Anno Magico

Considerazioni sulle Sette Chiese dell’Apocalisse di San Giovanni

 

 

L’Apocalisse di Giovanni è senz’altro tra i capitoli più interessanti e criptati della Bibbia.

Molti sono stati i tentativi di interpretazione del messaggio che appare celato sotto “il velame de’ li versi strani”, pertanto in questo contesto non vogliamo soffermarci ulteriormente, quanto invece indicare dei suggerimenti che possano facilitarne il lavoro di decodificazione a chi ne fosse interessato.


I 24 Saggi, William Blake

Innanzi tutto bisogna dire che l’esperienza che Giovanni racconta aver vissuto può essere sperimentata da tutti. Fermo restando che la narrazione di tale esperienza cela il suo significato concreto con molti simboli, dobbiamo far ricorso alla legge di analogia per rapportare tali simboli all’uomo stesso. Infatti, ed è questa la prima chiave, è proprio l’uomo ad essere il soggetto principale di tutta l’Apocalisse, perché il messaggio nascosto è rivolto a lui per una sua evoluzione spirituale. E’ una rivelazione delle sue intime potenzialità per assurgere ad uno stato di coscienza superiore (Apocalisse = togliere il velo).

Il progetto che si propone è il lavoro su sé stessi al fine di modellare la dura pietra informe che sta ad indicare lo stato caotico in cui si trovano gli elementi che compongono il corpo umano.

E’ un percorso solitario durante il quale il ricercatore opera all’interno della sua “officina” (corpo), coadiuvato dalle proprie e sole energie che condensate simbolicamente nei tre fuochi che la tradizione ci tramanda, rappresentano nell’uomo la volontà, le emozioni e l’intelletto.

Se è possibile per ognuno elevarsi alla statura del Cristo, è bene vedere nella sua immagine riportata nel testo, non l’uomo biblico, ma ciò che egli simboleggia, cioè il principio eucaristico presente in ogni essere umano, officiando il quale si ha la possibilità di trasformare i vizi in virtù e quindi realizzare la Grande Opera di elevazione spirituale nell’uomo.

Questa progressiva trasmutazione va ad influenzare i sette centri energetici più importanti che egli possiede e che analogamente nell’Apocalisse sono rappresentati dalle Sette Chiese. L’apertura di questi permette che essi si esprimano alla massima potenzialità, a cui fa seguito di conseguenza un risveglio della memoria e della coscienza, stato dell’essere a cui ognuno deve mirare per divenire una colonna del Tempio di Dio.

I 4 elementi

E’ necessario quindi, per mettere ordine nel proprio caos, affrontarlo, affinché si riesca ad individuare ciò che non si confà più alle nostre necessità di uomini proiettati verso un proprio miglioramento e, come una vecchia zavorra, distaccarsene.

Tutto ciò che è vecchio va combusto e trasformato e dalle sue ceneri, come l’Araba Fenice, rinascerà una nuova coscienza.

Molti sono i simboli che nel testo alludono a questo processo di trasmutazione che si deve compiere; ad esempio i cavalli di diverso colore o la presenza dei quattro animali (leone – vitello – uomo – aquila) i quali rappresentano i quattro elementi (Fuoco – Acqua – Aria – Terra), di cui l’uomo è composto e sui quali si deve lavorare per raffinarli.

Il progressivo avanzamento di quest’opera di trasformazione, scorrendo i vari capitoli, è scandito da una ritmata alternanza di situazioni catastrofiche e dalle forti emozioni, cui fanno seguito invece momenti di pace e appagamento spirituale; tanto sembra dover attraversare e sperimentare l’adepto affinché la conquista della propria “giustizia” o stato di grazia che deve sbocciare in lui, trovi il terreno fertile per abbattere “Babilonia”, e far sorgere la “Gerusalemme Celeste”.

 

Simeon e Nefer Isis

 

“Bersi la propria anima”

L’urinoterapia vista esotericamente

 

 

– INDICE –
PROLOGO
INTRODUZIONE
FAVOLA
SPIEGAZIONE ESOTERICA DELL’URINA
COSA SIGNIFICA LA PAROLA CRISTO ?
POTENZIAMENTO
LA FORZA FEMMINILE E LA FORZA MASCHILE
CONCLUSIONE
PROLOGO
Psicologi, medici, terapeuti, consiglieri o guide spirituali sono alcune delle strade che l’uomo moderno percorre come ausilio per i suoi molteplici problemi e sebbene tali cammini ci siano di aiuto, l’uomo ha comunque dimenticato che la soluzione va trovata dentro se stesso.
L’urinoterapia, antica come l’uomo, ci viene presentata dal Maestro Kuthuma come inizio di un cammino iniziatico, questa sostanza, tanto sublime quanto ignorata, che contiene tutti gli elementi necessari per permettere all’uomo di diventare veramente un uomo. L’urina, bevanda sacra, è il cammino più corto per elevare e dare dignità alla nostra autostima, alla nostra autoaccettazione, e per riuscire ad avvicinarsi adeguatamente alla fonte dell’energia divina attraverso la sessualità.
Oggi l’uomo gira attorno alla propria sessualità senza avvicinarsi al suo centro, senza comprendere che è un dono della divinità e un cammino verso la stessa; ciò implica un reimpianto delle informazioni genetiche con le quali siamo nati,che ci permetta di scorgere un nuovo orizzonte di una nuova umanità dove l’armonia, la pace e l’integrazione tra corpo e spirito non sia il privilegio di pochi, ma un volere divino per tutti gli esseri umani.
L’urina agisce nel corpo fisico, nell’anima (intelligenza e volontà) e nello spirito (risveglio della coscienza) e noi utilizzandola cominciamo una nuova vita: ora è il tempo propizio per godere di una nuova umanità e l’urina è un perfetto aiuto. Avventuratevi !!!
Oim~Rá
INTRODUZIONE
Nell’Ordine del Sacerdozio di Melkitzedeq uno degli elementi più importanti per la consumazione dell’Eucaristia è l’elemento dell’urina che rappresenta il sale della vita. Gli adepti dei primi gradi consumano, durante tutto questo periodo, la propria urina come elemento trasmutatorio dei propri metalli e questa attività viene considerata come la prima fase di trasformazione di se stessi per passare, dopo, al risveglio dell’Hermes.
Questo processo offre agli adepti sogni chiari e rivelatori, aumenta l’energia vitale e l’intuizione dei piani superiori (del non manifestato).
Sperimentato questo periodo si procede a far rivivere altre qualità che ci offre la nostra anima.
In questa era di Luce della Coscienza, appena iniziata, vorrei ricordare che tutti voi siete i trionfatori e i campioni di una corsa fra 300 milioni di spermatozoi; ognuno di voi fecondò l’ovulo di sua madre. Siamo i più importanti dell’universo; i più grandiosi ed è attraverso questo processo che ci siamo manifestati su questo piano. Dunque adesso voi che pensate che se Dio ci ha creati, ci avrà dato una medicina per poterci curare prima, ed elevarci spiritualmente dopo ?
Sì, questa medicina è come un’ambrosia o un nettare che si manifesta attraverso gli stessi organi creatori. Questa medicina si chiama urina. La radice è UR che significa fuoco.
C’è un detto popolare che recita :”la mattina ha l’oro in bocca” che non vuol dire, come si crede, svegliarsi presto la mattina per produrre di più, ma significa bere l’oro potabile che si ha la mattina, cioè l’urina, piena di mela – tonina che ci serve per ricaricarci durante il giorno, perciò si è creato un altro detto: “Una mela – ‘tonina’ al giorno leva il medico di torno“.
FAVOLA
Una volta, tanto tempo fa, nell’epoca in cui gli uomini vivevano nelle caverne, in una di queste molto particolare, era notte e tutti i componenti di questa grande famiglia dormivano e russavano coperti da pelli.
All’entrata della caverna uno di loro rimaneva di guardia seduto davanti al fuoco, godendo di una certa calma mentre i suoi compagni e familiari dormivano tranquillamente.
Sicuramente questo nostro antenato, osservando talvolta il fuoco, chissà forse con il desiderio di esprimere la propria sessualità, scoprì un segreto e vide che questo segreto era molto buono e che non c’era nulla di strano, così col tempo continuò a ripetere la stessa esperienza; cosa successe ? Che questo individuo divenne per la propria intelligenza, sapienza e salute il capo del gruppo. Allora si rese conto che quello che aveva conquistato lo doveva ad un metodo di salute e di guarigione che aveva scoperto ma che era un segreto, e tale segreto comunicò solamente al suo primogenito e questi, a sua volta, al proprio primogenito, e così via successivamente. Ma si arrivò al momento in cui questo segreto si stava divulgando molto facilmente e allora fu necessario occultarlo e designò lo Sciamano della tribù come suo rappresentante dandogli l’ordine di creare un gruppo di giovani, i più intelligenti e valorosi, che avrebbero dovuto mostrare con prove molto dure di meritare questo segreto.
Il candidato doveva superare prove di coraggio, per esempio: uccidere un orso o cacciare un’aquila. Ai vincitori si comunicava il segreto e a loro volta si trasformavano in leader. Con il tempo questo segreto passò da tribù a tribù, da gruppo a gruppo, e ben presto tale segreto non potette più essere controllato, per cui si crearono religioni e sette dove tale segreto veniva comunicato solo ai rappresentanti. Tutto ciò continuò per molto tempo e questo mistero, che in realtà era molto semplice, fu nascosto a tal punto che fu dimenticato.
Così in questa fine e inizio di ciclo alcune persone si sono illuminate affinché questo segreto potesse essere dato all’umanità, specialmente attraverso Maestri di Luce, in modo da permettere all’uomo, di nuovo e con i propri mezzi, di attivare la propria intelligenza, sapienza e salute per riempire di amore e di pace il nostro pianeta.
“LA SCOPERTA DI QUESTO GRAN SEGRETO COMINCIA CON L’URINOTERAPIA”
Maestro Kuthuma
SPIEGAZIONE ESOTERICA DELL’URINA
Molti testi parlano delle proprietà e delle guarigioni che si ottengono dall’urina, però c’è una parte avvolta dal mistero, secondo la Tradizione Spirituale Occidentale.

Figura n°1
Nella figura n° 1 abbiamo rappresentato un uomo diviso nei 4 elementi secondo la Tradizione, YOD HE’ WAWHE’ che significano: FuocoAcquaAriaTerra.
Dalla linea orizzontale andando verso l’alto troviamo la parte che ancora non si è manifestata sul pianeta, non è precipitata nella materia. E questo fuoco, quando precipita nei piani della manifestazione nasce come acqua:Acqua di Fuoco, e questo è vero tanto per il macrocosmo che per il microcosmo (come in alto così in basso).
Dentro di noi Dio è rappresentato come fuoco e nella sua espressione fisica come acqua. E questa acqua, come liquido, contiene la nostra memoria e la memoria universale. Il liquido dorato, l’oro della mattina, manifesta sempre qualcosa di Dio su questo piano poiché fa parte dell’anima dell’uomo stesso. La tradizione profana dell’umanità ci ha insegnato che è un residuo impuro; quando in realtà è fra le più importanti parti del nostro essere perché è lì il luogo ove risiedono gli organi che ci permettono di essere creatori come Dio, o Cocreatori.
Ma allora, cosa succede quando si prende l’urina ?
Accade che si attivano i centri energetici dormienti che permettono la guarigione a partire dai corpi sottili; inoltre nella propria interiorità si scopre il disequilibrio che viene progressivamente armonizzato finché, alla fine, il nuovo equilibrio raggiunto viene manifestato nel corpo fisico come salute.
L’astrologia insegna che i 3 fuochi sono: Ariete per il corpo fisicoLeone per l’anima (l’animico) e Sagittarioper lo spirito; seguendo la tradizione greca, il fuoco dell’Ariete, che corrisponde alla testa, viene chiamato Philos ed è il Fuoco Creatore, cioè il fuoco della mente e delle idee e nella croce corrisponde al Padre. Il Figlio, corrisponde al fuoco del Sagittario che si chiama Eros ed è il Fuoco Creatore nel piano fisico. Il terzo corrisponde allo Spirito Santo ed è collocato nel centro dell’uomo sotto il segno del Leone nel cuore, è il Fuoco che si trasmuta in Luce, è anche il simbolo della realizzazione cristica. Corrisponde, nell’iconografia, al cuore infuocato di Gesù con la corona di spine sormontato dalla croce che rappresenta i 4 elementi, che corrisponde alla totale sublimazione del fuoco che si manifesta come acqua.
L’umanità, in questo momento, poiché ignora queste leggi, non dà la giusta importanza a questi elementi che il corpo produce: li butta via; per questo motivo gli animali che vivono nelle fogne si stanno evolvendo in esseri intelligenti, perché si alimentano di questi residui.
Secondo Paracelso, l’urinoterapia è la prima fase della trasformazione che utilizzavano gli alchimisti. E’ una parte divina di noi stessi ed in essa si trova il segreto dell’inizio della realizzazione spirituale, ma ovviamente non lo sappiamo perché ci è stato detto che è peccato, che è male, che dobbiamo rifiutarlo, che è uno scarto: siamo stati ingannati!
Dobbiamo cominciare a recuperare quello che veramente siamo: “Dei caduti cui hanno tarpato le ali”; possiamo cominciare a volare molto in alto, possiamo creare cose divine…. ma….in realtà siamo confusi, ci hanno alterato le idee da piccoli e così ora per arrivare ad “essere noi stessi” dobbiamo recuperare questa tradizione che si conosce da ben otto mila anni e più.
COSA SIGNIFICA LA PAROLA CRISTO ?
Gesù fu preparato per essere un Sacerdote secondo l’Ordine di Melkitzedeq per annunciare la religione dell’era dei pesci, come Mosè lo fu per l’era dell’ariete. Gesù fu l’Unto, un simbolo che ci è rimasto per spiegarci le cose: quando nel Giordano unsero il Cristo con quell’acqua, nello stesso momento Dio Padre si manifestò in Lui. E’ da questo istante che cominciò la sua missione sulla terra come Unto, cioè Cristo, missione di pace e amore che durò tre anni.
Per questa ragione bere e lavarsi con l’acqua del proprio Giordano fa si che anche noi possiamo illuminarci con l’energia del Padre; inoltre è importante mantenere il proprio corpo sano perché “è il Tempio di Dio”, come dissero Gesù, San Bernardo e molti altri: “Il Regno di Dio è dentro di voi”.
Ma poi siamo stati nuovamente ingannati, ci è stato detto che Dio si trova in alto, fuori di noi e chissà dove, per cui vediamo il Cristo come uomo e adoriamo la sua figura. Dobbiamo tornare a vedere le cose come sono realmente; per esempio i diavoli che generano tanto timore, non sono altro che elementali negativi che vengono creati dai nostri pensieri; e gli angeli, a loro vola, sono tutte le nostre proiezioni di amore e di desiderio di bene. Inoltre le gerarchie angeliche sono stati di coscienza che l’uomo va scalando fino ad arrivare a Dio.
Il peccato non esiste, esiste l’esperienza, non dobbiamo responsabilizzare di un peccato una creatura che nasce pura per il solo fatto di nascere dall’utero di una donna. In tutto l’universo la maniera di creare è la stessa, e l’Universo è l’utero più grande. Dobbiamo ringraziare Adamo ed Eva, specialmente quest’ultima, per la tentazione e il serpente, o forza dell’Eros, che le offrì l’opportunità di manifestarsi e di completarsi. Senza tutto ciò non esisteremmo su questo pianeta. Inoltre ci hanno insegnato ad avere paura, ci hanno spaventato, ingannato e questa paura, questo timore ha fatto sì che l’uomo non si evolvesse così come era previsto nel progetto iniziale.
Paura!!! Paura della vita, paura dell’amore, paura di manifestare quello che siamo realmente e quello che vogliamo. Paura di avere paura!
E’ molto difficile allontanarci da tutto ciò, è un lavoro che dobbiamo fare su di noi e per questo l’urinoterapia ci viene in aiuto.
Inoltre, l’oro potabile non si beve solamente. Ma è anche molto efficace quando lo si usa per massaggiare il corpo: si raccoglie l’oro e lo rilascia per cinque giorni in un recipiente aperto a fermentare, poi lo si utilizza per massaggiare tutte le parti del corpo che si vogliono alleviare. Allo stesso modo si raccomanda di bagnare il nostro corpo con questo sacro liquido per energizzarlo.

Figura n°2
POTENZIAMENTO
Si parla di potenziamento… L’urina apre canali e risveglia piani di coscienza superiori, è come il serpente che si morde la coda, Uroboros. Questo ci porta a conoscere i nostro corpo elevando le virtù, superando i vizi e specialmente, accettandoci: è come fare un viaggio dentro di noi visitando le interiorità della nostra terra fino ad incontrare la pietra e rettificarla V.I.T.R.I.O.L.V.M. (Visita Interiora Terra Rectificando Inveniens Occultum Lapidem… Vera Medicinam).
Esistono due modi per realizzarsi, uno attraverso il dolore e l’altro attraverso l’amore. La persona che sceglie di realizzarsi attraverso la sofferenza si avvicina a Dio per mezzo del dolore, dell’infermità delle sventure e delle calamità; la persona che sceglie di realizzarsi attraverso l’amore va incontro alla salute, all’immensa allegria di stare in grazia di Dio e con l’intero Universo. Ognuno è padrone di scegliere il modo per reintegrarsi nuovamente con Dio.
Sopra la croce gli Giudei misero un cartello con quattro lettere: INRI, che comunemente si intendono come: Gesù Nazareno Re degli Giudei, ma esotericamente significano: IGNIS NATURAE RINOVATUR INTEGRA, cioè: IL FUOCO RINNOVA TUTTA LA NATURA, e l’urina fa parte di questa energia perché è fuoco. Equivale a dire che l’uomo, come la Fenice, può rinascere dalle proprie ceneri quando lo vuole. Se osserviamo la figura n° 1, nella parte bassa si incontra l’Acqua Ignea che vuol dire Acqua Ignificata, Acqua di Fuoco, cioè mercurio. Pertanto, questo liquido che consideriamo sgradevole, come tutti i liquidi del corpo fa parte della nostra propria anima. E l’unico metodo per poter iniziare a spiritualizzare la nostra materia consiste nel bere l’acqua della propria cisterna: “Bevi l’acqua della tua cisterna e quelle che scaturiscono entro il tuo pozzo; le tue sorgenti riversino fuori, per la piazza si spandino le tue acque. Siano per te solo e non ne abbiano parte gli estranei. Sia la tua fonte benedetta” (Proverbi 5, 15-18).
Quando Gesù disse alla Samaritana: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice – Dammi da bere – tu stessa gli avresti fatto questa domanda ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva… Chi beve di quest’acqua avrà sete ancora; però chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete, anzi l’acqua data da me diventerà in lui una sorgente di acqua zampillante nella vita eterna” (Giovanni 4,10), si riferiva a ciò che è nell’acqua; Egli stesso si manifesta come divinità trascendente donando l’immortalità. Per realizzare questo non abbiamo bisogno di nessuno e soprattutto di alcun intermediario: tu stesso puoi creare la possibilità di presentarti al tuo Dio interiore, nessuno può farlo per te e quando lo vedrai… mistero!… avrà il tuo stesso volto!
LA FORZA FEMMINILE E LA FORZA MASCHILE
Ultimamente l’energia del pianeta è cambiata; nel cielo passato l’energia spirituale era riconosciuta come fuoco ed emanava dal continente asiatico, ma ora questa energia di fuoco maschile si trasforma in luce femminile ed emana dall’America del Sud in tutto il mondo; per questo motivo le donne si stanno attivando psicologicamente e spiritualmente. Al giorno d’oggi la donna occupa cariche pubbliche e fa lavori che prima non sognava neppure di fare; e negli uomini si sta attivando la forza animica femminile, risvegliando in essi l’intuizione, la creatività e la femminilità. Gli uomini, che oggi ignorano questo processo, si attivano vestendosi come donne e le donne come uomini e per mancanza di informazioni tutto ciò viene equivocato.
Affinché questa energia venga utilizzata nella maniera corretta occorre dire che l’uomo fa si che la donna sia donna donandole la propria energia femminile e la donna fa si che l’uomo sia uomo donandogli la propria potenzialità maschile.
Per esempio, se una donna si unisce ad un’altra donna, tutte e due diventano maschili e se un uomo si unisce ad un altro uomo le loro energie diventano femminili.
E’ importante che il sole e la luna uniscano le proprie forze, perché unendosi queste due polarità giuste e perfette, creano nella nostra interiorità l’equilibrio e l’androgino che permetteranno, dopo nove mesi, la nascita del Cristo Luce nella grotta del nostro cuore.
Tutte le tradizioni ci hanno insegnato questo processo attraverso i simboli, le analogie e le allegorie, ma questa realtà è stata occultata troppo gelosamente e alla fine è stata dimenticata.
Quando il sesso si usa solo per fare sesso, l’essere spirituale non si evolve; è necessaria la potenzialità dei tre fuochi e così il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo si manifesteranno in questa energia di amore e dei piani inferiori e si eleveranno come un volo d’aquila verso la più alta cima dello spirito.
I pitagorici credevano che l’universo fosse femminile e credevano bene, per questo motivo si recavano al Pantheon nella città di Roma che rappresenta un grande glande; si univano nel centro del tempio e proiettavano l’idea pensiero nell’utero dell’universo manifestandosi poi nel piano quaternario (materiale).
Nell’uomo questo utero si trova dentro la sua testa che corrisponde al cielo, cioè celato, nascosto, e si presenta nel piano quaternario come ho detto manifestandosi come acqua, cioè urina.
CONCLUSIONE
Tutto è relativamente facile, non costa nulla e nessuno sforzo. Così come nella natura tutte le cose più sublimi sono gratuite. L’estrazione dell’oro potabile dalla nostra miniera è gratuito e, allo stesso modo, nei piani inferiori vi è l’unione, in un matrimonio alchemico, per realizzare il regno di Dio nella nostra propria interiorità.
Bevete e vivete!
di Alfredo Di Prinzio

I Tre Regni

CIELO, CELATO, TERRA PROMESSA, MONDO CELESTE
Tempio della Giustizia sulla cima della montagna.
Dimora degli Dei.
Estremo nord della colonna vertebrale. Governo della Terra.
La Manna, sostanza che scende per il midollo spinale dal cervello.
In Egitto erano schiavi, nella Terra Promessa furono liberi.
TERRE DI MEZZO, PURGATORIO
Dove le forze del bene e del male combattono l’eterna battaglia dell’Armageddon (la lotta fra spirito e materia).
Mondo Neutrale.
PASSAGGIO DEL MAR ROSSO.
INFERI, INFERNO, FORZE NEUTRE
Forza del Male.
Lacrime, profondi dolori, poteri distruttivi, afflizioni, vizi, emozionale basso, acque stagnanti.
Scorpione da trasmutare in aquila invece di strisciare in basso come un serpente.
Il Popolo Eletto (seme) prigioniero in terra d’Egitto.
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Le due colonne del tempio
(gambe)
IAKIN
BOAZ
bianca
Solidità, stabilità, principio attivo
maschile
nera (o rossa)
Forza, principio passivo femminile, fecondità spirituale
La colonna vertebrale è la Scala di Giacobbe che unisce il cielo con la terra. Sono i 33 gradini dei gradi massonici e gli anni di Gesù.
Il discepolo sale al piano della coscienza per arrivare al Tempio dell’Iniziazione (come Gesù che è stato crocifisso sul golgota) che si trova in cima alla montagna.
In questo magnifico luogo con una cupola che lo copre e un foro nel pavimento (foramen magnum) si impartiscono le iniziazioni ai grandi misteri (calotta cranica).
Tutte le tradizioni hanno il proprio fiume: i Cristiani hanno il Giordano, gli Egizi il Nilo e gli Indiani il Gange. Questi fiumi sacri rappresentano il canale spinale che scorre attraverso le montagne.
I Santi nel loro ritiro rappresentano i centri sensoriali dell’occhio spirituale che si trova nel cervello e rappresentano i sette dormienti del Corano, che devono rimanere nell’oscurità della propria caverna fino a quando il Fuoco Spirituale li rivitalizzi.

 

Vizi e Virtù – L’Orgoglio –

«Che feccia l’umanità… Fa schifo, non vale niente…

Una carcassa inutile che continua a boccheggiare in questo mondo.

Carne da cannone. Perché lo devo vivere in queste condizioni?

Perché Io devo essere ostacolato sul cammino della mia evoluzione?

Se sono migliore, perché devo continuare a stare in questo piano così gretto e basso?

lo sono meglio di questo schifo e voglio esserne tirato fuori! ! ! Liberami! ! !»

C’è un orgoglioso che parla in noi: si chiama Ego.

La Tradizione narra che egli sia il capostipite di tutti i peccati.

Orgoglio: il padre di tutti i vizi…

Per quale motivo è così?

Perché l’Accidia, l’Ira, l’Invidia, la Gola, la Lussuria e l’Avarizia sono, in un certo senso, al di sotto?

Possiamo dire che già da questo punto tutto trova una spiegazione: questo Vizio, in sé, si reputa il padre degli altri sei.

Siccome L’Orgoglio rappresenta il “sentirsi superiore” a qualsiasi altra cosa, è di conseguenza normale che la sua ragion d’essere lo porti ad auto-collocarsi sulla vetta della Piramide.

Ma un ulteriore cruccio ci perseguita: come mai, ad un vizio tale, viene accostato il simbolo del Sole, il quale dovrebbe essere invece la rappresentazione esemplare dell’Azione Disinteressata?

Avremo modo di scoprirlo più avanti… Questo è il bello del viaggio!

Partendo dal principio, ho accennato al fatto che l’Orgoglio è il corrispettivo dell’Ego; questo accostamento, mi ha permesso di rispondere sulla questione “gerarchica”.

Ecco perché si dice che l’Orgoglio è il padre di tutti i vizi: cosa, più della nostra “individualità”, tenta di governarci?

In gergo si dice «l’orgoglio è una brutta bestia!», ma questo epiteto molto spesso è assonante anche quando si mette in ballo l’Ego; mai sentito infatti «l’Io è una brutta bestia!»?

Mettendo da parte gli aforismi, viene quasi automatico pensare che l’Orgoglio sia la maschera dell’Ego e che questo dunque alimenti ed accresca la nostra “individualità”.

È la seconda volta che parlo di “individualità” e voglio dunque da subito fare una distinzione da quello che invece considero con la “personalità”, come ultimamente dei libri mi hanno rivelato: se vogliamo, come ho già detto, l’Io raffigura l’“individualità”, mentre la “personalità” è rappresentata dal Sé.

Qual è la differenza… Individualità è ciò che riguarda il nostro lato puramente “umano”, il nostro Iato più carnale insomma; è lo strato più esterno della cipolla.

La Personalità ha invece un carattere più profondo e più elevato, e riguarda il lato non-umano, metafisico: è il Principio della nostra Essenza, forse quello che si può identificare con lo Spirito, la parte immortale.

Se, in un certo senso, arriviamo al termine della nostra vita terrena, l’Io scompare insieme al nostro corpo, ma il Sé è ciò che permane, poiché travalica tutte le condizioni “fisiche” e “sottili”.

Ora, molti invertono i termini “individualità” e “personalità” tra loro, ma qui non voglio mettere in scena una disputa tra le parole; l’importante è attuare una sintesi che renda chiaro il concetto.

Si potrebbe dire, a questo punto, che se è l’Orgoglio ad incrementare l’Io, allora la Virtù che gli corrisponde alimenta il Sé.

Ma non è questo il momento di addentrarci sulla questione della qualità opposta: ciò è argomento da trattare in una tavola relativa alla Fede.

L’Orgoglio discosta l’uomo dal suo cammino.

E la cosa più interessante è che, pensandoci bene, non sono dei fattori esterni a separarci dalla Via, ma è il nostro Ego ad attuare questo allontanamento.

Non c’è niente di più interiore e recondito in noi da fungere da ostacolo così come riesce a farlo il nostro Io, mascherato ovviamente dal proprio “sapere”, dal proprio Orgoglio.

Sentirsi superiori a qualsiasi atto della vita quotidiana, sentirsi migliori delle persone che circondano la nostra Esistenza, solo perché abbiamo letto più libri, o imparato più cose, non ci innalza minimamente sul cammino spirituale, o iniziatico.

Ritenere l’umanità la parte più “bassa” e l’ostacolo che non ci permette di vivere come pensiamo che si debba vivere, non alimenta nient’altro che l’Io, il quale appunto non è che il rappresentante del nostro lato più umano.

Dunque rinneghiamo gli Uomini per nutrire la nostra umanità?

Credo ci sia una contraddizione allora…

Risalendo alla sua etimologia, Orgoglio significa “gran pregio”, dove pregio è inteso come “valore”, “prezzo”, “stima” nel senso di valuta.

Perciò questo vizio potrebbe assumere la forma di un qualcosa di “alto valore”?

C’è da aggiungere, oltretutto, che molto spesso il nostro orgoglio è dovuto a fattori esterni: per esempio quando ci sentiamo «molto orgogliosi di qualcuno», che molto spesso sono i figli, oppure quando quella determinata cosa «ci riempie di orgoglio».

Non c’è niente di male a provare questo sentimento, ma bisogna rendersi conto che forse è sempre il nostro Ego a parlare; infatti ci si auto-attribuisce questo “altro prezzo” o “grande stima” per noi, in funzione delle realizzazioni di un altro.

Come a dire «Ho fatto bene il mio lavoro, guarda come ho cresciuto mio figlio!», quando magari è con le sue sole forze che questa persona si è guadagnata il suo posto. Anche se può sembrare che ci stiamo riferendo ad esterni, in realtà stiamo sempre pensando al nostro Io.

Come è più bello sentir dire «questa cosa mi riempie di gioia» o anche «sono veramente felice per te?»

Almeno stiamo gratificando solo e soltanto la persona che si è meritata la sua conquista.

Ma su questo punto si può anche essere in disaccordo…

Si dice, in altre occasioni, che l’Orgoglio sia anche quel momento in cui ci siamo messi alla prova con le nostre sole forze.

Per esempio quando non si accetta un aiuto per Orgoglio, o che il nostro Orgoglio ci sprona a tirarci fuori dai guai da soli, perché sappiamo quello che dobbiamo fare!

Ma lo sappiamo veramente?

O, come ripeto, è solo una bella maschera?

Prima o poi, il Crollo arriva.

Perché il Crollo? Lo dirò più tardi…

Il Padre di tutti i vizi ci blocca poiché ci porta a considerare solo noi stessi dal lato umano, senza considerare Dio; premetto che Dio non è un bell’uomo con la barba che ci guarda e ci sorride, ma il Principio Divino che è possibile riscoprire anche in Noi.

Nel Salmo X della Bibbia, vengono riportate le seguenti parole riguardo l’orgoglioso: «L’empio, secondo l’alterezza del suo volto, non si cura di nulla; tutti i suoi pensieri sono, che non vi è Dio».

E continua più avanti: «Egli dice nel suo cuore: Io non sarò giammai smosso; egli dice, che in veruna età non caderà in alcun male».

Ecco il grande errore in cui ci porta l’Orgoglio! Il credere di non cedere mai…

Ma la prova arriva… volenti o nolenti…

Nella mitologia greca forse il racconto che più rispecchia questo vizio è quello di Bellerofonte: Bellerofonte fu un eroe delle mille imprese, tra cui si ricorda in particolar modo l’uccisione della Chimera.

Il giovane, inebriato dai propri successi, non si fermò di fronte ai limiti che gli dèi imponevano ai mortali; ma il suo orgoglio lo portò a salire in groppa a Pegaso e ad ascendere verso l’Olimpo per divenire immortale.

Zeus, notando la sua arroganza, lo fulminò disarcionandolo da Pegaso.

Una versione narra che Bellerofonte cadde sulla Terra e morì; un’altra racconta che si salvò, ma girovagò per il mondo zoppo, cieco… e solo.

Questo mito ci riporta a dire veramente che «l’orgoglio è una brutta bestia!».

Per quanto, attraverso l’Orgoglio, ci si possa sentire al centro del mondo, in realtà è quanto di più ci allontana da esso.

L’orgoglioso non pensa che ognuno sia una cellula di un Corpo e a ritenersi lui stesso un’unità di questo Tutto. Arriva persino a considerare che i più “bassi” non servano.

Questo lo porta indubbiamente a sedere personalmente sul gradino più basso, accecato com’è dall’illusione della sua “potenza”.

Il Salmo X continua a recitare: «O Signore, tu esaudisci il desiderio degli umili» e non aggiungo altro.

Vincere l’Orgoglio significa prendere atto di ciò che è intorno, di essere noi stessi sulla linea della circonferenza.

Quando si pensa che una conquista della vita sia dovuta solo a noi stessi, questo è vero in parte: la realizzazione avviene sì per via “personale”, ma bisogna considerare anche tutte quelle “sincronicità” che si vengono a creare affinché questa realizzazione sia possibile…

Perdonate la deformazione professionale sull’esempio che voglio portare, ma in qualche modo questi sono i nostri “trampolini”: è vero che l’acrobata raggiunge il proprio livello attraverso l’allenamento individuale, ma non può ammettere che, senza tutto quello che ha intorno per allenarsi, egli non sia stato “aiutato”.

Già la Riconoscenza è un passo vittorioso contro l’Orgoglio.

Per quanto un semplice oggetto possa apparire inutile o di “bassa valenza”, questo in realtà è ciò che serve a noi per farci elevare, per saltare più in alto, come l’acrobata.

Senza un maestro, senza assistenza ad un esercizio, senza un trampolino e un materasso, il nostro ginnasta sarebbe già ricoverato.

Se subentra l’orgoglio questo “grande salto” non si attua, poiché sentirsi superiori non fa riconoscere le cose che ci hanno tutelato e sostenuto; anzi, si può rischiare di farsi molto male.

Ciò che ci circonda dovrebbe portarci a benedire quello che accade, anche quando questo può assumere una sembianza negativa: quest’ultima è la prova, per tutti… è il punto della situazione.

È per questo che credo che l’Orgoglio sia legato alla carta della Torre nei Tarocchi, in quanto questa funge da “distruttrice” di tutte le infrastrutture che il nostro Ego ha edificato.

È come la Torre di Babele, distrutta da Dio poiché eretta con elementi puramente umani.

Il fulmine che colpisce la Torre è la Prova per vedere chi può salvarsi e chi invece rimane vittima; l’orgoglioso cade senza scampo in quanto la Torre distrugge l’Io, mentre l’uomo coronato sopravvive poiché è consapevole che il suo Sé è incorruttibile.

E il caso, che non esiste, mette in strettissima relazione il mito di Bellerofonte con questa carta, in cui il fulmine lanciato da Zeus va a colpire proprio l’Orgoglio dell’eroe.

Per quanto ci possano continuare ad appassionare, i Miti, le Leggende, i significati delle Carte, ora vorrei però intraprendere un viaggio un po’ più interiore.

Cos’è l’Orgoglio dentro di noi?

Dividiamo la parola di questo vizio: Or-goglio.

Credo che la radice “or” sia la forma contratta di “hor”, dove l’H aspirata molto spesso è sostituita, nelle altre lingue, con la C; quindi “Hor” diventa “Cor”.

Un esempio di questo può darlo il nome di Horus, che rappresenta infatti il Cuore del Mondo.

Ritorniamo anche al simbolo dell’Orgoglio, che è raffigurato dal Sole: questo astro simboleggia il Centro del Mondo.

Il Cuore e il Sole sono entrambi le immagini del Centro del Mondo.

Ora pensiamo un attimo a dove potrebbe collocarsi l’orgoglio… cosa accade, intendo proprio fisicamente, quando «siamo pieni di orgoglio»?

Gonfiamo il petto, lo portiamo in fuori, lo mostriamo; facciamo un’ispirazione profonda come a immagazzinare il più possibile, nella nostra cassa toracica, una lode ricevuta.

E più in là per mostrare questa lode, alziamo il petto come per renderla manifesta.

Facciamoci caso. Quando diciamo «Io ho fatto questo…» alziamo il petto e ce lo battiamo fieramente con la mano, se non con due.

L’emblema dell’Orgoglio, nelle analogie con gli animali, è caratterizzato proprio dagli uccelli, in particolare il pavone: tutti i pennuti hanno una prominenza del loro sterno e lo esasperano quando devono relazionarsi con la femmina.

Battersi il petto gonfiato starebbe dunque a dimostrare che l’Io risieda nella zona del Plesso cardiaco, nella casa del Sole… è dunque lì che è localizzato l’orgoglio nel corpo?

Non potrebbe sempre essere una delle tante maschere?

Che l’Io, nonostante la sua manifestazione fisica, non sia in realtà solo una caratteristica “mentale”?

Bisogna vedere le cose nel loro aspetto duale: bisogna pensare al doppio movimento del torace, cioè il concavo e il convesso. Spero di riuscire a farmi seguire:

All’altezza del petto risiede anche il cuore, che abbiamo detto essere il Centro del Mondo.

Il plesso cardiaco ha il Sole come simbolo. Nella testa invece risiede il simbolo dell’Ariete, corrispondente con la Torre dei Tarocchi, dunque i “concetti mentali” da abbattere; infatti il fulmine colpisce e frantuma solamente la testa della Torre, e questo sta a significare l’abbattimento delle false idee costituite dall’Io all’interno del Cervello… Quindi se l’Io dimora nel Cervello, allora nel Cuore risiede il Sé.

Il Petto dunque fa da tramite, come Centro: il percorso che deve fare l’Io dal Cervello al Torace è mediato, cioè richiede una mediazione; e quando c’è Orgoglio si “ragiona” con il Cervello e il busto diviene convesso, come a mostrare di Sapere… ma è solo un’illusione.

Mentre non c’è percorso tra il Cuore e il Petto, poiché si trovano allo stesso livello, dunque il Sé è im-mediato, senza mediazioni.

Questo sta a significare che quando si “pensa” con il Cuore avviene ciò che si chiama l’Intuizione, vale a dire il Pensiero Diretto, senza alcuna “riflessione” preventiva.

E infatti, quando si “pensa” con il Cuore, si mette sempre una mano sul petto, ma questa volta il movimento è concavo, volto a proteggerlo, come a difendere la Conoscenza… non vi è ostentazione nel renderla manifesta.

L’Orgoglio di aver fatto più degli altri, di “sapere” più degli altri, è ancora una facoltà mentale, celata nel Cervello…

Invece quando si ha Consapevolezza, totalmente opposta all’indottrinamento, si passa ad una facoltà Intuitiva, che risiede nel Cuore.

Ma allora a che serve l’Orgoglio e perché mai è rappresentato dal Sole, continuiamo a chiederci?

Chi è terribilmente accecato dal Padre di tutti i Vizi non riesce a vedere che, in realtà, lo stesso Orgoglio nasconde la sua trasformazione pura, cioè la sua qualità…

Un occhio attento si accorgerebbe che il suo nome “rivela” in sé la mappa dove risiede la sua Virtù: Or-goglio, dove “or” è Cuore; dunque è lì che bisogna cercare, non nella Testa.

L’Orgoglio si fa maschera, e portatore allo stesso tempo, della vera strada da percorrere, una volta però che i veli dell’Io vengano a decadere a beneficio del Sé.

Questo Vizio, come abbiamo detto, ci allontana dal Centro facendoci credere di esserci.

Ma sapendo, ora, che il Sole rappresenta l’Orgoglio, questo “simbolo” può essere adoperato come il suo trasformatore.

Questo Astro non è la ragion d’essere di questo Vizio; è piuttosto il mezzo per attuare la sua trasmutazione.

Vincere l’inganno dell’Orgoglio vuol dire considerare la Circonferenza e fare tesoro di questa, in quanto ci permette di ritrovare il Cuore.

In questo modo, si raggiunge il vero Centro e si costituisce così proprio quel simbolo del Soie (vale a dire il Cerchio con il punto al Centro) che rappresenta l’Orgoglio… ma anche il suo Opposto… la Fede.

Tavole simboliche sul Serpente Sacro della Tradizione Ermetica

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Di seguito le 12 tavole pittoriche realizzate dal Maestro Alfredo Di Prinzio sulla sacra simbologia del Serpente nella Tradizione Ermetica Occidentale.

Caduceo di Mercurio

 

Crux Christi Serpentis

 

Sacerdote solare Inca “Fujipe”

 

“Fissazione del Mercurio” – Conte Cagliostro

 

“Bel Ea – Bel Ea”

 

Panacea Universale “Amrita”

 

Uroboros o Occhio di Dio

 

Maria, Dominio delle Emozioni

 

L’Uovo Orfico – La Provvidenza

 

Fuoco Folgorante “Kundalini”

 

Asclepio – Vera Medicina

 

Vescica Piscis – Sathun – Santo Graal