Apr 25 2016
Il Sacro Serpente della Tradizione
Sarebbe uno sgarro alla Tradizione Iniziatica non parlare di questo simbolo così comune a tutti i popoli della Terra, che si palesa svariate volte nei testi sacri: questi simbolo è niente meno che il Serpente! Per tantissimi secoli l’hanno paragonato alla negatività più assoluta e la religione Cattolica addirittura l’ha identificato con lo stesso Satana in persona. Niente di più falso e sbagliato! Ovviamente questa affermazione si basa sul racconto della Genesi e sul Peccato Originale, che fu erroneamente interpretato scaricando nel Serpente tutto il male dell’umanità. Invece se andiamo a cercare nell’iconografìa del passato, troviamo la figura del Serpente sulla testa dei Faraoni, in India corona le teste delle diverse divinità, i primi cristiani lo collocavano addirittura sulla croce e solo successivamente misero al suo posto la figura dell’uomo Gesù. I Cattolici lo rappresentavano sotto i piedi dell’Immacolata Concezione. I Cinesi e altri paesi orientali lo hanno trasformato in un Drago, ma rimane lo stessa cosa, è lo stesso simbolo. Mosè nel deserto lo trasforma nel Serpente di Bronzo e lo sistema su un Tao. Nel Centro America era il Serpente Piumato, mentre la nostra Tradizione Occidentale attualmente lo rappresenta nel Caduceo di Mercurio, simbolo della medicina e dei medici.
Anche i farmacisti lo utilizzano per identificarsi, così si può vedere un Serpente attorcigliato ala base di una coppa, a volte anche due, con le teste nell’atto di versare il loro veleno nella coppa stessa. Questi sono soltanto alcuni esempi, per non parlare dell’Alchimia dove i simboli con il Serpente si sprecano. Anni fa durante la mia ricerca mi dicevo che questo simbolo racchiudeva sicuramente qualche importantissimo messaggio, come per esempio l’Ouroboros, il Serpente che si morde la coda e che ha scritto nel centro: “Uno è Tutto”; oppure il simbolo del Serpente trafitto da una freccia, usato dal Grande Fratello Cagliostro, che significava la “fissazione del volatile”. Si può ancora continuare quasi all’infinito a portare esempi di questo genere, ma adesso vediamo di chiarire e di capire la nostra “parentela” con questo essere rettiloide e il perché ce lo portiamo appresso. E soprattutto perché popola anche il nostro inconscio manifestandosi sovente nei nostri sogni. Fu così che una notte mi venne un piccolo chiarimento in due sogni consecutivi.
Ero disperato, perché da subito volevo avvisarla, ma le parole non uscivano dalla mia bocca. Poi vidi il rettile rigonfio di tutto quello che aveva mangiato traslarsi verso un altro corpo disteso su una pietra simile, posta accanto alla precedente, ma di sesso maschile. Continuavo ad essere disperato, perché non c’era possibilità di svegliarlo e anche se gesticolavo, non riuscivo ad articolare alcuna parola. Vidi quel corpo diventare bellissimo e luminoso, prendere vita, sedersi e sorridere di felicità, mentre una voce fuori campo disse: “Con questo metodo si rinasce a nuova vita…” Il secondo sogno era molto simile a questo, ma il soggetto questa volta ero io, così ve lo risparmierò, poiché il significato è simile in tutto e per tutto. Capii allora, o per lo meno è quello che compresi, che tutte le Tradizioni attraverso questo simbolo ci trasmettevano dal passato remoto un messaggio che, se intuito, capito e compreso, può significare la seconda ri-nascita così desiderata e voluta in tutte le epoche della Storia dell’uomo. Adesso cercheremo di capire dove si trova per analogia il “Serpente” in noi. Vi svelerò una frase Massonica che recita: “Adonai Al-ma Nahash Betohy?” che significa: “Dio, perché il Serpente è in me?”. Sembrerebbe che questa frase fu data come “Parola di Passo” da Salomone, il Rè Saggio, ad Hiram Abiff da pronunziare tutte le mattine al sorgere del Sole. Questo può significare soltanto una cosa, che nelle nostre interiorità abbiamo qualcosa che rassomiglia a questo animale. Infatti la dottrina indù ci parla di un Serpente attorcigliato e dormiente nella parte bassa della colonna vertebrale, ossia nell'”0sso Sacro”; ed ecco un altro enigma: perché Osso Sacro? Perché è divino e sacro “quello” che nasconde in quel luogo? I testi dicono che quando “questa energia” si sveglia, si alza come un Serpente lungo la colonna vertebrale e passando per alcuni punti, detti Chakras, che l’Apocalisse di Giovanni chiama Chiese, li attiva aprendoli e salendo fino all’ultimo nella testa, chiamato “loto dai mille petali”, dove avviene l’illuminazione dell’individuo.
C’è un altro particolare che ci fa pensare a cui è difficile trovare una risposta. Abbiamo nel nostro cranio, nella parte posteriore, il “famoso” cervelletto che la Scienza ci indica come residuo rettiliano o rettiloide da quando l’uomo era per metà bestia.Cosa questa che non soddisfa la mia curiosità. Ci deve essere qualche altra risposta a questo mistero del Serpente. Ma cosa può essere? Ci sono delle antiche iscrizioni in alcuni calici del XIII secolo che dicono: “Serpens Christum notat in cruce passimi” (II Serpente indica il Cristo sofferente sulla croce). Un altro molto simile: “In cruce dum patitur hoc Christus in angue notatur” (Appeso sulla croce il Cristo è rappresentato da un Serpente) “Serpentis signum Christum notat in cruce passum” (II segno del Serpente indica il Cristo che soffre sulla croce) “Qui contemplaretur anguem, vitae reoarantur” (Chi contempla il Serpente si rigenererà nella vita)* * Frasi prese dal libro “Le Bestiaire Du Christ” di L.Charbonneau – Lassay, Ed. Arche Milano. Sembrerebbe allora che il Serpente e tutte le sue varianti siano l’emblema del Cristo Redentore e Misericordioso, appeso sul legno della Croce per la guarigione la salute degli esseri umani. Questa affermazione è una cosa grossa! Non vi pare?
Che vorrà significare? Che il Serpente e il Cristo, ossia l’Energia cristica, e non l’uomo Gesù, siano una medesima cosa? Che questo Serpente-Energia-Cristo si trova in ogni uomo e che per deviarci dalla verità, coloro che detenevano il potere, ci cambiarono le carte in tavola… ? Dopo queste poche analogie sul Serpente, poiché ve ne sono tantissime ancora, si può stabilire l’importanza di questo simbolo universale. Si deduce che il Serpente è un simbolo di salvezza, di medicina e di guarigione! E che non è per niente negativo o malvagio, ma tutto il contrario, giacché i primi cristiani lo chiamavano e lo paragonavano al Cristo stesso, ossia all’Energia, Principio di Vita, Principio Creatore che si palesa nell’Energia dell’Eros o più semplicemente nel sesso. Siamo arrivati a “capire” questo Simbolo e a riportarlo all’uomo, ossia a noi. «Un dì qualunque, milioni di anni fa, gli dei (esseri intelligenti provenienti da pianeti di sistemi diversi) decisero di creare un “super essere” contenente la memoria di tutti loro affinchè durasse per sempre. Una sorta di immortalità conservata in questo uomo eretto che, forse, era colui che meglio si adattava a questo esperimento. Le razze di questi esseri, Dei intelligenti per noi, erano tré o quattro o forse più. La prima, forse proveniente dalle Pleiadi, erano piccoli di pelle bianca e luminosa. Con occhi neri, grandi e profondi. La seconda razza, invece, era quasi umana, alti, biondi, con capelli lunghi, forse di Sirio, molto belli. La terza razza invece era rettiloide, una sorta di uomini serpenti, molto simili ad un coccodrillo eretto, però molto evoluti, come le altre due razze, forse provenienti da Arturus o Andromeda. Tutti d’accordo si diedero appuntamento nel nostro pianeta e, ipso facto, misero in piedi un grande laboratorio per operare tali esperimenti. Fu così che presero dei campioni di quello che fu realmente il nostro antenato, ed è probabile che dopo tantissimi esperimenti riuscirono a “combinare” i diversi codici genetici con quello del Primo Adamo, nostro antenato e padre. Che successe dopo? Qui la favola si aggroviglia e diventa molto lunga. La questione è che passarono le ere, i cicli si inseguirono uno dopo l’altro, e questi semi genetici, seminati nell’uomo, cominciarono a germogliare e l’uomo divenne un essere sempre più intelligente e pensante come lo erano i suoi progenitori, ossia gli stessi dei del Cielo.» Bene, voi lettori vi domanderete cosa c’entri questo racconto con il rettile-Serpente della nostra ricerca.
Ecco perché c’è un “serpente” dentro di noi: è nella nostra memoria genetica e fa parte di noi, come fanno parte le altre mappature genetiche degli altri esseri. Questo benedetto patrimonio genetico viene conservato in ogni uomo con tutta la memoria dell’Universo. Però, c’è un però, quasi il 90% di questo sapere universale dorme nella memoria dell’uomo in scomparti chiusi (ecco il libro dei Sette Sigilli chiuso nell’Apocalisse di Giovanni che ci invita ad aprire). Il problema che si presenta a tutti coloro che hanno un residuo di questa memoria è il come accedere a queste informazioni. Infatti, quando si parla di Salvezza o di Ri-nascita o di Guarigione o di attivare queste memorie, solamente il Serpente dentro ognuno di noi potrà rompere i sigilli ed entrare in quei misteriosi sacrali dove si celano quei codici segreti che ci potrebbero donare non soltanto l’immortalità, ma anche la vera conoscenza che ogni iniziato alle Arti Hermetiche cerca da svariati cicli.
“Serpente è il Mercurio degli Alchimisti” II “Tractatus Aristotelis” contiene una frase notevole sul Serpente: A questo punto siamo giunti al Mercurio dei Filosofi, che equivale allo stesso Serpente della nostra ricerca, e questo, a sua volta, sappiamo che rappresenta il Cristo. Infatti, il Serpente si trasforma in “Agnus Dei”, che è più alla portata di tutti, che, come simbolo, non impressiona come il rettile-Serpente e che per analogia si può anche mangiare. Cristo visto come un innocente agnellino che, usando le dovute analogie, ci libera dal male e ci prepara per la Salvezza. Torniamo indietro al mio sogno. Che cosa vedo fare al Serpente? Mangia un corpo di donna che non è altro che l’Anima femminile, per poi trasformarsi in pelle luminosa nel corpo del giovane = Spirito maschile. In questa maniera l’essere rettiloide, che fu co-creatore insieme ad altre divinità, si “immortalizza” attraverso di noi, innocenti e inconsapevoli custodi di un patrimonio infinito, e tutti insieme. Tutti in Uno, ci reintegreremo al Padre, ossia alla Magna Sorgente del Tutto per ricominciare nuovamente in più elevate dimensioni. Forse? |
||||||||||||
Kuthuma
|