di gran parte della componente dolorosa dell’inconscio lunare, quella cioè legata alle nostre esperienze più negative, e senza cancellare il ricordo delle stesse, che in quella sede è indelebile, ha smussato gli spigoli più acuti, quelli cioè capaci di scatenare eccessivi schemi comportamentali di difesa, di chiusura o più apertamente di attacco verso gli altri, motivo molto spesso della nostra infelicità, del nostro isolamento, e dei nostri insuccessi. La liberazione da questo pesante fardello, abbiamo detto, comporta una vera rinascita spirituale, una profonda purificazione che si ripercuoterà beneficamente in tutti settori della vita e persino sul nostro benessere psicofisico.

Ancora abbiamo visto come la rimozione di questa parte dolorosa dell’inconscio sia indispensabile per risvegliare in noi una certa apertura per il sociale, purificando il nostro interesse verso gli altri, rendendo più facile l’armonizzarci con coloro che ci circondano. La sensibilità aumentata e la rimozione dei freni dolorosi, spinge a desiderare nuove esperienze, rinnova la voglia di vivere, e, dal lato esoterico, consente la libera espressione delle nostre doti di veggenza. Tutto questo, in sintesi, sfocia nella ricerca di un nuovo stile di vita, propizia cambiamenti positivi nel lavoro, nella professione e in amore. Il nuovo modo di pensare e di vedere le cose, come indica lo schema zodiacale, sfocerà presto in una espansione anche dal lato economico

Grado Zero dello Zodiaco

Il Sole taglia il punto di contatto tra Eclittica ed Equatore Celeste, inizia un nuovo ciclo zodiacale. Dopo la purificazione, dopo essersi spogliati del fardello inconscio del dolore, si è pronti, anzi si è desiderosi di affrontare nuove esperienze. Nella simbologia esoterica vediamo a questo punto dell’Anno Magico un Albero fiorito, non si tratta già dell’Albero Cosmico, ma del proprio Albero personale, che dopo la pausa di riflessione e di meditazione dell’inverno, purificato da Imbolc  ora emette nuovi fiori. Questi nuovi fiori sono le nuove esperienze, le nuove idee, i nuovi cammini che si prospettano e che dovranno rinnovare i nostri schemi comportamentali. E come non tutti i fiori sfociano in un frutto, altrettanto solo le esperienze che avranno avuto seguito, che cioè saranno risultate positive, daranno frutto a Beltane (Calendimaggio) e diverranno schemi consolidati a Lugnasad (Il Raccolto). Questa gamma variopinta di nuove esperienze è ciò che i filosofi chiamavano CauCauda pavonisa pavonis(la coda del pavone) che deve traghettare l’individuo dal bianco, ossia dallo stato purificato di partenza, al rosso (Beltane, Calendimaggio) dove si sarà arricchito di nuove esperienze e di nuovi schemi di comportamento. Per fare questo lo Zodiaco mette a disposizione la triade planetaria domiciliata in Ariete: Marte, Sole, Plutone, cioè l’aggressività e l’audacia, necessaria per ogni nuova esperienza, la generosità solare, la forza interiore e l’espansività del Sole, nonché l’istrionismo e soprattutto la tenacia cieca di Plutone, che non si contenterà della superficie e non vorrà demordere fino al risultato ottenuto. La ricerca di nuove esperienze è un atto di volontà maschile, solare, ed è proprio la forza di volontà che ora comincia ad essere affinata e potenziata, cioè l’attenzione passa dal lato lunare al lato solare dell’individuo.

Grado Zero dello Zodiaco

Il Sole taglia il punto di contatto tra Eclittica ed Equatore Celeste, inizia un nuovo ciclo zodiacale. Dopo la purificazione, dopo essersi spogliati del fardello inconscio del dolore, si è pronti, anzi si è desiderosi di affrontare nuove esperienze. Nella simbologia esoterica vediamo a questo punto dell’Anno Magico un Albero fiorito, non si tratta già dell’Albero Cosmico, ma del proprio Albero personale, che dopo la pausa di riflessione e di meditazione dell’inverno, purificato da Imbolc ora emette nuovi fiori. Questi nuovi fiori sono le nuove esperienze, le nuove idee, i nuovi cammini che si prospettanoe che dovranno rinnovare i nostri schemi comportamentali. E come non tutti i fiori sfociano in un frutto, altrettanto solo le esperienze che avranno avuto seguito, che cioè saranno risultate positive, daranno frutto a Beltane (Calendimaggio) e diverranno schemi consolidati a Lugnasad (Il Raccolto). Questa gamma variopinta di nuove esperienze è ciò che i filosofi chiamavano Cauda pavonis(la coda del pavone) che deve traghettare l’individuo dal bianco, ossia dallo stato purificato di partenza, al rosso (Beltane, Calendimaggio) dove si sarà arricchito di nuove esperienze e di nuovi schemi di comportamento. Per fare questo lo Zodiaco mette a disposizione la triade planetaria domiciliata in Ariete: Marte, Sole, Plutone, cioè l’aggressività e l’audacia, necessaria per ogni nuova esperienza, la generosità solare, la forza interiore e l’espansività del Sole, nonché l’istrionismo e soprattutto la tenacia cieca di Plutone, che non si contenterà della superficie e non vorrà demordere fino al risultato ottenuto. La ricerca di nuove esperienze è un atto di volontà maschile, solare, ed è proprio la forza di volontà che ora comincia ad essere affinata e potenziata, cioè l’attenzione passa dal lato lunare al lato solare dell’individuo.

Il punto di partenza è l’amore

Già abbiamo accennato alla necessità che ha ciascuno di noi, per quanto essere insignificante, di essere una montagna almeno per un’altra persona. All’Equinozio siamo oltre il desiderio di pura materialità che ha contraddistinto Samhain (Halloween) e Yula (I Saturnali), ma siamo ancora alla ricerca di certezze. Il nuovo desiderio di fare esperienza deve poter essere condiviso con un’altra persona, e non è tanto importante che questa persona sia al corrente dei cambiamenti in corso, bensì ciò è importante per chi vive il cambiamento. Si parte dal settore sentimentale, perché è quello che infonde sicurezza e grinta per apportare cambiamenti a tutti gli altri settori. Solo quando ciascuno di noi sa di essere importante per almeno un’altra persona, solo allora può affrontare con successo tutto quanto gli prospetta la sorte.

Il Tetragramma

All’Equinozio la Tradizione parla della suddivisione del “Mercurio” in quattro parti, che corrispondono ai Quattro Elementi: Acqua, Aria, Terra, Fuoco. Ciò va visto come il fatto che il Festival dell’Equinozio, pur partendo dall’amore, interessa tutti i quattro settori principali della vita. Le nuove esperienze e il nuovo modo di vedere la vita arricchiranno e trasformeranno tutti gli aspetti dell’esistenza: Amore e Famiglia, Purificazione che continua come azione automatica e vaglia le nuove esperienze compiute, Lavoro e Denaro e infine l’Equilibrio, lo star bene, la coscienza di sé che riempie di consapevolezza. Ciascuno di questi settori sarà terreno per nuove esperienze, per crescere ed espandersi, sia dal lato materiale che spirituale.

Tanti nuovi fiori, dunque, sul proprio Albero personale, tanti progetti che iniziano all’insegna dell’ottimismo, della rinnovata energia, della rinnovata voglia di sperimentare nuovi percorsi. Come si è detto sopra non tutti questi progetti saranno facili da portare avanti ma l’Equinozio fornisce la grinta, la forza, la solarità e la necessaria tenacia per cimentarsi, il risultato sarà anche lo sviluppo di una volontà più ferma. Per qualcuno il passaggio può risultare impegnativo, già lo sapevano gli antichi che ponevano a rischio il cammino in questo punto, perché l’uomo fa sempre fatica ad accettare le cose nuove, ma chi segue l’Anno Magico ha dalla sua gli strumenti e l’azione preparatoria e propiziatoria dei Festival già eseguiti: l’Anno Magico è armonico, ogni tappa matura e perfeziona quelle precedenti e pone le premesse per un nuovo traguardo.

Il lato esoterico

Con l’Equinozio si accentua l’aspetto esoterico dei Festival, inizia cioè ad allargarsi sempre di più quello spiraglio attraverso cui fa capolino l’infinito. La baldanza e l’ottimismo che sono tipici di ogni cosa che inizia, non rimarranno soltanto legati all’individuo che vive questo nuovo inizio, ma si trasmetteranno anche agli altri. Chi è felice con se stesso per un nuovo progetto che sta per cominciare tende a trasmettere questa felicità al prossimo, chiunque esso sia, dal conoscente, all’amico, al cliente fino alla persona incontrata per caso e per la prima volta. La generosità, la rinnovata apertura verso le altre persone, conseguenti alla demolizione degli schemi dolorosi che tendevano a isolare, a creare eccessive e dannose barriere e atteggiamenti difensivi, portano a stringere legami più profondi con gli altri e ad essere più disponibili, fino ad avere percezioni su fatti che li riguardano. L’individuo ne trae due aspetti principali:

  1. La propria intima soddisfazione.
  2. La nascita di quella forma di veggenza che vale per se stessi e per gli altri.

Si sviluppa cioè la percezione degli eventi che capiteranno a se stessi e agli altri. Nei confronti degli altri si colgono proprio gli eventi mentre per se stessi si colgono più delle suggestioni che inducono a prendere scelte precise e a scansarne altre. Nel caso di professionisti in campo esoterico, che usano normalmente le doti di veggenza per svolgere il loro lavoro, l’azione dell’Equinozio sarà particolarmente efficace per indurre vere e proprie visioni mediante la radioestesia, risulterà anche parecchio aumentatala capacità di consultazione della sfera di cristallo e, in senso generale, la divinazione mediante i Tarocchi.

Le azioni del Festival dell’Equinozio

Il Festival dell’Amore

Attenzione il Festival dell’Equinozio di Primavera va celebrato la sera del 21 Marzo, tuttavia, in caso di impossibilità o di Professionisti che debbano svolgere numerosi Rituali per i loro Clienti, potrà ancora essere eseguito, con pienezza dei risultati, entro massimo la mezzanotte del 2 Aprile.

Il Festival dell’Equinozio è uno dei più completi, le sue azioni propiziatorie riguardano un po’ tutti i settori della vita: amore, casa e famiglia, denaro e lavoro. L’esecuzione è cosa molto semplice e alla portata di tutti. Si possono scegliere fino 6 azioni tra le nove sottoelencate.

A) Legami d’Amore

1) Legame con persona nuova preferita.

Il Festival favorisce la trasformazione di una semplice conoscenza o amicizia in un rapporto ufficiale. Lo scopo è quello di propiziare l’inizio di una nuova storia d’amore con una persona prescelta da chi esegue. Questa, in termini più semplici, è la classica fascinazione d’amore per favorire le attenzioni di colui o colei che si desidera. È questa una delle azioni più ambite e desiderate da chi si accosta al mondo esoterico per realizzare un sogno d’amore.

2) Consolidamento di un rapporto esistente, impedire i tradimenti.

Oltre che con persone nuove, il Festival promuove il consolidamento e la protezione di un rapporto già esistente. Ottimo per impedire la fine di una amore, riaccendere desiderio e passione, impedire i tradimenti. Inoltre il festival è adatto anche per ufficializzare un legame esistente, in modo che sia accettato da tutti (parenti, amici, rivali, ex, genitori, ecc.) per porre fine ad un periodo di dubbi, di incertezze, di sotterfugi o di crisi. Potrà inoltre propiziare il raggiungimento di una condizione di fidanzamento ufficiale, di matrimonio, di convivenza riconosciuta, ecc., oppure semplicemente il mantenere viva e appassionata la storia d’amore.

3) Propiziare la fine ad una storia

Il Festival dell’Equinozio ha una azione molto completa, unica, in quanto, nel caso si voglia iniziare una nuova storia d’amore, e si desideri porre fine a quella vecchia o si voglia liberare la persona desiderata da una relazione che ha in corso, il Festival propizia la separazione in base alle richieste fatte.

Quindi può essere usato sia nelle separazioni in genere, sia nelle separazioni atte a liberare se stessi o il partner desiderato da vecchie relazioni in modo da poter iniziare un nuovo amore. Validissimo, come già detto prima, anche per allontanare amanti, rivali, persone sgradite.

4) Azione apotropaica sulla coppia

Libera da tutte le azioni negative eseguite da altre persone rivali o nemiche a danno della coppia. Respinge al mittente tutte le forme-pensiero negative (volgarmente dette fatture, invidie, malocchi, ecc.) generate a danno della coppia.

 

B) Casa e famiglia

5) Propizia la pace familiare.

Il Festival ha azione positiva sui periodi di crisi della famiglia, facilita l’appianamento di tensioni, incomprensioni, sospetti, asprezze di carattere, atteggiamenti ostili, rancori che coinvolgono la coppia e i familiari in senso lato, ossia compresi i parenti più o meno stretti con cui si conviva o con cui si abbiano frequenti occasioni d’incontro.

6) Protegge la casa e la famiglia.

Il Festival protegge la casa e i familiari dagli attacchi negativi anche di vecchia data. Protegge inoltre da rivali, tradimenti, maldicenze. Propizia l’allontanamento di persone sgradite o pericolose. Questa protezione dura un anno intero a partire dalla data di esecuzione del Festival.

C) Patrimonio, denaro, lavoro.

7) Patrimonio.

Protegge e fa va valere in ogni campo i propri diritti in modo che siano ufficialmente riconosciuti e non contestabili, riguardo diritti di proprietà, usufrutti, eredità, partecipazioni societarie, e quanto altro che, pur spettando di diritto a chi esegue il Festival, rischi di non venire riconosciuto in modo ufficiale e presti il fianco a truffe, sopraffazioni e raggiri.

8) Denaro.

Tutela il riconoscimento ufficiale di un debito da parte del debitore, che può essere un debito di denaro, ma anche un favore prestato, un diritto acquisito e così via.

9) Lavoro.

Protegge il posto di lavoro dai rischi di licenziamento. Questo Festival è molto utile anche per favorire il riconoscimento ufficiale di un lavoro, ossia per chi voglia uscire da una condizione di lavoro nero e desideri un riconoscimento ufficiale e legale del lavoro svolto.

AZIONI AUTOMATICHE.

Si tratta di azioni di purificazione e di liberazione dalle forze negative di qualunque tipo che riguardano chi esegue il Festival. La purificazione periodica operata dai Festival del Calendario Celtico è importantissima per l’evoluzione spirituale e per il cammino sulla strada della conoscenza iniziatica.

1) Esorcismo radicale e purificazione

2) Evoluzione spirituale (come spiegato nel testo delle pagine precedenti)

 

 

La cauda pavonis.
Le nuove esperienze, i nuovi schemi, le variegate novità materiali e spirituali di Equinox, tra l’Albedo (puirificazione di Imbolc) e l’inizio della Rubedo (Beltane) erano dette “Cauda pavonis”, perchè sono come un ventaglio multicolore di nuove possibilità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Che la Natura sia la tua guida
seguila con la tua Arte
volentieri, al passo.
Perché tu errerai se essa
non sarà la tua compagna
sulla tua strada.
(Maier, Atalanta fugiens, 1617)
 
 

L’Albero Fiorito, circondato dalle quattro dee-elementi, quale asse tra la dimensione  superiore e inferiore, ma anche tra conscio e inconscio, è simbolo ubiquitario di tutte le culture esoteriche.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

L’Albero Fiorito, circondato dalle quattro dee-elementi, quale asse tra la dimensione  superiore e inferiore, ma anche tra conscio e inconscio, è simbolo ubiquitario di tutte le culture esoteriche
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Emblema del Festival dell’Equinozio (Atalanta fugiens, XXXVII, Maier, 1617)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Schema delle azioni di Equinox

A) Legami d’Amore
  • Legame con persona nuova
  • Consolidamento rapporto esistente
  • Fine di una storia
  • Azione apotropaica
B) Casa e famiglia
  • Propizia la pace familiare
  • Protezione di casa e famiglia
C) Patrimonio, lavoro
  • Protegge e tutela i diritti sul patrimonio
  • Tutela il riconoscimento dei  prestiti
  • Tutela  il lavoro
D) Azioni automatiche
  • Esorcismo e purificazione personale
  • Evoluzione spirituale

 

Coniunctio

(Anatomiae auri, Mylius

 

FESTIVAL DI IMBOLC-LA CANDELORA-2 FEBBRAIO

FESTIVAL DI IMBOLC-LA CANDELORA-2 FEBBRAIO

IL SIGNIFICATO ESOTERICO

LA METAMORFOSI: siamo giunti sotto il segno dell’Acquario. Riassumendo le tappe dell’evoluzione Iniziatica: Scorpione (halloween- Samhain) semina, morte e rinascita (ingresso del Mercurio Divino); Sagittario prima germinazione che con l’ingresso del Sole in Capricorno (Festival di Yula- Rito Esoterico dei Saturnali, Solstizio d’inverno) dà inizio alla nascita della nuova vita (putrefatio). Ora si ha la metamorfosi, l’embrione deve trasformarsi in pianta distinta, deve affondare le radici e prepararsi ad affrontare la vita come individuo. Deve disfarsi dei residui del seme che l’ha nutrita nei primi mesi e procedere da sola. Tutto questo simbolismo va riportato sul piano dello sviluppo spirituale. L’allievo che finora ha vissuto sotto la tranquilla protezione del Maestro, deve osare i primi passi da solo, ciò che era conoscenza deve diventare coscienza e poi esperienza. Ma per essere pronto per questa necessaria metamorfosi occorre, come per il seme, sbarazzarsi definitivamente dei residui della conoscenza grossolana e purificarsi per essere degno di ricevere conoscenze sempre più sublimi, solo così si opererà la radicale trasformazione e proseguirà il suo cammino verso la Luce.

PURIFICARE: a livello alchemico siamo di fronte a una tappa importantissima. La miscela è ora totalmente fluidificata e bisogna distillare, purificare, estrarre. Cosa bisogna estrarre, ovviamente il Mercurio, tutto è Mercurio in Alchimia, quando l’allievo che deve capire leggendo tra le righe. Vediamo di chiarire un po’ di più le cose, usando un linguaggio non tradizionale ma forse più comprensibile. Cosa abbiamo dentro l’alambicco? Abbiamo il Serpente, Spirito, Mercurio Divino, Ma tutti sciolti, mescolati allo stadio fluido, per cui non sono più tali, sono diventati altri Metalli. Di questi Metalli, uno in particolare va purificato dal resto. Ovviamente il puro va separato dall’impuro. Di più non posso dire, al solito, meditando sulle tradizioni del Rito (ma soprattutto eseguendo il Rito), altre cose potranno essere più evidenti.

NOTIZIE STORICHE SULLA CANDELORA

La Chiesa romana, nella sua opera di evangelizzazione dei popoli, ha spesso dovuto lottare contro tradizioni gnostiche difficili da estirpare, se non scatenando l’ira e le proteste popolari. Questo vale anche per la Candelora. Scrive il Lunario Toscano del 1805: <<La mattina si fa la benedizione delle candele che si distribuiscono ai fedeli; la qual funzione fu istituita dalla Chiesa per togliere un antico costume ai fedeli che in questo giorno in onore della falsa dea Februa, con fiaccole accese, andavano scorrendo in città, mutando quella superstizione in religione e pietà cristiana>>

Come si vede la Chiesa ha sostituito le torce con candele benedette. E mentre nell’antichità le torce si accendevano attingendo da un comune Fuoco Sacro che simboleggiava la Luce del rinnovamento iniziatico, nella Candelora cristiana si usa  fare dapprima la processione con candele spente (simbolismo del buio) per poi accenderle, tornati in chiesa, attingendo da un unico cero che simboleggia la Luce di Cristo che si diffonde e si rinnova. Più o meno tutto è rimasto immutato.

JUNIO FEBRUATA: ma chi era la dea Februa? in latino “februare” significa “purificare”. Il Re Numa, secondo re di Roma, fu il primo riformatore del calendario, e introdusse al posto della “Lunga Notte” del calendario dei popoli artici (ceppo comune indo-europeo), i mesi di Gennaio e Febbraio, assecondando anche lui una tradizione che voleva che la fine della “Lunga Notte” fosse dedicata ai riti di purificazione e rinnovamento. Febbraio, ossia Giunone purificata che agiva alle calende di Febbraio come Iunio Sopita, ossia Giunone purificatrice e salvatrice.

I LUPERCALI: ma ancor prima della Iunio Februata e del dio Februus a Roma si celebravano i Lupercali, riti che parodiavano il mito di Romolo e Remo e della Lupa. Nel simbolismo di questi riti, che non posso qui spiegare in dettaglio, vi erano dei fanciulli che entravano in una grotta (antro della Lupa), e poi ne uscivano correndo per la città, rivestiti di pelli di capra, e colpendo con coregge della stessa pelle, le donne per renderle feconde. Si veda il simbolismo del buio (la grotta), e della forza risvegliante e fecondante. Ma la grotta nei simbolismi esoterici, va sempre collegata al concetto di Madre Terra, ossia di Matrice, elemento totalmente passivo ma indispensabile ricettacolo del seme. Dalla Matrice è già stato separato qualcosa( i bambini escono correndo), ma non si ha ancora fecondazione, bensì purificazione che propizia fecondazione.

SAN SIMEONE: prima della Candelora cristiana la Chiesa romana aveva fatto un altro tentativo di assorbire questa festività arcaica, e aveva adottato nel secolo IV un precedente tentativo fatto dalla Chiesa orientale fin dal secolo IV. Si tratta della Festa di San Simeone celebrata appunto il 2 febbraio. San Simeone è citato dal vangelo di luca come un sant’uomo a cui fu predetto che prima di morire avrebbe visto il Messia, e lo vide appunto il 2 febbraio durante la Presentazione al tempio di Gesù e la Purificazione di Maria; ed egli stesso indicò il Bambino come<<…Luce per illuminare le genti>> Quindi il simbolismo fu rispettato.

Rinnovamento, purificazione, giovinezza

Arde la fiamma sotto al caratello
Dove il mosto che dà fugace ebbrezza
Sarà spogliato d’ogni vano orpello
Per essere elixir di giovinezza.
(Zoroaster, 1236)

Nella nota  precedente abbiamo iniziato a esplicitare il simbolismo esoterico, cercando di far comprendere, a chi segue i Festival, il significato concreto, pratico della loro azione esoterica.

Continuiamo quindi il nostro corso teorico-pratico di esoterismo affrontando il Festival di Imbolc. Questo Festival, che si colloca nel punto centrale tra il Solstizio d’Inverno (Yula) e l’Equinozio di Primavera (Vernal Equinox) è noto, fin dai tempi più antichi e in ogni parte del mondo, sotto vari nomi: Imbolc, Oimelc, Candlemas, Brigid’s Feast, Ewomeoluc, Groundhog’s Day, Lupercalia, Candelora, ed è tra i più esoterici e tra i più preziosi per i grandi benefici spirituali e materiali che dona a chi lo celebra.

È il Festival del rinnovamento, della purificazione, della rinnovata giovinezza del corpo e dello spirito. Oggi le nuove correnti di pensiero e le scienze alternative stanno via via riscoprendo quanto sia importante armonizzarsi con i cicli della natura e a tutti diventa sempre più chiaro quanto la giovinezza del corpo sia legata a quella della mente. Imbolc è il Festival della Fonte di Giovinezza, dell’equilibrio, del rinnovamento profondo e della completa e perfetta purificazione.

La purificazione

Il concetto di purificazione non deve essere inteso in senso astratto o generico: l’Arte Suprema è sempre concreta. Abbiamo visto nella nota scorsa come la “materia iniziale” della nostra opera sia innanzitutto l’inconscio, nel quale abbiamo distinto una componente lunare, sede delle nostre esperienze soggettive e degli istinti di specie, ed una solare che contiene schemi comportamentali, soprattutto schemi difensivi o strategie di vittoria. Abbiamo anche visto come, secondo la dottrina esoterica, lo scopo principale dell’uomo su questa terra sia di raggiungere dapprima l’invulnerabilità, intesa in senso materiale e spirituale e, quindi, di aspirare all’infinito.

La purificazione dell’inconscio lunare è la rimozione di parte del dolore in esso contenuto che induce continua autodifesa e schemi comportamentali eccessivi che danneggiano la persona stessa e creano barriere e incomprensioni nei confronti degli altri attivando schemi comportamentali di difesa, di chiusura, di rinuncia. Ad Imbolc vediamo anche comparire il primo vero spiraglio verso l’infinito, una breccia un po’ più grande attraverso cui cogliere la dimensione divina, avremo cioè il primo momento di elevazione spirituale.

La metamorfosi.

Imbolc cade nella seconda decade dell’Acquario, sotto cioè l’esaltazione di Nettuno, il pianeta della metamorfosi. Da Nettuno dipende l’evoluzione dell’individuo, la sua capacità di cogliere le ispirazioni superiori, l’uscita dal conformismo, il desiderio di elevarsi e di cambiarsi in modo positivo. I cambiamenti indotti da Nettuno non sono tagli drastici, ma profonde trasformazioni che implicano una maturazione, un mutamento generale del modo di pensare e di agire, fino ad arrivare ad una nuova visione di se stessi e del mondo. Il misticismo, le grandi speculazioni filosofiche, l’originalità del pensiero sono tutti attributi che dipendono da Nettuno. Nettuno ha come pianeta complementare Pan, dove si esalta l’uno, decade l’altro e viceversa. Pan rappresenta in un certo senso i nostri schemi comportamentali, le nostre regole, mentre a livello dell’umanità intera rappresenta le conquiste legali, la burocrazia, ma anche le rivoluzioni che mirano al loro sovvertimento. Ecco dunque che abbiamo una forte spinta a mutare le nostre regole e a cogliere le più alte ispirazioni. L’associazione dell’esaltazione di Nettuno con i domicili di Urano e di Saturno, e l’esilio del Sole, implicano una caduta del velo dell’egoismo e dell’egocentricità. Quindi profonda purificazione e necessità di cambiare i propri schemi dando una maggiore importanza al proprio modo di rapportarsi con gli altri.

L’estensione zodiacale di Imbolc va dalla seconda decade dell’Acquario e tutto il segno dei Pesci. Ed è proprio nel centro di quest’ultimo segno che troviamo quell’elemento di “albedo” di cui tanto hanno parlato gli antichi filosofi, ossia l’esaltazione della Luna. La Luna rappresenta l’impalcatura sensibile dell’Io, in stretta connessione con quella parte di inconscio che, non ha caso, abbiamo chiamato “lunare”. Dopo l’esilio nella “nigredo” di Yula, ecco qui che la sensibilità riappare splendidamente rinnovata e purificata. Anche le facoltà sottili sono state purificate, ringiovanite, rivitalizzate ed elevate nell’ultima Acqua dello Zodiaco. Da notare che nel prossimo Festival (Equinox) si avrà l’esaltazione anche del Sole e la definitiva scomparsa di Nettuno il quale accompagna tutta questa prima fase dell’Anno Magico, fornendo l’impulso e le profonde ispirazioni che operano le trasformazioni.

Fontana di Giovinezza (Da un manoscritto del XV sec.)

Dal lato pratico.

Il simbolismo astrologico associato ad Imbolc, che in questa sede ho solo potuto abbozzare, va però tradotto nelle sue implicazioni di ordine pratico. Il primo risultato è la spogliazione di gran parte della componente dolorosa che troviamo associata ai ricordi contenuti nell’inconscio lunare. Dolore che è la causa scatenante di schemi di comportamento dannosi, di eccessiva difesa, che limitano la serenità e la felicità e che molto spesso conducono a scelte perdenti, creano barriere verso noi stessi e gli altri. La mancanza di fortuna spesso non è altro che il frutto di un comportamento perdente. La liberazione da questo pesante fardello è una vera rinascita spirituale, una profonda purificazione che si ripercuoterà beneficamente in tutti i settori della vita e persino sul nostro stato di benessere psico-fisico. Inoltre Imbolc apre le porte al sociale, purifica il nostro atteggiamento verso gli altri, toglie gli schemi che isolano, emarginano l’individuo, il quale, come ci mostra la dialettica dello zodiaco, può solo trovare la propria felicità armonizzandosi con coloro che lo circondano. Ogni essere umano di per sé è una piccola formica, ma ambisce ad essere una montagna per qualcuno, se non altro almeno per un’altra persona.

La sensibilità è una componente importante del nostro Io. La sua purificazione dal pesante fardello dei ricordi dolorosi, la dischiude a desiderare nuove esperienze, rinnova la voglia di vivere, per questo si dice che Imbolc rinnova lo stile di vita, il modo di pensare e di confrontarci con gli altri. Compete inoltre ad Imbolc il saper cogliere le grandi ispirazioni, il trascendente, ma anche, da lato pratico, la veggenza di ciò che ci può essere utile per operare le scelte, libere e non condizionate, che potranno dare i frutti i migliori nel lavoro, nella professione, in amore. Ecco dunque che, come dicevano gli antichi, questo Festival si propone come una vera Fonte di Giovinezza, che non escluderà nessun settore della vita.

La purificazione della nostra parte Lunare aprirà poi i canali della divinazione e delle facoltà più sottili, che si applicheranno, ancora una volta, ad ogni aspetto della vita. Non a caso nell’ultima decade del dominio di Imbolc troviamo il domicilio di Giove, in posizione di promozione, infatti il nuovo modo di pensare sfocerà presto in una espansione, non solo del proprio io e delle proprie capacità, ma che avvantaggerà anche dal lato economico e, secondo lo zodiaco, con tempi di realizzazione molto brevi (30-60 giorni per arrivare all’esaltazione di Giove in Toro, Festival di Beltane).

La concatenazione dei Festival

Per quanto ogni Festival svolga azioni proprie e possa quindi essere eseguito singolarmente, seguire l’intero Anno Magico comporta un grande potenziamento e concatenamento delle azioni. In ogni Festival troviamo sempre una realizzazione e una premessa che maturerà in tempi brevi, più altre che matureranno in tempi medi. Ad esempio nel Festival di Imbolc, come abbiamo già detto, si ha la realizzazione della purificazione dell’inconscio lunare e il rinnovamento profondo in ogni settore della vita, ma si ha anche la premessa di un miglioramento economico, che dipende ovviamente dal nostro nuovo modo di essere, il quale sarà concretizzato sotto il segno del Toro, cioè con il Festival di Beltane. È evidente che chi celebrerà anche il Festival di Beltane, troverà già una forte premessa per una ripresa economica, derivante dalle trasformazioni indotte da Imbolc, e avrà quindi migliori e più rapidi risultati. La purificazione indotta da Imbolc troverà però la sua acquisizione definitiva nel suo Festival opposto, cioè a Lugnasad (Il Raccolto) dove Pan e Nettuno s’invertono i ruoli e il primo consolida (formazione della Pietra) in regole personali ciò che Nettuno aveva indotto ad Imbolc. E così per ogni altro Festival.

Cenni storici e simbolismi ermetici di Imbolc

Gli antichi Druidi chiamavano questo giorno il Festival del Ritorno della Luce, nel quale si risvegliava la Madre Terra (Imbolc letteralmente “in the belly” of the Mother, nel ventre della Madre Terra). Dopo il sonno dell’Inverno spuntavano infatti i primi timidi fiori, il giorno era visibilmente più lungo: iniziava la Primavera Esoterica. La festa di Imbolc era dedicata alla dea Brigit (o Brida), ed era, naturalmente, una festa di purificazione, in cui si esaltava il Fuoco, ma soprattutto l’Acqua Lustrale. Brida Portava il soprannome di Belisama, la “Splendente” e al suo culto non erano ammessi uomini al pari delle vestali romane. Aveva 19 sacerdotesse, un chiaro riferimento alla Luna (ciclo metonico).

La fonte che sgorga dal profondo della terra è uno dei simboli più antichi di Imbolc.
Da La dam à la licorne. (XV sec.)Lo specchio rappresenta sempre l’inconscio. La purezza dell’Unicorno si riflette nello specchio, cioè nella profondità dell’anima stessa.

Brida compare con numerosi altri nomi nella tradizione gaelica: Eithené, Etaine, Bodbh, Morrigan, ma soprattutto Boinn (o Boyne, o Boann). Boinn era sposa di Nechtan, Nettuno, guardiano delle fonti e delle fontane. In particolare Nechtan possedeva una Fontana miracolosa, la Sorgente di Segais, capace di ridonare giovinezza e verginità a chi le aveva perdute, nonché di curare ogni male. Anche la famosa Fontana di Barenton (ancora oggi visibile) veniva descritta nei testi antichi come «capace di far bollire tutto pur restando più fredda del marmo». Infatti i Filosofi dell’Arte dicevano: «Noi purifichiamo con il Fuoco e bruciamo con l’Acqua».

L’Unicorno e “Le Nozze Chimiche” di C. Rosenkreutz.

L’Unicorno è uno dei simboli più puri che l’Arte offra all’Iniziato. Christian Rosenkreutz (il mitico fondatore dei Rosacroce) nelle sue Nozze Alchemiche (Chymische Hochzeit, 1459), descrive una scena cruenta in cui si assiste ad una metodica “esecuzione” dei malvagi, ognuno secondo la sua colpa (che equivale alla fase di purificazione dell’inconscio lunare dalle sue parti dolorose), e quando tutto è compiuto, come la Luna splendente che squarcia le nubi nel silenzio che segue la tempesta, compare, presso una Fonte, il candido Unicorno: «Terminate le esecuzioni, vi furono cinque minuti di silenzio, dopodiché apparve un bellissimo Unicorno, bianco come la neve». L’Unicorno fa la sua comparsa quando il Serpente è vinto, cioé quando l’io si è spogliato della parte dolorosa del proprio inconscio, la quale condiziona ogni settore della vita.

Tutti i testi antichi dicono che l’unico modo sicuro per catturare l’Unicorno è di mettere una Vergine sul suo passaggio, egli ne sarà subito attratto e andrà a posare il capo nel suo grembo, così sarà assai facile catturarlo. La Vergine di cui si parla è l’inconscio dell’Iniziato, che solo quando ha raggiunto un perfetto stadio di purezza può rispecchiarsi nell’Unicorno. L’Unicorno di Rosenkreutz, s’inchina davanti al Leone: «La bestia si diresse verso la fontana e lì si piegò sulle zampe anteriori, come per tributare omaggio al Leone che stava immobile sopra la fontana stessa quasi fosse anche lui di pietra o di bronzo.». Cioé la metamorfosi indotta da Nettuno in Acquario, deve essere consolidata nella “pietra” proprio sotto il segno del Leone (Festival di Lugnasad, il Raccolto), diventando così parte integrante della propria personalità.

Nel seguito della scena il Leone spezza la spada che tiene tra gli artigli e la getta nella fontana, ruggisce, e infine una Colomba bianca porta un ramoscello d’ulivo, che il Leone inghiotte calmandosi definitivamente. La pace è fatta, è la perfetta coincidentia oppositorum che tanto stava a cuore ai Filosofi dell’Arte, che spesso (Cosmopolita) rappresentavano questa scena anche con due alberi, uno dai frutti d’argento ed uno, un po’ più alto e più lontano, con i frutti d’oro.

L’Orso

Nei giorni prossimi alla Candelora, si festeggiano in Europa numerosi Sant’Orso, il più noto è quello di Aosta, di origine Irlandese (celtica), che ricorre il 1° Febbraio. Abbiamo già visto, parlando di Yula, come l’Orso sia una rappresentazione della nigredo, ossia di quello stadio immediatamente precedente alla prima illuminazione. L’Orso compare inoltre, come animale iniziatore, in molte culture sciamaniche. È inutile dire che il Sant’Orso festeggiato il 1° Febbraio possedeva una Fontana miracolosa, da lui stesso fatta scaturire dalla roccia nei pressi di Busséyaz, chiamata appunto “Fontana di Sant’Orso” e che continua ancora oggi a offrire la sua acqua, sotto la cappella fatta costruire nel 1649.

Nelle Alpi orientali in occasione del periodo della Candelora si tenevano, fino a poco tempo fa, i «balli dell’orso» il cui significato ha posto non pochi interregativi agli antropologi, e che invece è chiaro per gli studiosi di ermetismo. La “cacciata dell’orso” non indica banalmente, come hanno ipotizzato i suddetti, la sconfitta della brutta stagione, anche perché è vero il contrario, e cioé che l’orso esce dal letargo proprio all’inizio della primavera, cacciarlo significherebbe il ritorno dell’inverno. La “cacciata dell’orso” ha invece l’antico significato di “purificazione della nigredo”. Come dice il filosofo:

«Quando il nero colore della bestia è svanito in fumo,
i Saggi si rallegreranno …»
[Musaeum Hermeticum, traduz. Arthur E. Waite]

In Valle di Susa, a Urbiano, ogni anno nel giorno di Santa Brigida (1° Febbraio) si svolge una festa che ricalca la tipica struttura coreutica della «danza dell’Orso», si tratta di una tradizione molto antica, rintracciabile nei culti precedenti all’invasione romana, cioé derivante dalla cultura celtica di oltralpe.

L’Orso è la fase di transizione tra nigredo e albedo, tra sostanza mescolata e la “pietra lunare” di puro argento di Imbolc. Una statuetta celtica rinvenuta nei pressi di Berna e risalente al II-III sec. d.C. mostra la dea Artio seduta davanti ad un orso che sbuca dalla foresta. Il gruppo statuario va letto in successione temporale, dapprima la nerezza della Foresta, ossia lo stadio totalmente oscuro e inconsapevole ma sacro, quindi l’orso che prorompe dalla protomateria per essere trasformato e purificato nella dea dalle candide vesti. Questa raffigurazione ha lo stesso significato dell’Etiope che esce dalle acque oscure dello Splendor Solis.

La Luce della Candelora.

Purificazione, rinnovamento, rinascita, Fonte di Giovinezza, nuova Luce che si diffonde, sono tutti aspetti di Imbolc. Passano i secoli e i millenni ma il significato delle date fondamentali del Calendario non cambia. Ad esempio dal VII secolo d.C. il 2 Febbraio è la ricorrenza della Presentazione al tempio.

 

Va eseguito il 2 Febbraio – Massimo entro il 12 Febbraio

Imbolc: La Fonte di Giovinezza

  1. Rinnovamento nell’equilibrio bioenergetico
  2. Rinnovamento in amore
  3. Rinnovamento nel lavoro
  4. Rinnovamento dello stile di vita
  5. Rinnovamento spirituale
  6. Giovinezza della mente
  7. Sensibilità e veggenza
  8. Esorcismo e purificazione profonda.

L’unicorno e la vergine.L’Unicorno, simbolo della purezza più estrema, è un’allegoria del Festival di Imbolc. (Da Le livre des simples médecines, Ozalid, Paris)

Il materiale del Festival di Imbolc

Il Festival di Imbolc è, nel nel rispetto della pluri-millenaria tradizione, il Festival della Fontana di Giovinezza, del Rinnovamento Profondo, della Purificazione più sublime, della Rinascita materiale e spirituale.

Al grande valore iniziatico e spirituale, questo importantissimo Festival abbina importantissime azioni sul piano fisico e materiale, ricaricando i canali energetici, rigenerando e purificando in profondità. “Corpo, Mente e Spirito”, sono le tre parti inscindibili dell’essere umano, il loro equilibrio e la loro salute si riflettono positivamente in ogni settore della vita, mentre lo squilibrio di uno solo si ripercuote su tutti gli altri, danneggiando persino la capacità di fare, il lavoro, l’amore, la fortuna.

Un individuo positivo attira positività, al contrario, una condizione disarmonica attira solo negatività. Non esiste momento migliore dell’Anno, come da sempre insegnano gli esperti, per operare questa purificazione, e non esiste strumento più potente e completo del Festival Esoterico di Imbolc. Tutte le seguenti azioni appartengono al Festival di Imbolc, senza limitazione di numero. La grande elevatezza di questo Festival impone che la versione sia identica per tutti.

1) Equilibrio bioenergetico per il ringiovanimento del corpo e dell’aspetto esteriore.

Potente azione catalizzatrice di energie positive per rinnovare, ringiovanire, purificare e disintossicare e per ristabilire un corretto equilibrio bioenergetico. Per cui non solo un aspetto migliore, più frizzante e più giovanile, ma rinnovata forza, vigore e gioia di vivere.Si tratta di una vera ventata di giovinezza che prepara il corpo, e con esso lo spirito al risveglio della primavera.

2) Novità, rinnovamento, liberazione in amore.

Il Festival ha quattro importanti azioni sulla vita amorosa:

a) Trovare un amore e viverlo con gioia, entusiasmo, e il necessario vigore fisico e mentale. Rinnova la vita amorosa, facilita gli incontri, il fascino personale, l’energia.

b) Rinverdire un amore già presente, risvegliando, non solo in chi opera, ma anche nel partner indicato rinnovata passione, desiderio, emozione e forza vitale. Rinnova la vita di coppia, infonde nuovo entusiasmo, equilibra, armonizza.

c) Liberazione in amore da gelosia, dai sospetti, da incomprensioni, da maldicenze. E’ questa un’azione eccezionale, che va vista sempre come purificazione di un rapporto sentimentale da tutto quanto lo possa turbare e mettere in pericolo.

e) Liberazione da rivali, da persone che insidiano la coppia o che la vorrebbero separare per i più svariati motivi. Elimina le negatività di ogni genere sulla vita di coppia.

3) Trasformazioni Novità e Rinnovamenti nel lavoro.

Novità, rinnovamenti, trasformazioni, RINASCITA nell’ambito del lavoro. Le attività in proprio saranno positivamente stimolate, riceveranno nuovi impulsi, nuova vitalità, subiranno i cambiamenti necessari per restare al passo con i tempi. Molte idee nuove e concorrenziali, nonché i mezzi e la fortuna necessari per realizzarle. In pratica il tutto significa un migliore andamento, più guadagni, più clienti, più soddisfazione. Nel lavoro dipendente propizia positivi cambiamenti di ruolo, di posizione, nonché l’inizio di un nuovo rapporto di lavoro.

4) Un nuovo stile di vita.

L’azione rinnovatrice di Imbolc propizia profondi, radicali e positivi cambiamenti nello stile e nel tenore di vita. La nostra esistenza deve essere il più vicina possibile a come la desideriamo, il Festival riduce cioè la differenza tra come ci piacerebbe essere e come in realtà siamo, in tutti i settori: amore, lavoro, carriera, casa, aspirazioni, ambizioni, amicizie, abitudini, energia, ecc. Dona fascino, energia e carisma personale. E’ questa una della azioni più preziose del festival esoterico di Imbolc, che viene offerta qui quasi in aggiunta alle più vistose e immediate azioni sull’equilibrio bioenergetico, amore e lavoro, ma di cui, coloro che hanno già eseguito il festival gli anni scorsi sono particolarmente grati alle altissime Entità preposte.

5) Evoluzione spirituale.

Purificazione profonda, rinnovamento, positività investono tutte e tre le componenti inscindibili dell’essere umano: corpo, mente, spirito. Imbolc infonde Luce e Saggezza, eleva e avvicina lo spirito alla Fonte Suprema della Vita. Favorirà una nuova visione del mondo, un nuovo atteggiamento spirituale, maggiore forza interiore. La rinascita spirituale di Imbolc è l’uscita dal “buio” e dall’ignoranza della nigredo, come ampiamente descritto nelle note riportate in queste pagine. 

6) Giovinezza della mente.

Noi siamo i nostri pensieri. Imbolc rinfresca la mente e la memoria, purifica, ringiovanisce, rende elastico e pronto il pensiero, l’intuizione, la capacità di giudizio. Armonizza le componenti Yin e Yang, emisfero destro e sinistro, bilancia Ida e Pingala, consentendo un modo più completo di percepire e capire la realtà, basandosi non solo sulla mente razionale solare, ma anche sul lato lunare, intuitivo, mistico, che ha in Imbolc la sua massima esaltazione.

AZIONI AUTOMATICHE

1) Sensitività e veggenza.

La realizzazione dell’Opera lunare, fa del Festival di Imbolc uno massimi strumenti per lo sviluppo delle facoltà “sottili”, della sensitività, della veggenza, delle doti divinatorie, che anche quando non se faccia un uso professionale, garantisce l’azione.

2) Esorcismo e purificazione profonda

Il Festival di Imbolc è il Festival della purificazione per antonomasia. Purificazione che si estende a tutti i livelli, non esclusa l’importante rimozione del dolore contenuto nell’inconscio. Liberazione da ogni forza negativa di qualunque provenienza.

 

 

 

 

 

FESTIVAL DI YULA- 21 DICEMBRE

FESTIVAL DI YULA-I SATURNALI- RITO DEL SOLSTIZIO D’INVERNO

INIZIA LA GERMINAZIONE: Il Rito coincide ancora oggi con il giorno del solstizio. Il Sole entra nel segno del Capricorno. Nella corrispondenza stagionale il seme ha ormai iniziato la germinazione. Ossia la terra che lo accoglie non è più una tomba, ma un grembo materno per la nuova vita. Le ore di buio pur prevalendo ancora sulle ore di luce, cominciano a ritirarsi. E’ il risveglio iniziatico alla nuova vita. Il seme della Scienza, piantato in Halloween-Samhain, ha dato origine ad una nuova vita, ad una coscienza più ampia. Ora le tenebre si diraderanno via via anche nello Spirito dell’Iniziato, ed aumenterà sempre più la sua coscienza deòl mondo invisibile e dei suoi misteri. Una nuova luce più pura spazza il buio dell’ignoranza.

DISSOLUZIONE, IMPORTANTE TAPPA ALCHEMICA: L’operazione alchemica di questo Rituale è la dissoluzione (putrefatio). Cosa significa? Rifacciamoci al paragone con la natura. Il seme per germogliare ha bisogno che il suo involucro esterno marcisca e liberi la potenza che il seme contiene. A livello iniziatico basta capire questo: il Serpente e lo Spirito sono fusi insieme, occorre renderli fluidi, discioglierli, affinché si possano separare, e in essi si scioglierà anche il Mercurio Divino disceso in Halloween. Non dico di più, è già troppo, altri significati li potrete ricavare meditando sul significato dei riti storicamente associati a questa festa.

CENNI STORICI

Questi Riti Solstiziali ebbero grande valore per il passato, su questo blog ricorderemo le cose più importanti. Tutte queste feste avevano come simbolismo l’aumento della Luce, per Natura l’accorciarsi delle ore notturne, per l’iniziato la Luce della Scienza. Ancora oggi ad esempio, in certe città delle Puglie (Bari, Molfetta) è viva la tradizione di festeggiare San Nicola (6 dicembre) in cui i bambini ricevono regali che anticipano il Natale, In altre zone, specialmente al Nord, lo stesso vale per Santa Lucia, 13 dicembre, data che nel secolo XIV coincideva con il solstizio d’inverno, questo per lo sfasamento tra calendario giuliano e anno solare. Lucia ha in sé la radice “Lux – lucis”. ossia l’inizio dell’allungarsi del giorno. San Nicola nel nord europa passa da Sanctus Nicolaus in Santa Klaus, in America si riveste di rosso e di barba e ritorna in Europa come Babbo Natale.

L'”EPISCOPELLUS”

Nel medioevo dal 6 dicembre ( San Nicola) al 28 dicembre (SS: Innocenti martiri) i seminaristi festeggiavano l'”episcopus puerorum” o “innocentium” (vescovo dei fanciulli e degli innocenti, detto anche “episcopellus”, vescovello). Durante l'”episcopellus” un seminarista giovane veniva eletto vescovo per gioco, e tutti, superiori compresi, dovevano obbedirgli e parodiare le funzioni religiose con scherzi e beffe, a volte anche osceni e atroci. Ancora oggi in molte regioni d’italia nel periodo natalizio sono permessi giochi d’azzardo tradizionali, proibiti invece nel resto dell’anno. Questa usanza ha radici nei Saturnali dell’antica Roma. Nella Roma imperiale infatti dal 17 al 23 dicembre si celebravano i “Saturnales”, ossia una settimana in cui veniva nominato il Rex Saturnaliorum (Re dei Saturnali), e che si trascorreva fra banchetti, giochi d’azzardo, danze e spesso orge. In questi giorni gli schiavi potevano burlarsi dei padroni, mescolarsi con loro e addirittura farsi servire a tavola( Servo e Padrone, ricollegateli al Serpente, n.d.a.)

L’ETA’ DELL’ORO

SATURNO E CRONO: Circa l’origine dei Saturnali, Macrobio ce ne parla attraverso un mito. Innanzi tutto occorre chiarire che Saturno, prima di essere identificato con il greco Crono, era solamente un dio benefico, che giunse in Italia, retta da un dio bifronte Giano, e vi insegnò la pratica dell’agricoltura, migliorando quindi la vita degli uomini. Si noti il continuo simbolismo del passaggio dalle tenebre alla luce: la ragione, l’intelletto (Saturno) illumina le menti dei primitivi, strappandoli alle loro rozze abitudini di vita; cosi come il giorno si allunga dal solstizio in poi.

L’AUREA AETAS E LA CADUTA DALL’EDEN: Nel mito si fa riferimento quindi a una mitica “aurea aetas “(età dell’oro) senza guerre, senza fame e senza problemi sociali. Tutto questo ci ricorda un altro mito: il Giardino dell’Eden e la caduta di Adamo. Anche nei Saturnali il Rex Saturnaliorum veniva simbolicamente ucciso alla fine delle feste ( come Adamo ed Eva furono scacciati dall’Eden), questo perché l’Età dell’Oro è finita e la leggenda vuole che l’Età dell’Oro ricomincerà solo alla fine del vecchio Ciclo Cosmico.

LA “NUOVA RATIO”: Per la Scienza dei magi la nuova Età dell’Oro significa che il nuovo Saturno condurrà gli uomini a una ragione superiore, OSSIA ALLA CONOSCENZA DELLA MAGIA, strappandoli dalla loro misera condizione mortale. Per gli occultisti quindi i germi della Magia, oscurati nel buio (sepolti simbolicamente nel terreno) durante i secoli precedenti, stanno ora germogliando e Saturno conduce a una nuova Ratio, a un nuovo sapere. La nuova agricoltura che Saturno insegna, è la magia, ossia la crescita, l’evoluzione dello Spirito. Crono, il tempo inesorabile, sarà di nuovo Saturno benefattore, e sul mondo risplenderà la luce(l’Alba d’Oro! l’Oro Alchemico!) della nuova Età dell’Oro.

JANUS BIFRONS E I DUE GIOVANNI: San Giovanni Battista, 24 Giugno (vedi Festival di S.Giovanni Battista) e San Giovanni l’Evangelista e Apostolo, 27 dicembre, presiedono ai due Solstizi, come un Dio Giano diviso nelle sue due facce (notare anche la radice etimologica comune tra Joannes e Janus). Nell’antica Roma Giano (il Dio bifronte), che aveva una faccia da vecchio da un lato e una da giovane dall’altro, presiedeva alle Porte Solstiziali, ritenute punti di stretto contatto tra il mondo visibile e il mondo dell’occulto.


 

Yula: la sostanza mescolata

Entra perciò con lui nel sacro fonte
Che rigenera i sensi e li sublima
Ma guarda avanti e non voltar la fronte,
Che il Drago della carne non ti opprima

(Zoroaster, 1236)

Svelare

Fino ad ora abbiamo sempre presentato i Festival usando il simbolismo tradizionale, molto ermetico, che nascondeva la conoscenza dietro complesse allegorie di non agevole interpretazione. Questa tradizione, come abbiamo visto più volte, ha origini molto antiche ed emblemi come il Serpente, l’Aquila, il Mercurio filosofale, le fasi al Nero, al Bianco e al Rosso, si ritrovano, identici, presso ogni cultura esoterica di ogni tempo e paese. È giunto però il momento di rinnovare questo linguaggio e di esplicare in modo chiaro, perfettamente intelligibile a tutti, il significato più segreto di queste antiche dottrine.

Con questa nota  inizieremo un percorso che ci porterà ad una nuova visione dei vecchi simboli esoterici, e ci permetterà di meglio capire il reale processo evolutivo che ciascuno di noi compie eseguendo i Festival dell’Anno Magico.

L’Era dell’Acquario è cominciata e la Scienza Esoterica deve evolversi di pari passo. 

Abbiamo visto come, secondo gli antichi filosofi, queste sostanze interagivano tra di loro, si mescolavano, si purificavano, si trasformavano in altre mutando la loro natura, fino a dare quel frutto prezioso che è stato in vario modo chiamato: elixir, oro filosofale, pietra, loto dai mille petali e con molti altri nomi presso le più diverse culture di ogni tempo e paese. La più grossa difficoltà, però, fu sempre quella di trovare un preciso riscontro materiale o anche solo spirituale di queste sostanze. Cos’è, insomma, la materia della nostra Opera? Cosa succede realmente? Compito di questa e delle prossime note, sarà appunto di quello di svelare definitivamente tutti questi simboli, liberandoli dalla polvere dei secoli, e di dare a loro un contenuto concreto e preciso.

Gli scopi

Secondo la dottrina esoterica, lo scopo principale dell’uomo su questa terra è di raggiungere dapprima l’invulnerabilità, spirituale e materiale, e, quindi, di aspirare all’infinito.

La sua rappresentazione si ha nella prima carta dei Tarocchi:

X Arcano Maggiore dei Tarocchi: Il Bagatto

Dai i Tarocchi di Oswald Wirth

Il Bagatto

Questa carta rappresenta il punto nel quale l’uomo decide di intraprendere un cammino spirituale, è la condizione d’inizio indispensabile affinché si possa aspirare all’infinito. Il Bagatto ha già davanti a sé tutti i simboli del potere materiale: i denari che indicano la soddisfazione dei bisogni più elementari, come la fame, una casa, dei vestiti; la coppa che indica il superfluo, l’amore, gli agi, il piacere non necessario per la sopravvivenza; la spada simbolo di un certo potere economico-materiale; e infine il bastone che rappresenta un discreto grado di conoscenza. In pratica il Bagatto ha risolto tutti i suoi problemi materiali ed ha anche di più, quindi rappresenta una condizione di privilegio, che a tutt’oggi è negata alla stragrande maggioranza dell’umanità. Questa condizione di benessere è però indispensabile per poter aspirare all’infinito, solo cioè chi ha raggiunto un certo grado d’invulnerabilità e di tranquillità può interessarsi, anzi sente il bisogno, dell’infinito, il cui simbolo matematico compare nella tesa del suo cappello.

Quindi la prima premessa di ogni cammino inziatico deve essere quella di raggiungere almeno il livello di benessere rappresentato dal Bagatto, poi da lì si potrà proseguire. La maggior parte dei Tarocchi ci rammentano sempre che il tutto si svolge nell’ambito della materia, e chi dimentica questo è il Matto(di cui riparleremo) a cui nulla valgono i morsi della lince che gli addenta i polpacci, al fine di strapparlo dal mondo di alienazione in cui si è perso. Il Matto è colui che ha perso i contatti con la materia, che vaga in un proprio mondo irreale, immaginario, trascinato da una propria idea fissa, ossessiva, che presto lo porterà nella fauci aperte dell’alligatore. Quindi chi si accosta ad una dottrina esoterica non deve mai perdere i propri legami con la materia, e non deve costruire mondi immaginari ed irreali in cui isolarsi. La difficoltà, come ho già fatto notare altre volte, non sta nell’isolarsi dal mondo in un eremo solitario, in cui cercare egoisticamente una via spirituale, ma sta nel vivere il quotidiano, nel portare il peso della propria vita reale giorno per giorno, facendosi carico delle proprie responsabilità.

Ecco dunque che il nostro Bagatto, pur avendo le gambe di colore azzurro, segno di spiritualità, ha sulle spalle il verde e il giallo della materia e della fame, e giallo, con gambe verdi è pure il suo mondo cioè il tavolo su cui ha riposto le proprie fortune, e sotto di lui si estende un prato erboso da cui spunta un fiore: tutto, insomma, è immerso nella materia. Il tavolo su cui poggia il suo mondo è però instabile, poggia su sole tre gambe, che rappresentano le dimensioni dello spazio materiale, egli s’accorge dunque, che per raggiungere l’equilibrio, per sentirsi completo, serve una quarta gamba, quella della dimensione divina. Avendo tutto quanto gli serve e il di più, ora egli può intraprendere il viaggio verso l’infinito spirituale, oppure può cercare, erroneamente, nel soldo che egli indica con la mano destra, di raggiungerlo attraverso altra ricchezza: tutto dipenderà dalla sua scelta, se egli seguirà la sfera azzurra o quella rossa, del bastone delle sue conoscenze.

Lo scopo primario di ciascuno è, abbiamo detto, quello di raggiungere una certa invulnerabilità, e questo è anche lo scopo primario delle Scienze Esoteriche.

Il nostro corso di esoterismo, alla stregua delle antiche scuole Pitagoriche, vuol partire da bisogni concreti, dalla materia, per giungere poi gradualmente alla spiritualità.

 

 

 

 

 

Meditazione nella Nigredo

[Jamsthaler, Viatorum spagyricum (1625)].

Corrisponde al “Regno delle Acque Oscure” che precede l’Illuminazione. In tutte le pratiche esoteriche (si pensi ad esempio alla “esperienza del buio” dello Sciamanesimo) esiste questo stadio, in cui l’Artifex, seguendo la formula del V.I.T.R.I.O.L.: «Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultum Lapidem» [Visita l’interno della terra, ossia guarda in te stesso in profondità, e purificando (alla Candelora), troverai la pietra nascosta, ovvero, secondo i Rosacroce, la vera medicina dei filosofi]. Nella figura l’Artifex, in una spaccatura della Terra medita e attende. In alto i due opposti, i sette Astri, i due spiriti esalanti dal “mercurio senex”, e, in basso, l’immancabile Corvo che è simbolo di questa importante fase

L’inconscio.

Abbiamo spesso parlato di Serpente, Aquila, Mercurio filosofale, Sostanza Mescolata, nigredo, albedo, r ecc. Ma, in pratica, cosa significano tutte queste cose? È molto interessante seguire il discorso ermetico che manipola tutti questi emblemi, ma se non diamo loro precisi contenuti, rischiamo di perdere, come il Matto dei Tarocchi, ogni riferimento alla realtà e di costruire grandiosi ma inutili castelli filosofali e intricati labirinti mentali in cui perdere la via. Dunque, come prima cosa, definiamo esattamente quale sia la materia della nostra opera. Chi si è interessato, anche solo marginalmente, d’alchimia si stupirà non poco nel trovare qui, scritto, ciò che non ha mai trovato in nessun libro o libretto ermetico (nonostante le promesse iniziali di ogni autore), ma i tempi sono cambiati, ora siamo nell’Era dell’Acquario e le Scienze Esoteriche devono voltare pagina, e spogliarsi di ogni ambiguità, solo così potranno veramente progredire ed essere utili all’umanità.

Cosa dicevano gli antichi filosofi riguardo la materia della nostra opera? Prendiamo alcuni esempi tratti dalla Turba Philosophorum:

«Sappiate, voi investigatori dell’Arte, che il fondamento di quest’Arte, a cui tutti pensano, è una cosa sola…» (Sizio);

Si tratta dunque, secondo le sentenze suddette, di una sola materia, ma che può essere distinta in due parti, di cui una più preziosa e una più vile. Questa materia, come abbiamo già detto più volte, viene rappresentata, all’inizio come un Serpente e un’Aquila, che ne rappresentano i due aspetti. Come aveva già intuito C. G. Jung, la materia di cui parlano gli ermetisti è l’inconscio, ossia quella parte del nostro spirito che non è direttamente accessibile dalla coscienza.

L’esoterismo distingue due tipi di inconscio, appunto l’Aquila e il Serpente, ovvero, come li chiameremo d’ora in poi, l’inconscio solare e l’inconscio lunare.

L’inconscio lunare

L’inconscio lunare è propriamente il Serpente. A lui si associano simbolismi legati alle acque profonde, ai laghi, alla Luna. Questo inconscio è un mare in cui finisce ogni nostra esperienza e sensazione. In esso vi è il film dell’intera nostra vita, in esso si trovano tutti i nostri ricordi, anche quelli che non riusciamo più a richiamare alla coscienza, ma che possono affiorare in condizioni particolari, risvegliati, ad esempio, da una sensazione. Poiché la maggior parte delle 24 ore di una giornata portano sofferenza, il contenuto di questo inconscio è in prevalenza formato da ricordi dolorosi di varia entità e da alcuni ricordi piacevoli. Oltre a questo competono all’inconscio lunare gli istinti, che sono l’eredità di specie, il nostro essere animali che necessitano di cibo, di riprodursi, di attaccare o fuggire davanti al pericolo e così via.

L’inconscio solare

L’inconscio solare è se vogliamo, la parte più preziosa, il sacco più piccolo, l’Aquila. Questo inconscio contiene schemi comportamentali ridotti all’osso, che vengono messi in atto automaticamente in tutte le situazioni della nostra vita. Questi schemi organizzano circa il 95% del nostro comportamento quotidiano, e a differenza di quanto si è portati a credere, solo un 5% che può anche essere ancora meno in molte persone, è affidato alla volontà. La maggior parte del nostro agire e pensare non è consapevole ma automatico. Questi schemi comportamentali iniziano a formarsi in età prescolare, quando l’esperienza infantile comincia ad associarsi alla ragione – il bambino più piccolo va per imitazione e per ricordo – e la loro formazione o modifica prosegue per tutta la vita. Sono in grande prevalenza schemi difensivi, perché tutta la vita è dedicata ad evitare il dolore (di qualsiasi tipo, fisico o spirituale) e anche in parte chiavi di comportamento per uscire vittoriosi. Vengono messi in moto da tante cose: dalla ragione, dalle situazioni, dall’inconscio lunare.

Ci sono schemi che appartengono a persone perdenti e altri a persone vincenti, altrimenti non si spiegherebbe perché taluni individui tendono a commettere più volte lo stesso errore. Questi schemi tendono sempre alle finalità della persona. Se ad esempio, nell’inconscio lunare, ossia nel film della propria vita, ci sono elementi che spingono alla solitudine, cioè ci sono elementi, ricordi, esperienze, parametri riferiti a legami soffocanti che hanno portato alla sofferenza, allora l’individuo adotterà schemi che portano alla solitudine, perché inconsciamente vorrà evitare la sofferenza che egli collega ad un legame sentimentale troppo vincolante. Quindi quand’anche egli dovesse incontrare l’amore della propria vita, l’anima gemella, facilmente perderà l’occasione di realizzare la propria felicità, in quanto il comportamento adottato, appena il legame tende a stringersi, sarà tale che provocherà la separazione e il proprio ritorno ad una vita di solitudine. Ci sono perdenti cronici il cui fine inconscio è proprio la sconfitta, per non doversi assumere le responsabilità legate alla vittoria.

È bene precisare che in questi schemi c’è solo l’esperienza personale e quella derivata da eventuali idoli, cioè da persone idealizzare e prese a modello, o anche esperienze viste nelle persone a cui si è legati, ma non c’è nulla di universale o di innato, per questo gli schemi possono essere sbagliati e perdenti. Nessuno schema deriva da vite precedenti, mentre il karma può influenzare la capacità di cambiarli.

L’inconscio solare può attingere da quello lunare, è la sintesi del film della vita organizzata in schemi comportamentali di difesa o di vittoria. La sintesi avviene ad opera di quella razionalità che non possiamo gestire liberamente. Si tratta di una facoltà molto elevata, solare, ma incontrollabile nelle condizioni normali. Essa organizza le esperienze, proprie o dei propri idoli, ha una grande capacità di sintesi, ma si basa unicamente sul contenuto dell’inconscio lunare, e quindi, come già accennato, può portare a comportamenti perdenti o dannosi. Si tratta di schemi molto sintetici, ma di grande precisione, che tengono conto sia delle limitazioni fisiche che psichiche dell’individuo e che vengono aggiornati quando, ad esempio, causa il passare degli anni o per eventi improvvisi come le malattie, le capacità della persona subiscono variazioni. Contengono dunque i nostri limiti fisici, intellettivi, di resistenza, di capacità di concentrazione, e sono formati da successioni di azioni psicologiche, materiali, vegetative, che possono anche protrarsi a lungo nel tempo. Non si esauriscono sempre in pochi minuti o ore, esistono schemi che perseguono un fine (come nel citato esempio della ricerca della solitudine) che proseguono il lavoro per mesi e risultano come successione di vari sottoschemi, non necessariamente fissi. Oltre che per mutate condizioni psico-fisiche, gli schemi si possono modificare anche quando la volontà sperimenta nuove strade, in questi casi, se l’esperienza è stata nel complesso positiva o neutra si modifica lo schema precedente, altrimenti se l’esperienza è stata negativa si rafforza rimanendo immutato il vecchio schema.

Interazioni

Tornando all’inconscio lunare, abbiamo detto che contiene tutto il film della nostra vita e gli istinti di specie. Questo inconscio manda di continuo messaggi all’inconscio solare, attivando i corrispondenti schemi comportamentali. Se noi pensiamo ad una nostra giornata tipo, dal risveglio all’ora di coricarci, notiamo che abbiamo, in ogni circostanza, precisi automatismi di comportamento, che sono quelli che abbiamo scelto per essere i meno dolorosi o, talvolta, i più piacevoli. Quando ci imbattiamo in una situazione nuova, l’inconscio solare rapidamente scorre tutti gli schemi che ha in magazzino per trovare quelli più simili da applicare, mentre l’inconscio lunare scorre il film della vita alla ricerca di qualcosa di analogo che possa aver dato sofferenza, se lo trova, manda subito una serie di impulsi all’inconscio solare affinché adotti un certo schema difensivo per proteggerci dal dolore. Ecco come nascono le fobie, le nevrosi, le ossessioni scatenate anche da un particolare apparentemente insignificante, ma che invece è un grosso sasso doloroso nell’inconscio lunare (che ricordiamo conosce solo la propria verità, cioè il film della vita, oltre gli istinti della base vegetativa e animale della vita) che scatena eccessivi schemi di difesatramite l’inconscio solare.

Questi schemi di difesa, spesso anomali e inutili, non solo condizionano la propria esistenza, ma anche quella delle persone con cui siamo a contatto.

L’azione esoterica

A Samhain e a Yula, siamo ancora in una fase che precede il Bagatto, cioè l’Arte si preoccupa in questa fase soprattutto di soddisfare i bisogni materiali della persona. Stiamo cioè lavorando prevalentemente per l’invulnerabilità e solo intravedendo l’infinito, che non è l’obiettivo immediato di questa fase dell’Anno Magico.

Abbiamo definito quali siano le materie della nostra opera, e cioè l’inconscio lunare e l’inconscio solare. «Ratio est quia ars primas dispositiones inducere non potest» ci diceva Basilio Valentino nel Rosarium philosophorum (1550), cioè l’Arte non può creare le disposizioni primarie, ovvero la materia della nostra opera è fornita dalla natura, e solo noi possiamo perfezionarla. Ma se faremo questo, continua il filosofo, scopriremo nel nostro mercurio una grande perfezione e ciò sarà fonte di una grande gioia.

Vedremo, come l’azione esoterica di Yula, che abbiamo sempre definito come la formazione della Sostanza mescolata, ovvero lo stadio di nigredo, sia quella di unire, di mettere in stretta comunicazione, l’inconscio lunare con quello solare, ma prima diamo uno sguardo al significato concreto del Festival di Samhain (Halloween) e quindi di Yula (I Saturnali).

Il Festival di Samhain

Halloween è la vittoria sulla fame, il suo pentacolo è giallo, il colore che chi ha fame subito associa all’idea del cibo. Ovviamente per fame si intendono i mezzi fondamentali dell’esistenza nel nostro mondo consumistico, il denaro, i guadagni, la casa, il lavoro, il benessere fisico, la materialità in genere, che è la premessa indispensabile per ogni balzo verso l’infinito. Serpente e Aquila (nel neofita che inizia il suo primo Anno Magico) sono divisi e duri, ossia è molto difficile cambiare gli schemi e i comportamenti. Egli però ha fatto una scelta FONDAMENTALE guidata dalla sua volontà, ha deciso d’iniziare un cammino spirituale, non importa se all’inizio, spronato solo da desideri materiali e voglia di potere, ciò è del tutto normale, anzi, come dicevano i filosofi «È bene che all’inizio sia il nero». Il nero iniziale (nessuno, mi auguro, veda nel nero riferimenti alla magia nera o simili superstizioni) è simbolo della materia. Come abbiamo detto il nostro cammino parte per soddisfare innanzitutto bisogni materiali, per poi spingersi verso nuovi orizzonti spirituali. Solo il Matto ignora la materia e insegue la propria ossessione astratta. Questa scelta fondamentale di cui si diceva, che non ha contenuti morali, apre tuttavia un primo spiraglio verso la dimensione spirituale, si tratta, per adesso di poco più di un buco di serratura da cui malamente sbirciare le altre dimensioni, ma sufficiente, affinché gli schemi si modifichino e affinché lo spirito possa accogliere in sé quella Scintilla divina, che era il Mercurio acutizzato della Tradizione (cfr. Flamel), in grado di rendere meno dure le sue sostanze inconsce, e d’iniziare il loro processo di fusione. Dunque la “nerezza”, il corvo che i filosofi ponevano a simbolo di questa fase dell’Opera ha un triplice significato: in primo luogo indica la cecità della materia, la necessità di soddisfare bisogni, il mondo tangibile in generale; in secondo luogo è la fase di raccoglimento prima della purificazione del sé, che come vedremo, avverrà ad Imbolc (la Candelora); infine è il momento della caduta del velo che inizia con Yula.

Soddisfatti i bisogni materiali è necessario rendersi conto del velo formato dagIli impulsi dell’inconscio lunare; si tratta di un velo di eccessiva difesa, di presunzione, spesso di vigliaccheria, che nasconde le proprie mancanze, che impedisce di fare autocritica. Quindi, come vuole la Tradizione, la prima operazione esoterica riguarderà soprattutto l’inconscio lunare, ovvero alla nigredo seguirà la fase di albedo, il bianco della Candelora.

Il Festival di Yula.

Se Samhain è la soddisfazione dei bisogni di base, Yula è il di più, la soddisfazione del desiderio, è il colore verde, che pur appartenendo alla materia non è strettamente legato alla mera sussistenza, ma rappresenta il superfluo, il piacevole, ciò che rende piena la vita. Questo spiega il colore verde del pentacolo di Yula. Con Yula si completano le condizioni di benessere indispensabili per poter aprire lo spirito alle dimensioni spirituali. Con Yula ha inizio la caduta del velo dato dall’inconscio lunare, e si ha la formazione di quella che i filosofi chiamavano «sostanza mescolata». La caduta del velo significa l’eliminazione di parte del dolore contenuto nell’inconscio lunare che induce continua autodifesa, prevenzione e chiusura. Implica maggiore apertura agli altri e all’esterno in generale, e, dal punto di vista esoterico, al mondo spirituale. È uno spiraglio che si apre verso una nuova visione della vita, una breccia nella materialità attraverso cui inizia a comparire il bianco della dimensione divina.

La morte iniziatica quindi significa la rimozione di parte dell’inconscio lunare e la formazione di nuovi schemi in quello solare. All’inizio le due sostanze sono dure perché accettano poche stimolazioni dall’esterno, prevale l’autodifesa e il senso di dolore, e gli schemi sono molto difficili da modificare. Inconscio lunare e solare, si devono unire (sostanza mescolata) per facilitare uno scambio rapido di informazioni e permettere una riduzione degli angoli acuti e dolorosi presenti nell’inconscio lunare, metaforicamente possiamo dire che i sassi spigolosi vengono limati fino a essere sabbia molto fine, infatti nessun ricordo si cancella, solo viene tolto il dolore ad esso collegato. Grazie quindi alla Scintilla Divina discesa nel Festival di Samhain, i due inconsci si fondono, e questa è l’azione esoterica, di immensa importanza, del Festival di Samhain, senza questa fusione gli scambi avverrebbero molto lentamente o non avverrebbero affatto.

Nella prossima nota vedremo come il Festival di Imbolc (la Candelora), governato da Altissime Entità, opererà la purificazione, operando il passaggio dal nero (fase di nigredo) al bianco (fase di albedo), lavorando soprattutto sull’inconscio lunare, strettamente unito a quello solare. L’importante è rendersi conto che tutte queste operazioni hanno un riscontro preciso nell’individuo, e come prima cosa, liberano la sua volontà dal pesante fardello dei ricordi inconsci dolorosi che condizionano comportamenti perdenti e nocivi per sé e per gli altri. Come vedete la Scienza Esoterica è di grande attualità e spiega in maniera semplice concetti molto complessi, che sono il cuore della vita dell’uomo e la sua possibilità di una vita felice sulla terra nonché della sua capacità di elevarsi onde, per tornare al Bagatto, raggiungere l’infinito e completare con la quarta gamba, quella delle dimensioni divine, il tavolo della propria vita, solo così si avrà equilibrio. Il tutto avverrà nel modo più dolce e naturale, seguendo il ritmo delle stagioni, che, come abbiamo visto in passato, ci indicano nel Solstizio d’Inverno la fine della fase di buio e l’inizio del progressivo allungarsi del giorno, cioè della nostra Luce divina.

GLI SCOPI PRATICI DEL FESTIVAL DI YULA

“AUREE MONETE PROCURI DICEMBRE NELLA FESTA DI SATURNO”

UN DESIDERIO ESAUDITO: cosi diceva un epigramma romano. I Saturnali erano e sono una festa dell’abbondanza, in cui è lecito lo straordinario: continuava l’epigramma:ORA TI E’ CONSENTITO, SCHIAVO, DI GIOCARE CON IL PADRONE. Ancora oggi le finalità del Rito Saturnale, oltre al valore iniziatico, sono quelle di UN EVENTO FORTUITO, ECCEZIONALE, STRAORDINARIO.

LE AZIONI DEL FESTIVAL ESOTERICO DI YULA

NEL RISPETTO DI ANTICHISSIME TRADIZIONI, l’azione elettiva del Festival di Yula è propiziare la realizzazione di un importante desiderio tra DENARO-AMORE- EQUILIBRIO.  Compreso nel Festival il prestigioso TALISMANO D’ARGENTO di YULA in argento 925, con azioni Propiziatorie e protezione.

1) DENARO: propiziare un guadagno eccezionale fortunato, una grossa entrata di denaro, una cospicua vincita, un anno ricco ed economicamente abbondante: favorire la risoluzione di un importante problema economico.   Si può chiedere il risanamento delle finanze e un cospicuo aumento dei guadagni. L’Entità favorirà le entrate di denaro attraverso le vie possibili per ciascuno (gioco, lavoro, vincite, eredità, donazioni). L’azione propiziatoria sarà già evidente entro 1-2 mesi, e perdurerà (in crescendo) per 1 anno intero.

2) AMORE: propizia la realizzazione del sogno d’amore della propria vita, la donna (o l’uomo) del proprio destino, mediante l’incontro con la propria anima gemella e l’inizio di una grande storia d’amore. Può darsi che detta persona sia già nota, oppure che sia ancora sconosciuta, il festival favorirà l’incontro, l’amore e la passione. Si tratta di quel grande amore, che tutti hanno sognato e che tutti hanno il diritto di trovare. Questa richiesta la possono fare ovviamente, tutti coloro che sono soli, ma anche coloro che vivono la solitudine di una storia sentimentale insoddisfacente o ormai finita, condivisa con una persona sbagliata, in cui non ci sia né amore né intesa.

3) EQUILIBRIO: Ristabilisce ideali livelli nell’equilibrio tra Corpo e Spirito. Governa e protegge  l’equilibrio bioenergetico di stomaco, intestino, sangue, bronchi. Protezione della salute per 1 anno intero

Azioni automatiche

Queste azioni fanno parte automaticamente del Festival e non rientrano cioè tra i possibili desideri in quanto VENGONO SEMPRE APPLICATE AUTOMATICAMENTE.

1) PURIFICAZIONE ED ESORCISMO

di chi esegue il Festival. Gli Iniziati e i Gradi Superiori potranno estendere l’azione (in questo caso è necessario fare i nomi) a più persone (massimo 5), ambienti, e famiglie.

2) EVOLUZIONE SPIRITUALE

 

di chi esegue il Festival  (questa azione è valida per tutti). Superamento della fase di “nigredo” e comparsa progressiva del bianco della purificazione

 

Antico Talismano in Argento

Il Talismano d’Argento di Yula

Compreso nel prezzo il prezioso Talismano d’Argento (925/1000) di Yula, il quale propizierà la fortuna e la riuscita ed è potente scudo di protezione da tutte le negatività per un anno intero.

VERSIONE RISERVATA AGLI INIZIATI E GRADI SUPERIORI

Con in Festival Esoterico dei Saturnali, iniziano a comparire delle AZIONI SPECIALI riservate agli Iniziati e Gradi Superiori. Chi completa l’Anno Magico acquisisce infatti Potere e Conoscenza esoterica e in più la “dignidicazione” indispensabile per ottenere questo tipo di risultati.

1) DESIDERIO LIBERO A SCELTA: in qualunque settore e di qualunque importanza. Ossia gli iniziati e i Gradi Superiori possono esprimere uno (ma solo uno) desiderio libero su qualunque argomento o settore della vita

2) TUTTI E 3 I DESIDERI RIPORTATI SOPRA:DENARO-AMORE-BIOENERGIA senza limitazione di numero. Gli Iniziati e Gradi Superiori possono esprimere anche tutti e 3 i desideri

3) L’OCCASIONE PERSA: Rimpiangere le occasioni o le persone perdute è cosa frequente e dolorosa. Solo un evento eccezionale, fortuito può far ritornare le occasioni mancate, e queste sono le caratteristiche del Festival dei Saturnali. IL FESTIVAL PROPIZIERA’ IL RITORNO DI UN OCCASIONE O DI UNA PERSONA PERDUTA O DI UNA CIRCOSTANZA, MASSIMO 5 ANNI ADDIETRO.

IL TALISMANO D’ARGENTO DI INIZIATI E GRADI SUPERIORI: Uno Strumento di comando: Nella versione riservata agli Iniziati e Gradi Superiori, anche il Talismano è speciale, ed ha le proprietà di uno Strumento Supremo di Comando (è il primo “Ramo d’Oro), mediante il quale si potrà chiedere l’intervento dell’Altissima Entità preposta, durante tutto il corso dell’anno. Le richieste potranno riguardare tutti i settori contemplati dal Festival, escluso il desiderio al punto 1) che si può chiedere una sola volta e durante il Festival.